
Osimhen, ti perdoniamo (almeno) altri 31 gol senza esultare
Ha mosso in maniera impercettibile le sopracciglia. Ha abbozzato un ghigno. Ha abbracciato i compagni ma pensava ad altro. C’è ancora Demme in attesa che gli batta il cinque. Insomma, tutto e il contrario di tutto. Una scomposizione dei fatti ai limiti del patologico, per tirare fuori la notizia, il gossip, la polemica. Victor Osimhen ed un atteggiamento dopo i gol che è finito tra le mandibole ruminanti dei media e pure dei social.
Dopo le reti contro Udinese e Lecce, l’attaccante del Napoli non ha avuto particolari reazioni. Ha però abbracciato i compagni, ha accolto la loro gioia tenendosi dentro la propria. Altro elemento da segnalare: al gol di Ostigard, pur in panchina, s’è alzato in piedi per applaudire la marcatura del compagno. Dato tutt’altro che irrilevante, ma che in molti ignorano e non se ne capisce il motivo.
Il punto qual è? Che Osimhen sta facendo un dispetto a se stesso, al bambino che c’è dentro ogni calciatore che sogna di urlare fortissimo al mondo: “Ho fatto gol!”. Ai tifosi può seccare quell’atteggiamento, ma sarebbero disposti a perdonargli almeno altre 31 non esultanze, quante le giornate che mancano al termine del campionato. Un perdono che invece difficilmente saprebbe darsi Victor, ripensando a quanta gioia sta soffocando per una polemica che è andata ben oltre i limiti. De Laurentiis ci metta la faccia, entri più nello specifico della questione pubblicamente e trovi un modo per placare una questione che rischia di trascinarsi per troppo tempo. E non fa bene al Napoli, che resta sempre il bene primario.







