Pastorello a 360°: "Contratti di otto anni non sono d'aiuto. Pradè un gran signore"
"E' stato un bellissimo 2025, abbiamo portato a termine 66 operazioni. Da quando faccio questo lavoro non ricordo un'annata così positiva". Federico Pastorello conclude così la lunga intervista rilasciata in esclusiva a 'TuttoMercatoWeb.com'. Alla domanda su eventuali rimpianti per l'anno di calciomercato che sta per andare in archivio, il noto procuratore ha risposto col sorriso stampato sul volto. Con la soddisfazione di chi ha concluso un'annata che per la sua P&P non è stata come le altre. "Se devo pensare all'operazione più bella dico Simone Inzaghi all'Al-Hilal. E' uno degli allenatori più importanti al mondo, era reduce da una finale di Champions e portarlo in Arabia Saudita non era semplice né banale". Un affare che Pastorello ha chiuso subito dopo la finale di Monaco di Baviera, dopo una sconfitta che ha definitivamente convinto il tecnico vice-campione d'Europa che i tempi erano maturi per salutare l'Inter.
Come sta andando l'avventura di Simone Inzaghi all'Al Hilal?
"Si sta trovando molto bene e i risultati sono fantastici. Sono primi in Champions League, competizione in cui hanno conquistato fin qui solo vittorie. In campionato tutte vittorie e due pareggi: sono secondi con quattro punti di ritardo dall'Al-Nassr di Cristiano Ronaldo che invece le ha vinte tutte".
Si legge di Acerbi che a gennaio può raggiungere Simone Inzaghi. E' una possibilità?
"In Arabia Saudita hanno otto slot per gli extracomunitari e in più viene data la possibilità di firmare con due under. Per ora non ci sono slot disponibili, dubito che possa andare via qualcuno a gennaio per far spazio a qualcun altro. Oggi il problema che Inzaghi sa di dover affrontare è quello relativo alla Coppa d'Africa: gli porterà via sia Koulibaly che il portiere Bono, saranno i punti di forza di due nazionali (Senegal e Marocco, ndr) che probabilmente competeranno per la vittoria finale".
Sarà più facile tesserare un calciatore nato dal 2004 in poi quindi?
"Sì, diciamo che tecnicamente per un under ci sarebbe spazio. L'importante è far giocare otto stranieri, però poi con gli under ne puoi tesserare anche dieci. Tecnicamente potrebbe essere fattibile, ma poi c'è da capire se il club vuole fare questo tipo di operazione".
In estate l'under per la difesa dell'Al-Hilal di Inzaghi poteva essere Comuzzo. E' vero che è stata avanzata un'offerta da 35 milioni più tre di bonus?
"Alla fine quella operazione non è andata in porto perché il ragazzo non era convinto. Da ciò che mi risulta una vera offerta ufficiale non è arrivata proprio perché il giocatore non aveva intenzione di prendere in considerazione la proposta".
Ti aspettavi un impatto così importante di Bonny all'Inter?
"Con tutta onestà non mi ha sorpreso. Non mi ha sorpreso perché dal punto di vista qualitativo, tecnico e tattico Bonny ha qualcosa in più. Oggi la sfida è quella di riconfermarsi e continuare a fare bene, il ragazzo è serio e ha grandi valori. Sono convinto che darà una grossa mano all'Inter fino alla fine della stagione".
C'erano anche altre squadre che lo volevano in estate?
"In Italia anche il Napoli era molto interessato, anche se poi alla fine non hanno mai affondato il colpo. Abbiamo avuto diversi contatti anche con club di Premier, ma alla fine credo la differenza l'abbia fatto il direttore Ausilio. Ha subito fatto capire al ragazzo che sarebbe stato il suo unico obiettivo e poi alla fine la scelta è stata abbastanza semplice".
Acerbi e De Vrij sono arrivati all'ultima stagione all'Inter?
"La società è stata molto chiara con noi e con tutti i giocatori a scadenza di contratto e over 30: prenderanno una decisione a fine stagione. Poi ovviamente c'è chi sarà libero di trattare il rinnovo, chi magari avrà già firmato con qualcun altro. Non vedo però all'orizzonte decisioni già prese. L'Inter avrà il suo ben da fare, ha 5-6 giocatori in scadenza e sono calciatori che hanno fatto la storia recente del club. Qualcuno sarà ai saluti, qualcun altro rinnoverà. Però siamo abbastanza sereni perché la società è stata molto chiara con tutti e ci ha fatto sapere che riprenderà questi discorsi a maggio-giugno".
Aspetterete o vi muoverete per trovare un'altra soluzione a parametro zero?
