Gasperini si reinventa, ma la sua comfort zone la riscopre in Cristante
La vittoria contro il Sassuolo che fa tornare in vetta la Roma in Serie A ha come protagonista Paulo Dybala, per il gol vittoria segnato, ma non solo.
C'è un duo che è il simbolo del nuovo corso giallorosso. Stiamo parlando di Gasperini e di Bryan Cristante. Il primo perché è stato scelto per portare nella Capitale il proprio calcio per tornare in Champions League e per valorizzare i calciatori per generare plusvalenze, il secondo è un po' la diretta conseguenza della scelta dell'ex allenatore dell'Atalanta. Allievo di Gasperini a Bergamo, il suo è ex tecnico gli dà i galloni di capitano della Roma ed è sempre un titolare inamovibile del centrocampo.
Mancava un tassello però: quello di riportare Cristante nel ruolo in cui aveva convinto Monchi a portarlo a Roma. Un ruolo dove segnò 12 gol tra Serie A ed Europa League. Gasperini aveva parlato nel numero 4 come giocatore in appoggio alle punte soltanto in un'occasione, quando gli venne chiesto del ruolo di Pellegrini, in un'estate con la valigia pronta per il numero 7. Poi più nulla, con il tecnico che era dovuto uscire dalla propria zona di comfort. Troppi giocatori offensivi e un centrocampo corto non avevano mai permesso questa soluzione tatticha. Le partite sono passate, i risultati arrivati in campionato, ma sempre convincendo poco in fase offensiva. La doppia sconfitta Inter-Viktoria Plzen deve aver in un certo senso fatto scattare qualcosa nel tecnico, facendolo attuare l'unica certezza tattica/situazione tattica di comfort della sua nuova rosa. La Roma non ha giocato la partita della vita, sia chiaro, Cristante ha giocato una buona partita, diversa dalle altre, ma non è che giocasse male prima. Tuttavia, soprattutto nel primo tempo si è visto quel qualcosa di gasperiniano che era mancato finora.
Per quanto riguarda Cristante, 8 stagioni dopo in cui ha giocato mediano e anche difensore centrale, si è trattato di giocare nel ruolo per cui era stato comprato. Un ruolo riscoperto e si è visto perché gli è mancato un po' lo spunto sotto porta, ma interpretato con una maturazione calcistica tutta nuova. L'interesse ora è quello di capire se quello di Reggio Emilia sia stato un esperimento o se ci sarà continuità già mercoledì prossima contro il Parma. Quello che resta è l'abilità del mister, criticato in settimana, e il sapere che la Roma ha una nuova soluzione tattica per continuare il suo cammino di vertice.






