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PL - Cardone: "Cuesta vive di calcio: la squadra crescerà con lui. Circati? Ha personalità"TUTTO mercato WEB
ieri alle 14:47Esclusive ParmaLive
di Alice Giampieretti
per Parmalive.com

PL - Cardone: "Cuesta vive di calcio: la squadra crescerà con lui. Circati? Ha personalità"

Dopo un avvio di stagione altalenante, con soli cinque punti conquistati nelle prime sei giornate, il Parma è chiamato a trovare continuità e identità nel proprio cammino in Serie A. Per analizzare il momento dei crociati e valutare il lavoro del giovane tecnico Cuesta, Giuseppe Cardone, ex difensore gialloblu, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di ParmaLive.com. Tra fiducia nel progetto, crescita dei nuovi arrivati e prospettive per i giovani, di seguito le sue parole:

L’avvio di stagione è stato piuttosto turbolento, con una sola vittoria e tre sconfitte in sei partite: secondo lei è solo una questione di tempo e fiducia, o manca davvero qualche rotella fondamentale in questo ingranaggio?
"L’avvio di stagione è stato un po’ altalenante. Cinque punti non sono tanti, ma neanche pochi. Dopo sei partite credo che sia soprattutto una questione di tempo e di fiducia, che poi si acquisisce con i risultati. Non vedo rotelle fondamentali mancanti nell’ingranaggio: è davvero troppo presto per dirlo".

Cuesta è un allenatore molto giovane e alla prima esperienza in Serie A: che idea si è fatto del suo lavoro finora e di come sta gestendo il gruppo?
"Credo che questi quindici giorni di pausa per le nazionali possano essere stati utili, anche se alcuni giocatori erano impegnati con le proprie selezioni.
Cuesta è un allenatore giovane, ma questo non significa che non abbia esperienza: è uno che sa di calcio, vive di calcio, e quindi è un tecnico preparato e con una grande passione. Sono qualità fondamentali per guidare la squadra in un percorso di crescita".

Negli scontri diretti il Parma sembra mancare di cattiveria e malizia agonistica: è un limite di mentalità, di inesperienza o manca qualcuno capace di trascinare la squadra nei momenti chiave?
"È sempre facile parlare di mancanza di cattiveria o di malizia agonistica. Potrebbe essere tutto, o potrebbe non essere nulla: magari è solo un problema di adattamento alle dinamiche della Serie A. Molti giocatori sono alla loro prima esperienza in questa categoria, e quindi ci può stare qualche difficoltà iniziale".

Dopo un lungo stop per infortunio, Circati è tornato subito a essere una certezza per la difesa del Parma, un po’ come accadde anche a lei ai tempi: com’è vivere un ritorno in campo di questo genere e che prospettive vede per questo ragazzo?
"Circati è un giocatore che a me piace molto. Veniva da un infortunio grave e, per esperienza personale, posso dire che rientrare dopo un lungo stop è sempre bello: hai entusiasmo e tanta carica. Poi, però, spesso arriva una flessione fisiologica che può durare più o meno tempo. Mi auguro per lui che questa flessione non ci sia e che riesca a ritrovare subito il suo equilibrio: lì potrà dare il meglio di sé, e in parte l’ha già dimostrato".

Gli acquisti estivi, finora, hanno inciso poco: pensa sia un problema di scelte non azzeccate o semplicemente di adattamento ai ritmi della Serie A?
"Gli acquisti estivi hanno inciso poco, è vero, ma torno a ripetere: è ancora molto presto, sono passate solo sei partite. I giocatori hanno bisogno di crescere, così come la squadra. In questo momento, forse, quello che noto è che il Parma sta ancora cercando una propria identità. Le squadre iniziano davvero a essere complete solo quando trovano la loro identità, qualunque essa sia. Detto ciò, credo che la strada e gli uomini siano quelli giusti: sarà il tempo, e il campo, a dirlo".

Ndiaye, uno degli acquisti estivi, nelle ultime quattro partite è sempre rimasto in campo per tutti i 90 minuti: che impressione le sta facendo? Pensa possa diventare un punto fermo della difesa o è ancora presto per definirlo una certezza?
"Ndiaye sta giocando sempre, e come tutti mi auguro che abbia ancora margini di miglioramento. È presto per definirlo una certezza, ma allo stesso tempo non direi mai che non sia adatto: i giocatori che arrivano da altri campionati hanno sempre bisogno di un minimo periodo di adattamento".

Vista la sua conoscenza diretta con i due portieri Rinaldi e Corvi, che idea si è fatto di loro e del loro potenziale? Crede che restare a Parma possa rappresentare per entrambi un terreno di crescita e di lancio importante?
"Rinaldi e Corvi stanno facendo un ottimo percorso e non posso che essere contento per loro: se lo meritano entrambi. Hanno la possibilità di giocare nella squadra della loro città, o comunque dove sono cresciuti, e questo è qualcosa di molto bello. L’ambiente è sano, e possono continuare ad apprendere e crescere anche grazie alla qualità del portiere titolare con cui si allenano".

Chi pensa possano essere le principali avversarie del Parma nella corsa alla salvezza? E che tipo di lotta si aspetta in questa Serie A?
"Mi auguro che il Parma non debba far parte delle squadre in lotta per la salvezza. Detto questo, credo che le dirette concorrenti siano più o meno quelle che si potevano immaginare a inizio stagione: Lecce, Pisa, Verona, Cagliari, Sassuolo, Cremonese e anche il Genoa. È vero che qualcuno ha fatto risultati importanti, ma, sia in positivo che in negativo, dopo appena sei giornate non bisogna farsi condizionare troppo dai punti. La lotta, comunque, sarà tra queste squadre".

@ESCLUSIVA PARMALIVE - RIPRODUZIONE RISERVATA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE