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Irlanda del Nord-Italia 0-0, le pagelle: attacco spuntato, azzurri impauriti. Jorginho da 4.5
Irlanda del Nord-Italia 0-0
Le pagelle dell'Irlanda del Nord (a cura di Andrea Losapio)
Peacock-Farrell 6,5 - Nel primo tempo è poco impegnato, eccezion fatta per un tentativo di Di Lorenzo che prova a uccellarlo con un lob, ma lui fa buona guardia. Nella ripresa dice no ai tentativi morbidi di Insigne e Berardi senza grandi problemi.
Cathcart 7 - Spesso Dallas arretra con lui che va più al centro a fare il terzo di difesa.
Flanagan 7 - Autoritario in mezzo alla retroguardia, non sbaglia nemmeno un pallone e ripulisce spesso l'area.
Evans 7 - Comanda la retroguardia con la sua esperienza, mettendo in soggezione Insigne quando deve combattere sui palloni alti.
Lewis 7 - Come i compagni di reparto, ma non fatica granché su Berardi che è l'unico a puntarlo più volte.
Davis 7 - Scudo davanti alla difesa, ha bene in mente quale è lo spartito tattico, cioè di non rischiare mai più del dovuto. Se è l'ultima partita con la maglia dell'Irlanda del Nord è quasi perfetta.
Dallas 6,5 - Spesso si allarga per andare a prendere Chiesa o Emerson Palmieri, dipende da chi gli capita a tiro. Non soffre praticamente mai.
McCann 7 - Ottimo quando Barella cerca di inserirsi prendendogli due metri.
Saville 6,5 - Non ha compiti offensivi, ma si trova il pallone per il possibile 1-0 e tira addosso a Donnarumma da pochi metri (dal 72' C. Evans s.v.)
Whyte 6 - Mossa tattica per dare più respiro a un Magennis costretto a fare gli straordinari, la tocca raramente (dal 72' Washington 5,5 - Ha sul piede per una vittoria storica, calcia con troppa timidezza e Bonucci può salvare).
Magennis 6,5 - Lasciato da solo a se stesso, combatte con Acerbi ma non vince quasi mai. Però si danna e pressa sempre, stoico.
Ian Baraclough 7,5 - Fa quel che può con il materiale umano a disposizione. Però non sbaglia praticamente nulla nelle scelte.
Le pagelle dell'Italia (a cura di Raimondo De Magistris)
Donnarumma 5 - Mai veramente impegnato, nel finale esce malissimo ma viene salvato da Bonucci.
Di Lorenzo 6 - Potrebbe bissare il gol contro la Svizzera già dopo 9 minuti, legge meglio degli altri la verticalizzazione di Jorginho ma Peacock-Farrell lo ferma con una parata tutto istinto.
Bonucci 6 - Fa quello che deve, e non è molto visto che l'Irlanda del Nord si limita principalmente a difendere lo 0-0.
Acerbi 6 - A differenza di venerdì sera non commette sbavature. Consolazione amara.
Emerson Palmieri 5.5 - Spinge meno rispetto alla sfida contro la Svizzera. Dovrebbe osare di più ma non lo fa praticamente mai. Dall'80 Scamacca s.v.
Tonali 5 - Tanta voglia, ma poca lucidità. Si becca dopo pochi minuti un giallo che condiziona sia lui che Mancini, col ct che all'intervallo - per non correre il rischio di restare in dieci - lo lascia in panchina. Dal 46esimo Cristante 5 - Il suo ingresso non serve per dare più ordine al centrocampo.
Jorginho 4.5 - Non c'è, non è lui. Una sola verticalizzazione delle sue, poi tanti errori. Condizionato dal peso dei rigori falliti, non è sereno. Dal 68esimo Locatelli 5 - Entra quando l'Italia ha già totalmente perso la lucidità.
Barella 5 - Mancini era convinto in una gara di Barella diversa da quella contro la Svizzera ma non è stata poi così diversa. Un po' più presente nel gioco ma mai determinante. Dal 64esimo Belotti 5 - Entra per dare peso all'attacco azzurro ma viene ben neutralizzato dai centrali avversari.
Berardi 5 - Il migliore contro la Svizzera ha fornito questa sera una prestazione troppo normale: una sola vera occasione direttamente da calcio piazzato. Poche giocate in velocità, troppe pause.
Insigne 5 - Quello di centravanti non è il suo ruolo. Stasera, anche per Mancini, è arrivata la prova definitiva. Dopo un'ora di gioco si è arreso anche il ct: l'ha rispostato sulla fascia sinistra ancor prima dell'ingresso di Belotti. Dal 68esimo Bernardeschi 5 - Come gli altri giocatori subentrati, non riesce a dare una svolta alla partita.
Chiesa 5 - Viene servito troppo poco ma anche quando ciò accade è poco ispirato.
Roberto Mancini 4 - Aveva chiesto alla squadra di giocare senza ansia ma in campo è accaduto esattamente il contrario. Non paga la scelta del falso centravanti, né quella di confermare la fiducia a Jorginho, impalpabile in cabina di regia. Il principale protagonista della vittoria dell'Europeo deve ora fare i conti con una nuova realtà, inedita. E capire i motivi di questo triplo passo indietro.
