
Nainggolan: "Andai via per Monchi. Oggi la mia Roma vincerebbe cinque scudetti". VIDEO!
A tutto Nainggolan. L'ex centrocampista, tra le altre, della Roma ha parlato al podcast di FantaLab, in compagnia di Luca Toni, su YouTube. Tanti gli argomenti toccati.
I RICORDI - "Totti e De Rossi mi accolsero subito bene a Roma mettendomi a mio agio, idem Florenzi che era molto giovane. Sarei rimasto a vita in giallorosso, amavo la mentalità dei tifosi. Roma è una bella città, lì mi sono anche calmato fuori dal campo (ride, ndr). Avevamo una squadra fortissima, davanti c'erano Destro e Totti. Però eravamo più forti dietro, con Castan e Benatia non passava nessuno. Poi sono arrivati altri giocatori incredibili come Salah, Rüdiger e Pjanic, che hanno avuto una carriera pazzesca. Pazzesco come non siamo riusciti a vincere ma davanti avevamo una Juventus imbattibile. Purtroppo ogni anno eravamo costretti a cedere un big per questioni di bilancio. Se avessimo giocato oggi, avremmo vinto cinque scudetti. Avevamo Szczesny e Alisson in porta, il primo era bravissimo con i piedi, mentre il brasiliano faceva cose incredibili anche in allenamento".
SPALLETTI-TOTTI - "A distanza di anni, capisco il punto di vista di entrambi. Totti giocava 10' e segnava ma mi rendo conto che non era rispettoso per la sua storia. Fuori dal campo Francesco era sempre sorridente, giocava a calcio perché si divertiva. Noi quell'anno pensammo solo al bene della Roma, infatti facemmo il record di punti nella storia del club. Ricordo ancora quando, alla vigilia di Atalanta-Roma, io e Pjanic giocammo a carte al computer in camera di Totti. Spalletti non voleva e ci aspettò sdraiato sul corridoio, davanti alla porta. Ci avvisò De Rossi. Il giorno dopo, partimmo tutti e tre dalla panchina".
L'ADDIO - "Non avrei mai voluto lasciare la Roma, come detto. Monchi però voleva mandare via tutti i giocatori portati da Sabatini. Quando ero in vacanza, scoprii che aveva dato il mandato a un procuratore turco per vendermi a una big della Turchia. Così chiamai Monchi e gli dissi che sarei andato all'Inter, dove c'era Spalletti".
I MOMENTI - "La rimonta contro il Barcellona rimane incredibile, fu la partita più bella. Al contrario invece mi fa ancora male l'eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia e l'uscita dall'Europa League contro la Fiorentina. E ovviamente cito tutte le partite con la Juventus, sempre molto tirate".
IL DERBY - "Il derby di Roma è imparagonabile a quello di Milano, i tifosi sono fanatici. Non li vedrai mai insieme allo stadio, percepisci il calore della città in ogni momento".
SUI SINGOLI - Nel finale, Nainggolan deve scegliere se alcuni calciatori sono sopravvalutati o sottovalutati: "Dovbyk? Sopravvalutato. Koné? Per me è forte ma non segna e non fa assist. Ce ne sono tanti così, che non arrivano a un livello alto. Lo metto tra i cinque più forti del campionato ma non è completo".







