Cosa ha spinto la Roma a rifiutare lo scambio di prestiti Dovbyk-Gimenez

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Ha fatto molto parlare la vicenda Dovbyk-Gimenez. Prima, il tentennamento da parte del messicano, inizialmente non convintissimo all’idea di lasciare Milano, poi le divergenze con il Milan sulla modalità di trasferimento. L’attaccante ucraino non ha fatto bene in questo precampionato, motivo per cui Gasperini non si sarebbe incatenato ai cancelli per non lasciarlo partire.

LA VOLONTÀ DI NON FARE UN FAVORE AL MILAN - Si è così tentato di combinare uno scambio con il Milan, ma l’idea della Roma era quello di fare uno scambio a tutti gli effetti, un affare a titolo definitivo, mentre il Milan spingeva per uno scambio di prestiti. Il punto è che poi sarebbe finita come con Saelemaekers-Abraham lo scorso anno. Tante chiacchiere con il Milan che poi avrebbe rivoluto Gimenez a fine anno. Gasperini è noto per far carburare gli attaccanti a sua disposizione. Chiunque giochi in avanti beneficia dello stile di gioco dell’ex tecnico atalantino, basti vedere la stagione di Retegui lo scorso anno. Gimenez avrebbe segnato molti gol nella Capitale e la Roma, così facendo, avrebbe probabilmente valorizzato un calciatore del Milan, facendo gli interessi del club rossonero, potendo usufruire difficilmente dello stesso trattamento per Dovbyk, anche considerando lo stile di gioco diverso di Massimiliano Allegri rispetto al calcio offensivo e in verticale di Gasperini. È stata anche questa la valutazione fatta a Trigoria. Quando, quindi, il Milan ha accettato di fare un prezzo per il trasferimento di Gimenez ha sparato un prezzo fuori mercato, troppo alto, che ha fatto cadere ogni possibilità di chiudere l’accordo. Sarà compito ora di Gasperini rivitalizzare Dovbyk e farlo tornare il calciatore ammirato in Liga due anni fa. D'altronde, l'ex Girona l'anno scorso, pur con tutte le difficoltà, ha realizzato 17 reti, non trattiamolo come se fosse inabile al gioco del calcio.