Le pagelle dell'Irlanda del Nord (a cura di Andrea Losapio)
Peacock-Farrell 6,5 - Nel primo tempo è poco impegnato, eccezion fatta per un tentativo di Di Lorenzo che prova a uccellarlo con un lob, ma lui fa buona guardia. Nella ripresa dice no ai tentativi morbidi di Insigne e Berardi senza grandi problemi.
Cathcart 7 - Spesso Dallas arretra con lui che va più al centro a fare il terzo di difesa.
Flanagan 7 - Autoritario in mezzo alla retroguardia, non sbaglia nemmeno un pallone e ripulisce spesso l'area.
Evans 7 - Comanda la retroguardia con la sua esperienza, mettendo in soggezione Insigne quando deve combattere sui palloni alti.
Lewis 7 - Come i compagni di reparto, ma non fatica granché su Berardi che è l'unico a puntarlo più volte.
Davis 7 - Scudo davanti alla difesa, ha bene in mente quale è lo spartito tattico, cioè di non rischiare mai più del dovuto. Se è l'ultima partita con la maglia dell'Irlanda del Nord è quasi perfetta.
Dallas 6,5 - Spesso si allarga per andare a prendere Chiesa o Emerson Palmieri, dipende da chi gli capita a tiro. Non soffre praticamente mai.
McCann 7 - Ottimo quando Barella cerca di inserirsi prendendogli due metri.
Saville 6,5 - Non ha compiti offensivi, ma si trova il pallone per il possibile 1-0 e tira addosso a Donnarumma da pochi metri (dal 72' C. Evans s.v.)
Whyte 6 - Mossa tattica per dare più respiro a un Magennis costretto a fare gli straordinari, la tocca raramente (dal 72' Washington 5,5 - Ha sul piede per una vittoria storica, calcia con troppa timidezza e Bonucci può salvare).
Magennis 6,5 - Lasciato da solo a se stesso, combatte con Acerbi ma non vince quasi mai. Però si danna e pressa sempre, stoico.
Ian Baraclough 7,5 - Fa quel che può con il materiale umano a disposizione. Però non sbaglia praticamente nulla nelle scelte.
Le pagelle dell'Italia (a cura di Raimondo De Magistris)
Donnarumma 5 - Mai veramente impegnato, nel finale esce malissimo ma viene salvato da Bonucci.
Di Lorenzo 6 - Potrebbe bissare il gol contro la Svizzera già dopo 9 minuti, legge meglio degli altri la verticalizzazione di Jorginho ma Peacock-Farrell lo ferma con una parata tutto istinto.
Bonucci 6 - Fa quello che deve, e non è molto visto che l'Irlanda del Nord si limita principalmente a difendere lo 0-0.
Acerbi 6 - A differenza di venerdì sera non commette sbavature. Consolazione amara.
Emerson Palmieri 5.5 - Spinge meno rispetto alla sfida contro la Svizzera. Dovrebbe osare di più ma non lo fa praticamente mai. Dall'80 Scamacca s.v.
Tonali 5 - Tanta voglia, ma poca lucidità. Si becca dopo pochi minuti un giallo che condiziona sia lui che Mancini, col ct che all'intervallo - per non correre il rischio di restare in dieci - lo lascia in panchina. Dal 46esimo Cristante 5 - Il suo ingresso non serve per dare più ordine al centrocampo.
Jorginho 4.5 - Non c'è, non è lui. Una sola verticalizzazione delle sue, poi tanti errori. Condizionato dal peso dei rigori falliti, non è sereno. Dal 68esimo Locatelli 5 - Entra quando l'Italia ha già totalmente perso la lucidità.
Barella 5 - Mancini era convinto in una gara di Barella diversa da quella contro la Svizzera ma non è stata poi così diversa. Un po' più presente nel gioco ma mai determinante. Dal 64esimo Belotti 5 - Entra per dare peso all'attacco azzurro ma viene ben neutralizzato dai centrali avversari.
Berardi 5 - Il migliore contro la Svizzera ha fornito questa sera una prestazione troppo normale: una sola vera occasione direttamente da calcio piazzato. Poche giocate in velocità, troppe pause.
Insigne 5 - Quello di centravanti non è il suo ruolo. Stasera, anche per Mancini, è arrivata la prova definitiva. Dopo un'ora di gioco si è arreso anche il ct: l'ha rispostato sulla fascia sinistra ancor prima dell'ingresso di Belotti. Dal 68esimo Bernardeschi 5 - Come gli altri giocatori subentrati, non riesce a dare una svolta alla partita.
Chiesa 5 - Viene servito troppo poco ma anche quando ciò accade è poco ispirato.
Roberto Mancini 4 - Aveva chiesto alla squadra di giocare senza ansia ma in campo è accaduto esattamente il contrario. Non paga la scelta del falso centravanti, né quella di confermare la fiducia a Jorginho, impalpabile in cabina di regia. Il principale protagonista della vittoria dell'Europeo deve ora fare i conti con una nuova realtà, inedita. E capire i motivi di questo triplo passo indietro.
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