"Noi facciamo il nostro lavoro che è quello di portare quante più opzioni possibili ai calciatori e anche stavolta farò così. Detto ciò, i ragazzi sono attaccatissimi all'Inter. De Vrij è alla sua ottava annata all'Inter, Acerbi ha scritto pagine molto importanti della storia recente nerazzurra. Si trovano benissimo e non escludo nulla. Ma ne parleremo a tempo debito".
Ti senti di poter escludere una loro partenza a gennaio?
"In linea di massima direi di sì, non credo che il club voglia muovere pedine a stagione in corso. Se vendi a stagione in corso calciatori di questo tipo poi devi andare sul mercato per sostituirli. E' complicato. A priori direi che non si muoveranno, poi le logiche del mercato a volte sono imprevedibili".
Con Meret quest'estate avete deciso di rinnovare per due stagioni prima che il Napoli gli mettesse di fianco un vero primo portiere. Pentito di questa scelta?
"No, lo sapevamo. Conte è una persona estremamente diretta e proprio per questo difficilmente hai problemi con lui, ti dice le cose con chiarezza fin dall'inizio e anche stavolta è andata così. Prima di rinnovare l'allenatore mi fece presente che la concorrenza sarebbe stata importante. Mi disse: 'Ho detto alla società che deve rinnovare il contratto di Meret, però sappi che ho chiesto anche di prendere un altro primo portiere con caratteristiche diverse. Poi li gestirò in base al tipo di partita'. Prima di rinnovare Alex sapeva questa cosa e la realtà è che lui è legatissimo alla città e alla società. Il Napoli l'ha portato fino alla Nazionale, gli ha dato grandi soddisfazioni e lui a sua volta ha dato grandi soddisfazioni ai tifosi partenopei. La sua è stata proprio una scelta di cuore, sapevamo che ci sarebbe stato da combattere per il posto. Poi ora è arrivato l'infortunio, non è disponibile, ma fino a quel momento lì l'allenatore aveva dato spazio a entrambi".
E' una situazione che gli va bene?
"E' normale che tutti i giocatori vorrebbero giocare tutte le partite, poi il ruolo di portiere è anche molto specifico. Però al giorno d'oggi ci sono tantissime gare e il turnover viene fatto anche sul portiere. Quest'anno prima dell'infortunio le cose non stavano andando male per lui, poi a fine stagione si tireranno le somme visto che avremo un altro anno di contratto dopo quello in corso".
Conosci molto bene Lukaku, quanto è mancato al Napoli e quanto potrà ancora dare?
"Romelu ha un impatto talmente grande.... Non solo perché è un eccellente bomber, ma anche perché gioca anche per far giocare bene la squadra. Non è solo la sua assenza ad aver creato delle difficoltà al Napoli e a Conte negli ultimi due mesi, però la realtà è che il Napoli gioca un calcio diverso quando lui è in campo proprio perché interpreta alla perfezione le idee del mister. Conte lo conosce benissimo e lui conosce altrettanto bene Conte: sono convinto che senza la sua assenza alcune partite sarebbero andate in modo diverso".
Quando tornerà?
"Ha lavorato veramente forte ed è in netto anticipo rispetto al programma iniziale che lo vedeva disponibile per l'inizio del nuovo anno. Questo la dice lunga sulla sua voglia di tornare protagonista".
Ti aspetti possa giocare già in questo mese?
"Sta lavorando affinché questo possa accadere. Poi è chiaro che quando resti fermo per così tanto tempo ci sono tutta una serie di altre problematiche legate all'infortunio che a volte possono rallentare. Posso semplicemente dire che rientrerà non appena possibile, sta facendo di tutto per tornare a disposizione quanto prima".
Come avete messo in piedi l'operazione tra Lecce e Atalanta per il trasferimento di Krstovic?
"I suoi agenti ci hanno dato disponibilità a lavorare insieme e nella realtà c'erano tanti club in Premier e in Bundesliga che lo volevano, alcuni anche in Italia. Ma la sensazione avuta con l'Atalanta è che loro fossero più convinti degli altri".
C'era la Roma molto interessata
"Sì è vero e aveva fatto un sondaggio anche lo stesso Napoli. Sul calciatore c'erano parecchi club, ma alla fine al calciatore vai sempre a suggerire quella che ti sembra la soluzione migliore. La società che ti cerca di più perché quando arrivi da un club relativamente piccolo a un altro super ambizioso e con tanti attaccanti come l'Atalanta che ti cerca con quella insistenza questo fa la differenza. D'Amico ha fatto un bel percorso con Krstovic per fargli capire che sarebbe stata la scelta giusta anche per lui".
