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Donnarumma, la finale negata, la legge del contrappasso e un caso da risolvereTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 08:00Editoriale
di Luca Marchetti

Donnarumma, la finale negata, la legge del contrappasso e un caso da risolvere

La vittoria del PSG nella finale di Supercoppa è stata nel bene e nel male tutta nel segno di Chevalier e di Donnarumma, almeno vista dall’Italia. Qui da noi (ma immaginiamo anche nel resto del mondo) non si è fatto altro che parlare della clamorosa esclusione del portiere più forte del mondo (almeno in questo momento) e del suo epilogo. Forse anche durante la partita. E in campo, intanto Chevalier, non doveva soltanto giocare la sua prima partita, dopo essere arrivato da appena 4 giorni in Francia, ma anche scacciare il suo fantasma, ingombrantissimo. Fino a una manciata di minuti dalla fine era stato un protagonista in negativo, con l’indecisione sul secondo gol del Tottenham. E probabilmente con una buona dose di sarcasmo il portiere bravo con i piedi aveva sbagliato proprio con le mani. Come se ci fosse una sottile (neanche troppo) vendetta da parte del destino. Poi nel giro di poco tutto è cambiato: ai rigori vince il PSG grazie a una parata, proprio di Chevalier che si è tolto un gran peso dallo stomaco, ha potuto respirare forte e scrollarsi di dosso tutte le paure che magari poteva avere nel giorno del suo esordio. Come l’ha vissuta Donnarumma non possiamo saperlo. Sappiamo quello che ha detto il suo procuratore Enzo Raiola, parlando di mancanza di rispetto e di una situazione paradossale che si è venuta a creare nel giro di pochi giorni, estromettendo uno dei punti cardine della squadra. Di sicuro ora il caso Donnarumma, passata la partita deve essere risolto. E la vittoria di stasera consegna al PSG una forza ulteriore in questa contrapposizione: si può vincere anche senza Gigio. Tutti i dogmi di Luis Enrique hanno portato a un altro successo (il primo di una squadra francese, e anche questo conta, nella competizione): la squadra che ha in testa prende sempre forma, nonostante le tante partite di una stagione che praticamente non sembra essere mai finita. Ma la questione tecnica, nonostante le parole dell’allenatore alla vigilia, non può essere l’unica spiegazione all’esclusione di Donnarumma. Intanto perché altrimenti non si sarebbe mai parlato di rinnovo. Le decisioni di campo sicuramente possono aver influito ma le questioni economiche rimangono sullo sfondo come un macigno. Mentre Donnarumma parlava con il PSG per il rinnovo (a delle cifre che secondo il portiere azzurro e il suo entourage non erano soddisfacenti) c’era una trattativa in piedi con il Manchester City (altro club che ama la costruzione coinvolgendo anche il portiere…) per un clamoroso trasferimento: il primo fra i due club. Ma anche qui l’accordo economico non si trova e la trattativa si arena, non solo per le richieste del giocatore ma anche per quelle del club (50 milioni di euro). Così si riprende la trattativa con il PSG: ma di fronte ora c’è un muro. E così Donnarumma si ritrova da fresco campione d’Europa, eroe italiano a Parigi, come un “epurato”. Una parabola incredibile, pazzesca, che meriterebbe di essere approfondita ancora di più senza dover necessariamente moralizzare , ma solo per capire la complessità della situazione. Non può essere solo tecnica, non può essere solo economica, non può essere solo una questione personale e di rapporti. Rimane ora da capire come risolvera. Il City potrebbe ancora prenderlo, nonostante le difficoltà riscontrate durante la prima fase della negoziazione. Chiaramente devono cambiare i contorni economici e soprattutto bisogna trovare un accordo fra club. E soprattutto deve andare Ederson, corteggiato dal Galatasaray. Ci sarebbe lo United, che ha un fascino diverso, oggi soprattutto rispetto al City. Ci sono però solo pochi giorni. E un portiere, anzi IL portiere, che al momento vive da separato in casa. Gli rimane l’affetto della gente e dei suoi compagni, il bacio di Marquinhos dopo la Supercoppa vinta e sicuramente tanta amarezza. In una storia che per certi versi sembra anche ciclica, ma che deve trovare una soluzione. Per il bene dei club, per il bene dell’Italia ma soprattutto di Donnarumma. PS per una situazione complicata da risolvere nel frattempo però il campionato inglese si viene a prendere in Italia uno dei migliori giovani che abbiamo avuto il piacere di apprezzare (anche se soltanto per una stagione): Giovanni Leoni andrà al Liverpool. Operazione chiusa nella notte ed è un’operazione record per il Parma: cifra complessiva da 35 milioni di euro più percentuale di futura rivendita. Leoni è la quarta cessione di sempre della storia del Parma, dietro Crespo, Buffon e Thuram guarda caso un difensore che lo supera di pochissimo. Parte subito e sarà subito a disposizione di una delle squadre più forti del mondo. In Italia in molti ci avevano messo gli occhi sopra ma non sono stati pronti per fare l’operazione subito. La forza economica inglese ha dato ancora una volta dimostrazione di sé. In bocca al lupo, ovviamente a Leoni che a 18 anni appena compiuti si confronterà subito con il gotha del calcio europeo. E chissà che non possa incrociare subito anche Donnarumma.