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Lo zoccolo duro e la lotta per la titolarità: quando il doppio impegno serve a migliorare la RomaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 21:00Primo piano
di Luca d'Alessandro
per Vocegiallorossa.it

Lo zoccolo duro e la lotta per la titolarità: quando il doppio impegno serve a migliorare la Roma

Quella contro il Lille, di giovedì prossimo, sarà la quarta delle cinque gare ravvicinate del calendario della Roma fino alla prossima sosta. Dalla Lazio alla Fiorentina, e, fin qui, i giallorossi hanno fatto bottino pieno. Con la vetta della classifica raggiunta a pari merito con Milan e Napoli e i primi 3 punti ottenuti in Europa League col Nizza, è lecito pensare come, tra l'impegno di giovedì e quello di tre giorni dopo a Firenze, contro i viola in crisi e a caccia di punti, Gasperini cambierà più di qualche giocatore, rispetto alla gara contro il Verona. Già, in quella partita si erano visti gli strascichi della fatica d'oltralpe.

Il tecnico, da questo punto di vista, ha spesso parlato di una Roma che ha già uno zoccolo duro e di quei calciatori che dovranno guadagnarsi il posto all'interno di questo cerchio della fiducia. Gasperini è stato chiaro: lui non regalerà niente a nessuno. Andando a vedere nel dettaglio la rosa, sono pochissimi i calciatori che non sembrano far parte di questo zoccolo duro. Bailey a parte, che è arrivato e si è subito infortunato, Ghilardi, soprattutto, e Pisilli in seconda battuta sono i calciatori che il mister vede meno.

Quindi, ed è una cosa positiva, al momento è più una sorta di competizione per entrare negli 11 titolari. Le gerarchie, tolti gli intoccabili Svilar, Mancini, Ndicka, Cristante, Koné, Soulé, variano di gara in gara, tra infortuni e rotazioni. Gli ultimi esempi sono quelli di Pellegrini, Celik e proprio Dovbyk.

Un qualcosa che fa bene alla Roma, che sta cercando ancora (ed è un discorso che ingloba tutti, calciatori e tecnico) di capire qual è il punto d'incontro tra esigenze tattiche e caratteristiche tecniche per definirsi. I risultati arrivano ed è la cosa migliore di tutte, soprattutto perché l'impressione è che la squadra possa migliorare ancora tanto e, gli impegni ravvicinati, più che un problema, stanno aiutando lo zoccolo duro a migliorarsi e, di conseguenza, migliorare la Roma.