Cutrone a Parma è ancora fermo a quota un gol
"Ha accettato Parma con grandissimo entusiasmo, è una opportunità arrivata a fine mercato. Il Parma sta disputando una stagione di grande sacrificio, è una stagione difficile. Ma lui è al centro del progetto e non ci sono problemi, non c'è dualismo con Pellegrino. L'obiettivo finale è portare il Parma alla salvezza. Forse fin qui gli è mancato il guizzo in zona gol, ma come per tutti gli attaccanti ci sono momenti in cui segnano anche per sbaglio e altri in cui ci sono più difficoltà. Ma Patrick è un calciatore che ha sempre fatto gol e anche in questa prima parte del campionato ha dato il suo contributo. Credo che il mister e il Parma siano contenti".
Come si sta trovando Zortea al Bologna?
"Nadir in estate ha avuto davvero tante richieste d'informazioni, ma quando è venuto fuori il Bologna... Parliamo di una realtà splendida, è subito sotto le grandi squadre e in classifica è anche davanti ad alcune di queste. Conoscendo molto bene mister Italiano non ho avuto dubbi: le difficoltà ci sono, in questi grandi club la concorrenza è importante e poi quest'anno sta interpretando il ruolo con indicazioni totalmente diverse rispetto al passato. Italiano da questo punto di vista è molto pignolo e per lui questi mesi sono stati di adattamento, comprensione e miglioramento. Sono convintissimo che sarà protagonista di questa ennesima bellissima stagione del Bologna".
Spalletti sta cercando un Lobotka per la sua Juventus. Perché non richiamare Arthur dal Gremio?
"Prima di andare in Brasile avevamo valutato l'opportunità di restare in bianconero, però c'era un altro allenatore. Adesso credo che Spalletti cerchi un giocatore con caratteristiche più fisiche, più d'impatto. Non so se Arthur possa esser quel tipo di giocatore. E poi lui sta facendo straordinariamente bene nel Gremio, speriamo che Ancelotti lo richiami in nazionale perché sta davvero giocando ad altissimi livelli in Brasile. Il giocatore è ancora di proprietà della Juventus, ma l'obiettivo è di completare questo prestito valido fino al prossimo giugno. Non vedo grosse sorprese, lui è molto contento della scelta che ha fatto anche perché ha bisogno di continuità".
Forse farebbe più comodo alla Fiorentina dove è già stato...
"Lui sarebbe tornato molto volentieri, ma anche lì fecero valutazioni diverse dal punto di vista tattico e tecnico. Non ci fu modo di tornare, ma Arthur ha un bellissimo ricordo della Fiorentina, del club, dei compagni, della dirigenza e dei tifosi. Devo dire che si era trovato veramente bene, ma poi alla fine sono state fatte scelte diverse".
Riuscirai a riportare in Italia Zanotti?
"Ha statistiche incredibili, è un ragazzo top dal punto di vista della mentalità e dell'impegno. Spero tanto possa avere una opportunità, poi vedremo se a gennaio o a giugno. Vedremo anche quali saranno le valutazioni del Lugano. Farebbe comodissimo a tante squadre e da lui in futuro mi aspetto grandi cose. Tolti i super top può dire la sua in qualsiasi club, ma a un livello ancora più alto sono sicuro che ci arriverà. Mattia è uno di quei giocatori che in un gruppo ci sta sempre per dinamismo, qualità e professionalità".
Ricorda molto Dimarco, anche se gioca sulla fascia destra
"E anche Dimarco prima di arrivare a certi livelli ha dovuto fare il suo percorso passando tra l'altro per la Svizzera. Anche il cammino di Mattia può essere questo, speriamo. Ricalcasse le orme di Dimarco sarebbe sicuramente una grande cosa".
Tra i tuoi emergenti chi ti sta sorprendendo di più?
"Floriani sta disputando davvero una stagione importante. In Serie A c'erano due club che lo volevano fortemente, uno di questi è la Cremonese che ci ha dato garanzie dal punto di vista del minutaggio. E' chiaro che nel nostro campionato nessuno ti regala nulla, che un maglia da titolare bisogna sempre meritarsela, ma c'erano le condizioni per essere titolare e quindi abbiamo scelto di andare lì. E poi Nicola dà molto dal punto di vista caratteriale, dell'atteggiamento. Per lui è una stagione di grande crescita, sono sicuro che ne sentiremo parlare ad altissimi livelli. E poi vorrei fare anche un altro nome..."
Prego
"Ciò che ha fatto Ionut Radu può rappresentare un esempio per tanti. Per il percorso e per il momento in cui era si trovava dinanzi a un bivio davvero pericoloso. Ho colto alla grande l'opportunità Venezia e ora sta facendo davvero molto bene in Europa League e nella Liga con il Celta Vigo. Gli devo fare i complimenti, in un momento di grande difficoltà ha fatto venir fuori il suo carattere e la sua maturità che è sbocciata definitivamente".
