Il problema (?) dei big match, quando si guarda il dito e non la Luna
C'è chi dice che i risultati nel calcio sono tutto e chi mente. Già perché nel giro di qualche giorno si è passati a esaltarsi di una Roma finalmente Gasperiniana, quella che ha strapazzato la Cremonese, a riparlare nuovamente di un problema attacco e del problema degli scontri diretti. Eppure, la Roma che fa 0 gol al Napoli veniva da 9 gol segnati nelle precedenti 4 partite. Così come era prima in classifica a +2 dalla seconda, avendo perso già contro Inter e Milan. Facciamo un altro esempio. La prestazione di Dybala è stata valutata da 5. La joya entra al 61' e ha meno di mezzora per incidere in una gara dove la Roma ha faticato a esprimersi. Serve un grandissimo pallone per Baldanzi, un'invenzione calcistica, che da ottima calcia e Milinkovic-Savic para. Il gesto resta, la valutazione varia. Se Baldanzi avesse segnato? Dybala avrebbe preso tra il 6,5/7 sicuramente.
Così come la prestazione della Roma negli scontri diretti persi resta, è lì, ma il giudizio è legato espressamente al risultato. Contro l'Inter uno sciagurato Ndicka regala il gol a Bonny, poi la partita è di marca giallorossa. Contro il Milan è un'altalena d'emozioni, la Roma domina, va sotto, soffre e fallisce il rigore del pareggio. Contro il Napoli fanno un'azione per uno (nonostante una prestazione sottono, dettata dal modo di giocare della squadra di Conte), Neres segna, Baldanzi no. Dettagli che se fossero stati al 50%-50%, la Roma non sarebbe uscita sconfitta quasi da nessuna di queste partite, senza dimenticare come sì, l'attacco ha fallito (soprattutto contro l'Inter dove la squadra giallorossa ha creato il doppio di quella allenata da Chivu), ma chi ha vacillato è stata la difesa. Abbiamo già ricordato il gol di Bonny con quel fuorigioco sciagurato a centrocampo. A Milano un contropiede di Leao, con la difesa che prende gol in 6vs3, lasciando Pavlocic completamente solo al dischetto. Col Napoli un altro contropiede difeso malissimo
Tutto sta a dire come il problema degli scontri diretti si riduca al fatto che, contro le big basta una disattenzione per lasciare loro i 3 punti e la Roma finora ha pagato questo. Tuttavia non si può pretendere che una squadra da quinto-settimo posto, improvvisamente sia diventata una ammazza campionato, capace di non concedersi errori contro squadre abituate a lottare per lo scudetto. Le stesse però che hanno perso punti contro le piccole, cosa che alla Roma è capitato soltanto contro il Torino. Quei 3 punti lì, ampiamente alla portata della Roma, farebbero della squadra di Gasperini ancora la prima della classe, nonostante aver concesso 3 punti a Inter, Milan e Napoli.
Una vittoria contro il Cagliari (che ha l'impegno infrasettimanale) sarà importante per smaltire la sconfitta col Napoli e ripartire, in attesa dei 5 giorni di fuoco con Roma-Como e Juventus-Roma, stavolta facendo attenzione a non spendere troppe energie nell'ultima trasferta europea del 2025, contro il Celtic.






