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Atalanta-Roma: un’impresa mancata, non un fallimentoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 07:45Serie A
di Debora Carletti

Atalanta-Roma: un’impresa mancata, non un fallimento

Perdere fa sempre male, ma farlo quando tutto sembra finalmente girare per il verso giusto, quando il traguardo è lì, a un passo, lascia dentro un nervosismo profondo.
Che la Roma non avesse il ritmo e la qualità dell’Atalanta era chiaro. Che potesse comunque sfruttarne i punti deboli nell’arco dei 90 minuti, invece, era la speranza legata a quelle che possiamo chiamare, senza esagerare, le magie di Ranieri.

Perché sì, parlare di “magia” non è fuori luogo. In pochi mesi ha preso una squadra sfiduciata, stanca, con una classifica che pesava sulle gambe e sulla testa, e l’ha trasformata in un gruppo compatto, generoso, solido. Ha ritrovato uomini prima ancora che giocatori, ha ricostruito fiducia, messo tutti al proprio posto, reso chiaro cosa si poteva fare e cosa no. Ha riportato semplicità, e con quella semplicità ha costruito una striscia di risultati positivi che sembrava impensabile.
A Bergamo, però, il confronto è stato impietoso. Gasperini ha costruito la sua Atalanta con anni di lavoro continuo, e oggi quella squadra gioca con un’intensità feroce: tecnica, velocità, precisione, fisico. E la distanza si è vista tutta.


La Roma ha lottato, e questo non è poco. Ha dimostrato che può tenere testa a squadre di alta classifica, ma al momento non è ancora al livello Champions. La rosa è corta, mancano i fuoriclasse, l’imprevedibilità, la gamba e la fantasia.
Eppure Ranieri ha fatto il massimo, forse anche qualcosa in più. Ha ridato dignità a un gruppo, ha tenuto la barra dritta, ha portato la squadra a credere di potersela giocare.

A volte decidono gli episodi. Altre volte contano la condizione, la fiducia, la consapevolezza nei propri mezzi. Contro l’Atalanta tutto questo si è visto con chiarezza. E forse, più che una delusione, è solo un promemoria di quanto ancora ci sia da fare.