La parabola di Ante Coric: "Mi sentivo come Yamal, ma poi a Roma non ero più un calciatore"

Ante Coric, centrocampista dell'Hamrun Spartans che ha vestito senza successo anche la maglia della Roma (2018-2019), è tornato a parlare proprio di quella avventura italiana a La Gazzetta dello Sport. Queste le dichiarazioni del classe 1997: "Mi sento finalmente un giocatore. Erano anni che non provavo un’emozione simile. Qui mi sento amato, considerato, voluto. Nelle ultime stagioni, a parte qualche eccezione, non è mai stato così".
Dure, soprattutto le parole sulla Roma: "A Roma ho vissuto una situazione orribile. Sono stato messo fuori rosa senza aver mai parlato con Mourinho e dopo un solo confronto con Tiago Pinto. Mi allenavo da solo, dopo essere entrato da un ingresso secondario, nel campo dove prima di me correvano i ragazzini dell’Under 10. Ero solo. Ho pensato anche di mollare, soprattutto dopo l’ultimo infortunio al ginocchio". Tutto questo, dopo essere stato presentato da Monchi come un vero talento: "Scelsi la Roma dopo aver parlato a quattr’occhi con lui a Zagabria. Sette milioni alla Dinamo, cinque anni di contratto. Ero al settimo cielo. Tre anni prima il club aveva rifiutato 17 milioni dal Liverpool chiedendone cinquanta. Avevo 18 anni. Arrivai all’Olimpico con una voglia matta di dimostrare chi fossi, e invece è andato tutto storto".
Non manca, infine, un bel ricordo degli inizi alla Dinamo Zagabria: "Il periodo migliore è stato alla Dinamo. Mi sentivo come si sente adesso Yamal. Avevo la consapevolezza di poter fare qualsiasi cosa".
