Lecce-Reggina, gli amaranto sfidano il modello giallorosso. Puntare alla A con le parole ma anche con i fatti

La serie A, il sogno di tutte le squadre del campionato cadetto. Poi bisogna fare i conti con la realtà, avere vere disponibilità economiche e fare le scelte giuste in sede di mercato.

La Reggina renderà visita ad un Lecce che può fare scuola, doposcuola e anche le serali a chi sbandiera nei salotti web "casalinghi" la propria voglia di serie A.

Come sottolinea Gazzetta dello Sport, il progetto salentino è da esempio:

"La società presieduta da Saverio Sticchi Damiani si prefigge di coniugare il massimo risultato sportivo con la patrimonializzazione, tanto che, a parte i prestiti di Barreca dal Monaco e di Olivieri dalla Juventus (obbligo di riscatto a 3 milioni in caso di promozione), il Lecce ha tutti giocatori di proprietà. Il fiore all’occhiello è Strefezza, prelevato per 600mila euro dalla Spal, e oggi valutato quasi dieci volte di più. Corvino ha posto basi solide per un futuro sereno a livello finanziario: Hjulmand (1999), Gendrey (2000) e Rodriguez (2001) sono seguiti da compagini di Serie A".

Aggiungiamo anche i corposi investimenti nel settore giovanile e anche un modello di proprietà che può essere indubbiamente ripetuto in determinate piazze del Sud.

Al di là di come finirà Lecce-Reggina, considerando che la palla è rotonda e gli amaranto possono indubbiamente giocarsi le loro chance, il modello giallorosso, applicato alla realtà reggina, sarebbe stato quello calzante per coniugare fatti e le tante parole di autocelebrazione di questi giorni. Se poi, quando non arrivano i risultati, la colpa è sempre del ds o del tecnico del momento, allora vale la pena fare una seria analisi psichiatrica generalizzata...