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Due invincibili a confronto: chi cadrà tra Mourinho e il Siviglia?TUTTO mercato WEB
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mercoledì 31 maggio 2023, 15:30Approfondimenti
di Gabriele Chiocchio
per Vocegiallorossa.it
fonte Redazione Vocegiallorossa - Gabriele Chiocchio

Due invincibili a confronto: chi cadrà tra Mourinho e il Siviglia?

Il pronostico può essere incerto, ma una certezza questo Siviglia-Roma ce l’ha: qualcuno vedrà cadere il suo record. Gli andalusi infatti sono la squadra regina dell’Europa League, con i 6 titoli vinti in altrettante finali, mentre José Mourinho è finora invincibile negli atti conclusivi delle manifestazioni europee stagionali, con 5 successi e nessuna sconfitta in partite in cui c’era da alzare un trofeo UEFA.

La legacy del Siviglia in questa competizione è davvero particolare, perché i  successi ottenuti dagli andalusi sono arrivati in tre momenti storici molto diversi da loro. I primi due, tra il 2006 e il 2007, sono appannaggio del ciclo di Juande Ramos, della coppia Luis Fabiano-Kanouté, di Dani Alves e Jesus Navas a inizio carriera e dell’italiano Enzo Maresca, pescato da Monchi dopo una non certo esaltante esperienza con la Fiorentina. Poi è arrivato il three-peat delle stagioni 2013-2014, 2014-2015 e 2015-2016, con Unai Emery in panchina e in campo i vari Carlos Bacca, Ever Banega e Ivan Rakitic tra gli altri, con il terzo successo arrivato addirittura partendo dalla Champions League, come se su questa coppa fosse installato un magnete sensibile al sevillismo. Infine, l’affermazione del 2020, sotto la regia di Julen Lopetegui e soprattutto di un Monchi da poco rientrato a casa sua e capace di costruire in un amen una squadra in grado di tornare ai vecchi fasti, azzeccando prima di tutto i due centrali difensivi, Diego Carlos e Jules Koundé. Sei vittorie tutte diverse tra loro, che hanno avuto come quasi unico collante proprio il direttore sportivo.

Dall’altra parte c’è Mourinho, che ha vinto cinque competizioni UEFA in modi, forse, altrettanto diversi. La Coppa UEFA 2002-2003, conquistata battendo il Celtic di Henrik Larsson ai tempi supplementari (guarda caso, proprio a Siviglia) vedeva il suo Porto nel lotto delle favorite; non certo la Champions League della stagione successiva, l’ultima vinta da una squadra non facente parte delle top-5 leghe europee, anche se in quel caso la fortuna ebbe comunque un suo peso, visto che il percorso post-eliminazione del Manchester United (con un tap-in nel finale dopo un tiro malrespinto) vide i Dragoes affrontare Lione, Deportivo la Coruna e Monaco. Poi l’Inter del triplete 2010, prima squadra in grado di disinnescare il Barcellona di Guardiola (anche qui, non senza un po’ di fortuna) prima di battere il Bayern Monaco in finale a Madrid, e un Manchester United ampiamente favorito nell’Europa League 2016-2017 vinta a Stoccolma contro l’Ajax. Infine, la Conference League conquistata con la Roma a Tirana ai danni del Feyenoord, anche stavolta da favorito, ma in una piazza dove un trofeo non veniva alzato da 14 anni.

Insomma, due pesi massimi, chi per un motivo, chi per l’altro, si affronteranno sul ring di Budapest, e chi riuscirà a mettere in campo la sua tradizione più dell’avversario si prenderà forse, un piccolo vantaggio in questa battaglia. Da una parte la mistica del Siviglia, che senza apparente motivo fa sì che questa squadra vada avanti in questa competizione a prescindere dagli interpreti e dall’allenatore, dall’altra la più razionale tradizione di Mourinho, che certamente ha avuto un peso tangibile nei trionfi europei delle sue squadre. Uno dei due cadrà e, in ogni caso, chi avrà vinto avrà compiuto un’impresa.