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Pagliari: "Perugia, serve una vittoria per ridare morale a una piazza depressa"TUTTO mercato WEB
© foto di Federico Gaetano/Tuttolegapro.com
Oggi alle 18:19Serie C
di Daniel Uccellieri

Pagliari: "Perugia, serve una vittoria per ridare morale a una piazza depressa"

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Intervenuto nel corso dell’appuntamento pomeridiano con A Tutta C sulle frequenze di TMW Radio, l’allenatore Giovanni Pagliari ha commentato il delicatissimo momento del Perugia: “ Mister, partiamo da lei: conosce molto bene questa piazza, in un momento davvero complicato per il Perugia, che questa sera (ore 20:30) affronterà il Livorno. Dopo tre cambi in panchina, il club ha deciso di affidarsi a una bandiera come Tedesco. Può essere la scelta giusta, questo ritorno alle origini, per ripartire? "Ce lo auguriamo tutti, perché la situazione non è delle migliori. Giovanni conosce molto bene l’ambiente e credo che la società abbia voluto fare un’operazione più di compattezza e di gruppo che altro. Oltre a lui, ci sono persone come Gaucci e soprattutto Walter Novellino, che conosco bene, capaci di dare equilibrio e creare quell’unione necessaria per uscire da una situazione davvero pesante. Sette sconfitte consecutive sono tante, e stasera arriva una partita molto difficile. Mi auguro che il Perugia riesca a partire subito col piede giusto, anche per ridare morale a una piazza depressa" Che partita si aspetta contro il Livorno? "Formisano è da un mese e mezzo sulla graticola, due settimane fa sembrava dovesse saltare, invece la squadra risponde: se ha vinto contro la Samb significa che lo segue. Quando c’è unità tra squadra e allenatore, la società fa bene a dare fiducia. Sarà una gara difficile perché loro arrivano rinvigoriti da una vittoria importante e affronteranno una squadra in difficoltà. Mi aspetto una partita ad alta tensione, fuori da ogni pronostico. Mi auguro, da tifoso del Grifo, che questa sia la serata della svolta: un altro passo falso significherebbe cadere in un pozzo davvero difficile da risalire". Rimaniamo nel girone B, che si è riaperto. L’Arezzo, che lei conosce bene, è stato fermato sul pari dalla Ternana, mentre Ascoli e Ravenna hanno vinto. Possiamo dire che sono queste tre le squadre destinate a giocarsi la promozione fino alla fine? "Sì, penso di sì. L’Arezzo, per me, non ha fatto un passo falso: ha pareggiato contro una Ternana molto forte ed era anche andata in svantaggio. È un risultato positivo che dà continuità a un campionato importante. Non si può pensare di vincere tutte le domeniche, perché ci sono gli avversari: ho visto Ascoli–Samb, l’Ascoli ha vinto ma ha sofferto molto. Anche in dieci, la Sambenedettese ha avuto occasioni clamorose e un pareggio non sarebbe stato scandaloso. Il Ravenna ha vinto all’ultimo minuto, quindi è un campionato equilibrato. Credo che saranno queste tre a giocarsela, perché hanno già creato un distacco e, sulla carta, sono le squadre più forti. L’importante, adesso, è dare continuità di prestazioni e risultati". In tutti e tre i gironi, arrivati a questo punto, ci sono tre squadre che sembrano le favorite. Nel girone B abbiamo detto Arezzo, Ascoli e Ravenna. Nel C ci sono Catania, Benevento e Sardegna. Chi vede avanti tra queste tre? "Parliamo di tre grandi squadre, con piazze calde e tifoserie appassionate. Sarà un duello molto combattuto. A gennaio qualche ritocco potrà fare la differenza, ma credo che le gerarchie siano già chiare. Toscano è un allenatore abituato a vincere e questo conta, ma anche Auteri, Gaetano e Raffaele sono tecnici preparati. La differenza, in questi casi, la fa la società: serve un ambiente che sappia reggere anche i momenti negativi. Nel complesso, tra girone B e C ci sarà una lotta bellissima. Nel girone A, invece, vedo il Vicenza come super favorita". Vicenza che negli ultimi due anni ha solo sfiorato la promozione. Restando nel girone A, approfitto del suo assist: il Cittadella, retrocesso dalla B, ha avuto un inizio difficile ma ora sembra in ripresa. Stasera affronta l’Inter Under 23: se dovesse vincere, possiamo dire che è uscita dalla crisi? "Sì, può essere la spinta decisiva. Ho allenato tante squadre e posso dire che gli anni più difficili sono quelli dopo una retrocessione. Il Cittadella ha fatto cose straordinarie, oltre ogni aspettativa, arrivando addirittura ai playoff per la Serie A. Una retrocessione del genere lascia il segno e va metabolizzata. Ora mi sembra che la squadra si stia riprendendo. Un’altra vittoria potrebbe dare quella spinta definitiva, anche perché l’allenatore è giovane e ha bisogno di entusiasmo e fiducia". Ultima domanda: durante la sua esperienza al Monza ha avuto tra i giocatori anche Massimo Brambilla, oggi tecnico della Juventus Next Gen, che mercoledì siederà in panchina con la prima squadra. Che tipo di esperienza potrà essere per lui? "Sarà soprattutto una grande soddisfazione, più che un salto vero e proprio. Non credo che prenderà in mano la prima squadra: sarà un traghettatore, anche perché la Juve gioca dopo due giorni e non c’era tempo materiale per un nuovo allenatore. È un’esperienza bellissima, una gioia infinita. Allenare la Juventus, anche solo per una partita, è un traguardo che resta. Ma da quello che si legge, i nomi per la panchina sono altri - si parla di Spalletti - quindi non penso che Brambilla resterà in quel ruolo". Ma secondo lei Brambilla ha le qualità per arrivare in Serie A? "Io credo che lui sia particolarmente bravo con i giovani. Anche all’Atalanta lo ha dimostrato, mentre con le prime squadre, come a Foggia, ha fatto più fatica. È tornato alla Juve Next Gen in un momento difficile e ha subito riportato risultati importanti. Penso che sia un tecnico con un profilo ideale per lavorare con i giovani, ma in futuro potrà sicuramente fare esperienze anche fuori da Torino".