La LND ribadisce il suo impegno contro la violenza sulle donne. La nota ufficiale
"Il possesso vale solo sul pallone". È da questa convinzione che la Lega Nazionale Dilettanti ribadisce, ancora una volta, il proprio impegno nel promuovere il rispetto, la parità di genere e la lotta a ogni forma di violenza contro le donne, ricordando come il calcio debba essere un potente strumento educativo.
“Nel nostro sport, possesso, controllo e pressione sono gesti tecnici, non atteggiamenti verso le persone. Ed è proprio da qui che il calcio deve assumersi la propria responsabilità nella lotta contro la violenza di genere – sottolinea Luca De Simoni, coordinatore dell’Area Responsabilità Sociale della Lega Dilettanti -. Dobbiamo ricordare che la violenza non è solo fisica, ma anche psicologica e verbale e le parole possono associarsi a comportamenti che feriscono. Abbiamo il dovere di essere noi i primi a dare il buon esempio, promuovendo messaggi corretti e di rispetto".
Nel corso di tutto il mese di novembre, la LND, attraverso la sua Area Responsabilità Sociale, ha realizzato numerose iniziative per sensibilizzare atleti, dirigenti, famiglie e tifoserie. Dai messaggi letti su tutti i campi prima delle partite, al sostegno costante al 1522, il numero nazionale antiviolenza e stalking, fino alla campagna " Fare squadra contro la violenza", ideata da Gaia Simonetti che ha portato nel mondo dilettantistico, testimonianze di lotta alla violenza con genitori che hanno perso la figlia per femminicidio.
Attraverso i Comitati regionali, la LND ha consolidato un percorso che ha messo il calcio al centro di una responsabilità sociale concreta: educare al rispetto, riconoscere i segnali di abuso, dare voce e sostegno a chi è in difficoltà.
Con queste azioni, la Lega Dilettanti conferma che lo sport non è solo competizione, ma anche cultura, comunità e impegno civile.
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