
Brivido Napoli, ma Conte torna a vincere anche in Serie A: Anguissa e Hojlund ribaltano il Genoa
Dopo aver riscattato la sconfitta di sette giorni fa a San Siro contro il Milan già in Champions League, battendo lo Sporting, il Napoli torna al successo anche in campionato e completa la sua bella settimana con una vittoria in rimonta sul Genoa. Non senza brividi, perché il Grifone gioca bene e passa in vantaggio con Ekhator nel primo tempo, ma nella ripresa - dopo l'ingresso di un ottimo De Bruyne - un colpo di testa di Anguissa e una zampata di Hojlund ribaltano la situazione e valgono il 2-1 definitivo, il primo posto in classifica e un po' di pressione in più su Juventus e Milan, in campo tra poco allo Stadium.
Avvio bloccato
La grande novità della partita è il cambio di sistema di gioco del Napoli, che si presenta contro il Genoa con il 4-3-3, senza De Bruyne e con Neres nel ruolo di esterno alto a sinistra. Con il nuovo (vecchio, quello della scorsa stagione) modulo, però, la formazione di Antonio Conte fa fatica a creare pericoli. Gli unici arrivano per errori del Genoa: prima Hojlund, poi Politano, senza però impensierire più di tanto Leali. Il Grifone comunque è vivo e vegeto, approccia bene, quando può si fa vedere nei pressi dell'area di Milinkovic-Savic.
Ekhator festeggia tornando al gol
Dopo una mezzora di sostanziale equilibrio, in cui gli azzurri non brillano e il Genoa tiene bene il campo, a passare è proprio il sodalizio ospite. Norton Cuffy accelera sulla corsia di destra, va via a Olivera e serve un pallone rasoterra perfetto verso il centro dell'area. Ekhator, fresco di convocazione in Under 21, si coordina alla perfezione, brucia tutti i difensori sul tempo e con un raffinato tocco di tacco beffa Milinkovic-Savic. Al 34' il Genoa è avanti e il classe 2006 festeggia la chiamata in nazionale. Il Napoli non riesce a reagire, anzi comincia a piovere sul bagnato: poco prima dell'intervallo Conte perde anche Lobotka per infortunio. Un primo tempo da dimenticare si chiude così.
Altro infortunio per il Napoli, ma arriva il pari
A inizio ripresa arriva un'altra brutta notizia per Conte: dopo Lobotka, l'allenatore azzurro deve sostituire anche Politano, pure lui k.o. per un problema muscolare. E così il Napoli cambia volto: al posto di Politano entra De Bruyne e si torna al 4-4-1-1 asimmetrico dell'ultimo periodo. Ed è con questo sistema di gioco che arriva la rete del vantaggio. Milinkovic-Savic lancia lungo e verticale per Spinazzola, che conquista la fascia e pennella un traversone al centro dell'area. Hojlund viene ostacolato nel tentativo di conclusione e il pallone resta in zona pericolosa: sulla respinta si avventa Anguissa che, con un preciso colpo di testa, insacca la rete del pareggio per il Napoli.
Ancora Hojlund a risolvere i problemi
Dall'1-1 in avanti parte l'assolo del Napoli. De Bruyne fa ancora il mattatore e manda più volte i compagni in porta. Lo fa con Hojlund, che è bravo a battere Leali, ma la rete viene annullata per fuorigioco di KDB. Passano pochi minuti e il gol del vantaggio azzurro arriva, a un quarto d'ora dalla fine. L'azione offensiva nasce dal lavoro sulla corsia destra di De Bruyne, che costruisce il gioco e permette a Di Lorenzo di servire con una sponda aerea McTominay. La conclusione dello scozzese viene respinta corta da Leali, ma sulla ribattuta Hojlund è il più lesto di tutti e sigla il gol del sorpasso per i partenopei: terzo gol in una settimana per l'ex Manchester United. Negli ultimi venti minuti (recupero compreso) il Napoli gestisce il pallone facilmente con i quattro centrocampisti e non rischia niente. Anzi, il subentrato Lucca sfiora il 3-1 nei minuti di recupero. E' l'ultima emozione della partita: il Napoli vince, il Genoa non sfigura ma esce dal Maradona senza punti.
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