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Dallo Stia alla Lazio: tutte le tappe nella carriera da allenatore di Maurizio Sarri
Quella di Maurizio Sarri è una carriera che ha da poco superato i 30 anni di professione dell’allenatore, e l’ha visto toccare ogni latitudine del calcio giocato, partendo dai piccoli campi di periferia fino ad arrivare agli stadi più celebri del mondo. Partito nel 1990/1991 alla guida dello Stia, prosegue nella Seconda Categoria allenando per due stagioni la Faellese, quindi il salto in Promozione sulle panchine di Cavriglia e Antella. Al Valdema (stagione 1998/1999) il primo esonero in corso d’opera della sua carriera, è invece nell’anno successivo, quando allena il Tegoleto, che decide di mollare il ruolo maturato fin lì all’interno di Banca Toscana. Da lì il nuovo millennio e l’esperienza alla Sansovino, con cui arrivano anche i primi successi veri e propri, oltre che una risalita dall’Eccellenza alla C2. Da lì la Sangiovannese, prima esperienza nel calcio dei professionisti: la partenza va alla grande, visto che la squadra sale in C1, anche se Sarri si dimette al termine della seconda stagione. Da San Giovanni Valdarno il gran salto al Pescara, nel 2005/06: il primo approccio porta ad una comoda salvezza anticipata terminata con dimissioni. Nel 31 ottobre del 2006 sostituisce Conte sulla panchina dell’Arezzo, salvo essere esonerato pochi mesi dopo, a marzo. Tempo di un’avventura flash (poco più di un mese prima delle dimissioni) ad Avellino, subentra a fine anno solare sulla panchina di un Hellas Verona caduto in C. Viene esonerato a febbraio. Il periodo poco fortunato si conclude con Perugia, da settembre 2008 a febbraio 2009 prima di essere esonerato, e con le undici giornate conclusive del campionato successivo, a Grosseto. All’Alessandria una grande stagione sul piano sportivo (coi playoff di B, il migliore da oltre 30 anni) rovinata però dal disastro economico. Nell’estate 2011 ecco la proposta del Sorrento, avventura che dura pochi mesi, fino a dicembre. Da lì la svolta, con le tre stagioni di Empoli (promozione sfiorata, raggiunta e salvezza perentoria in Serie A) che lo consegnano all’attenzione di molti, anche del Napoli. De Laurentiis lo ingaggia nel 2015 e, seppur senza trofei, aprirà un ciclo di un calcio che così divertente non vedevano da tempo, in Campania. Alla fine della terza stagione, è il presidente a tagliare il cordone ombelicale. Per il tecnico si presenta l’occasione di lasciare per la prima volta l’Italia, con la chance Chelsea, che non si lascia sfuggire: dopo una Champions League conquistata grazie al 3° posto finale in Premier e a un’Europa League vinta, altro cambio per il ritorno in Italia. L’annata della Juventus 2019/2020 non verrà ricordata come tra le più esaltanti, ma termina comunque con la vittoria di uno Scudetto, pesantissimo peraltro, essendo l’ultimo dei nove consecutivi. Ora, per Sarri, è arrivato tempo di scrivere nuove pagine della sua carriera nella Capitale d’Italia, la Lazio è pronta ad accoglierlo.
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