Cosa pensi della modifica sulle modalità di contratto inserita nel decreto sport di luglio? Sarà possibile far firmare contratti anche di otto anni
"E' una iniziativa venuta fuori dalla Premier e dubito sinceramente verrà utilizzata tantissimo (gli ammortamenti restano a cinque anni, ndr). Per gli agenti avere dei contratti così lunghi non so quanto possa essere d'aiuto: non tanto dal punto di vista economico perché poi otto anni di contratto sono quasi una pensione, ma dal punto di vista delle motivazioni, delle possibilità di far cambiare squadra ai propri assistiti. Personalmente non sono molto d'accordo, ma poi ci si adatta a tutto".
Come stai vivendo questo periodo della Nazionale che rischia di saltare un altro Mondiale?
"Non ci voglio nemmeno pensare... Ci troviamo in questa situazione in maniera un po' incredibile perché al netto di tutte le problematiche se io prendo giocatore per giocatore i convocati di Gattuso mi rifiuto di pensare che non si possa andare a un Mondiale. Il gruppo mi sembra solido, anche se l'ultima sconfitta contro la Norvegia mi ha un po' sorpreso. A marzo affrontiamo una prima gara davvero alla portata e poi dopo vedremo chi ci sarà in finale. Dobbiamo essere ottimisti e non dobbiamo caricare eccessivamente di responsabilità i ragazzi perché se giocano come sanno giocare non ci saranno problemi. Ciò che dobbiamo fare da italiani è supportarli nel modo giusto".
Cosa pensi della crisi della Fiorentina?
"Non ho risposte, credo come nessuno. Se guardi la rosa della Fiorentina non puoi immaginarti possa trovarsi in questo tipo di situazione. Pioli è molto preparato e il fatto che non abbia trovato soluzioni per questa squadra mi ha sorpreso tantissimo. Ora è arrivato Paolo Vanoli, un ragazzo che conosco da sempre perché giocava nell'Hellas Verona di mio padre e perché ho avuto modo di lavorarci insieme quando era al Chelsea con Conte. Sicuramente è la persona giusta, ora deve solo trovare l'intuizione per far svoltare questa squadra. Però se mi chiedi il motivo di questa crisi così profonda non c'è: quando perdi le partite è perché sei più scarso del tuo avversario e non mi sembra questo il caso. Anche perché poi a esser sincero, a parte rari casi, la Fiorentina non ha nemmeno giocato così male. Sono stati anche tanto sfortunati in alcuni episodi".
Ti aspettavi l'addio di Pradè?
"Daniele è un grande professionista. Sicuramente gli è costato prendere questa decisione, ma immagino l'abbiamo presa perché era diventato il capro espiatorio. Il suo lavoro questa estate l'ha fatto come nell'estati precedenti quando è arrivato in finale di Conference League o di Coppa Italia... Dire che lui fosse il male dei mali di questa Fiorentina è davvero fuori luogo. Secondo me ha fatto bene ad andare, ha dimostrato di essere un grande signore perché ha capito che la sua presenza poteva a questo punto essere d'ostacolo. Ora però vedremo se era davvero lui il problema oppure se effettivamente le problematiche della Fiorentina sono anche altre".
Hai trattative vicine alla chiusura?
"Stiamo cercando di lavorare per permettere ad alcuni ragazzi di stare meglio. Uno a muoversi potrebbe essere Zanotti, Lugano permettendo. Abbiamo Adrian Sut nella Steaua Bucarest e a lui stiamo cercando di dargli una opportunità anche in Italia. Alcuni giocatori che possono muoversi tra quelli che assistiamo ci sono, tra questi anche John John del Red Bull Bragantino, ma per ora il mercato è fermo".
Chi vince lo Scudetto?
"Quest'anno è particolarmente difficile e io non escludo nemmeno la Juventus di Spalletti perché è una squadra che ha grandi qualità che spiccherà il volo quando inizierà a capire ciò che il mister vuole. La Roma di Gasperini sta proponendo un calcio importante, seppur con una rosa non completa. Quella dell'Inter per me resta la rosa migliore, il Napoli ha un grande allenatore, ha fatto un grande calciomercato ed è campione in carica. Il Milan con Allegri è una squadra estremamente pragmatica: non giocano il miglior calcio d'Italia, ma Allegri ha vinto tanto e sa come si vince. Sarà una battaglia: oggi una pretendente assoluta è impossibile da indicare, tutte queste hanno i loro argomenti per arrivare in fondo. Però è bello, è eccitante un campionato così perché in vetta c'è una lotta davvero serratissima".
Altre notizie
Ultime dai canali
Primo piano






