Napoli, l'allarme di Conte: "Preoccupato da come torneranno De Bruyne e Lukaku"
Il tecnico del Napoli, Antonio Conte, ha parlato in conferenza stampa dopo la gara vinta dai suoi a Cremona. Fra le sue parole, riportate da TuttoNapoli, una riflessione che parte da Lobotka e McTominay e arriva agli infortunati: "Lobotka? Stiamo parlando di un calciatore che non ha bisogno di sponsorizzazioni, non solo come calciatore ma come persona. Lobo era abituato a giocare sempre da play con la linea a 4 del 4-3-3. Ora con i due non dimentichiamo quello che sta facendo McTominay, tanti dubitavano ma sta facendo qualcosa di straordinario. A mio avviso sta esprimendo il miglior calcio in questa sua posizione. Qualità nella costruzione, forte nell'interdizione, arriva in area... Siamo riusciti nella difficoltà di assenza pesanti a trovare delle soluzioni importanti. È inevitabile che ci stiamo lavorando tanto, ma loro si ritrovano in questo lavoro.
Ribadisco, se hai Lobotka che è un calciatore di un certo spessore insieme a Scott in mezzo al campo è un discorso, ma quando Lobotka ha avuto problemi bisogna ringraziare Elmas che si è adeguato. Bisogna fare attenzione a capire bene il nuovo anno che ci porterà tante partite: Gilmour dovrà recuperare da un'operazione, Anguissa dovremo averlo forse a fine mese. Ma ci sono altri infortuni gravi come quelli occorsi a Lukaku e De Bruyne: non sappiamo quando e come torneranno. Quella è l'unica cosa che sinceramente mi preoccupa: poi giocheremo ogni tre giorni e sarà tosta la pagnotta. Abbiamo situazione importanti di infortunati, non sappiamo quando e se torneranno a disposizione".
Bilancio del 2025? "A livello sportivo è stato un anno straordinario per il Napoli e per i tifosi, festeggiare due trofei è stato bello, quando vinci a Napoli lo senti perché vedere i festeggiamenti dello Scudetto e della Supercoppa è qualcosa che ti spinge a voler rivedere questi festeggiamenti. Ti fanno sentire bene, ti fanno sentire importante in una città come Napoli. Questi ragazzi sono stati veramente bravi perché non è facile vincere in generale. Prima di arrivare qua sentivo dire che vincere uno Scudetto a Napoli è come vincerne 10 da altre parti. Questi due trofei ci devono riempire di orgoglio e farci capire che il lavoro sta pagando. Finché saremo tutti uniti, con quell'energia positiva, a prescindere dalle situazioni assurde che si sono verificate quest'anno, sarà sempre difficile giocarci contro. Ci siamo goduti il Natale con la vittoria della Supercoppa, ora ci godiamo la fine dell'anno che non volevamo che finisse perché ci ha dato tante soddisfazioni. L'obiettivo del nuovo anno è renderci orgogliosi e rendere orgogliose le persone che fanno tanti chilometri per seguirci".
Non era facile contro la Cremonese: "Vincere a Cremona non è mai facile. Ho rivisto le partite di chi ha vinto qui e devo dire che questa è un'ottima squadra, allenata benissimo da un allenatore molto bravo come Davide Nicola. Non era scontato per niente. Abbiamo fatto un'ottima gara in cui abbiamo continuato quello che avevamo lasciato in Arabia, con autorità e consapevolezza. Se devo trovare un qualcosa di negativo è che abbiamo creato tante occasioni così come il Bologna, e alla fine devi essere più cattivo. Anche per restare più tranquillo, io le conosco benissimo queste partite, come successo con il Genoa l'anno scorso. Oggi siamo stati bravi ma nel secondo tempo abbiamo avuto occasioni importanti e bisogna essere più cinici, perché a livello di gioco e di personalità è una squadra cresciuta molto".
A che punto è il percorso di Hojlund: "Nessuno se l'aspettava, mi ricordo che aveva subito diverse critiche. Ci sono sempre gli eccessi. Io le vedo determinate caratteristiche nel calciatore, poi dire che oggi è un calciatore che è arrivato non è così. Hojlund si è messo a lavorare in maniera importante ed è dominante, inizia a capire bene dove posizionarsi, che tipo di giocata deve fare, dà tanto nel pressing... Ha 22 anni ed ha delle potenzialità, le sta dimostrando. Sta a noi allenatori e allo staff cercare di migliorarli. Questa è una squadra che difende andando in avanti non lo dimentichiamo, noi non stiamo lì bassi ad aspettare, capita quando ti superano il pressing e devi rientrare. Questo ti porta a tenere la palla lontana dall'area, le occasioni che abbiamo lasciato nell'ultimo periodo sono esigue".
Solo un punto in meno dallo scorso anno: "A me con le mie squadre piace instaurare un rapporto 'carnale', quando c'è fiducia da entrambe le parti si darà sempre il massimo. Io ai miei ragazzi dico sempre che sarò pronto a morire sportivamente per loro, ma loro devono essere pronti a morire sportivamente per me. Non ho solo un gruppo di ottimi calciatori, ma di ottime persone. Questo non lo dico così per dire, se non lo pensassi non lo direi. È un gruppo che va oltre alle difficoltà e ai propri limiti, sono pronti a buttarsi nel fuoco così come io con loro. Sarà sempre dura per gli altri a prescindere dagli infortunati o da qualcuno che cerca di minare alcune situazioni. Con loro ho un rapporto viscerale, sta nell'ascoltare e nel dire, non c'è solo un monologo, sanno che con me possono confrontarsi. Io anche se mi incazzo, mi dura due secondi, poi mi passa subito e si va tutti a difendere i colori e la città".
Come sta Spinazzola? "Spinazzola mi ha chiesto il cambio perché aveva sentito un po' di affaticamento, non ha senso ora prendersi dei rischi perché inizia un periodo importante. Poi sappiamo che dietro Spinazzola c'è un calciatore importante come Gutierrez".
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