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Ecco la formazione della nuova Juve di Allegri. Ronaldo al Psg, arriva Icardi per il 4-2-3-1. Dybala rinnova a dieci milioni: sarà lui il futuro. Locatelli c’è, ma anche Pjanic. Inter da scudetto anche senza Conte e Hakimi. Calhanoglu impressionaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 23 luglio 2021, 08:00Editoriale
di Enzo Bucchioni

Ecco la formazione della nuova Juve di Allegri. Ronaldo al Psg, arriva Icardi per il 4-2-3-1. Dybala rinnova a dieci milioni: sarà lui il futuro. Locatelli c’è, ma anche Pjanic. Inter da scudetto anche senza Conte e Hakimi. Calhanoglu impressiona

La domanda delle domande estive è una e una sola: la Juventus tornerà ad essere la favorita numero uno per lo scudetto?
La risposta è facile, basta leggere la formazione che vi sto per proporre che poi è la stessa che ha in tasca Allegri ed ha passato prima a Agnelli, poi a Cherubini.
Eccola: Szczesny in porta. Difesa a quattro con Cuadrado, Bonucci, De Light, Alex Sandro. In mediana Locatelli e Rabiot o Bentancur con Pjanic come alternativa. Kulusewski, Dybala e Chiesa dietro a Icardi.
Ora chiedetevi se trovate di meglio in giro e, oggettivamente, una Juve così costruita, di sicuro molto portata ad attaccare, ma anche fisica e con molti giocatori di gamba abili anche in fase difensiva, intriga parecchio. E’ una Juve con tante certezze sia dal punto di vista dei nomi, ma anche del modulo e dell’idea tattica. Il calcio è fatto di certezze e uno dei problemi dell’anno scorso con Pirlo è stato proprio il non avere l’idea di squadra. Le grandi formazioni devono rimanere nell’orecchio e la storia ce lo racconta.
Allegri vuol ripartire da qui e su questa formazione la Juventus sta lavorando da un pezzo. Il problema vero, grande, da risolvere è sempre lo stesso e si chiama Cristiano Ronaldo, ma negli ultimi dieci giorni, dopo l’Europeo, è stata imboccata una strada precisa e praticabile.
Il suo mega-procuratore Mendes dopo aver sondato il Manchester e il Real, sta ora apparecchiando la tavola con il Psg con una soluzione che vada bene alle due società e al giocatore. Le indiscrezioni sono precise e confermate. Mendes sta cercando di convincere lo sceicco Al Khelaifi a prendere Ronaldo dando in cambio alla Juventus Icardi che a Parigi non ha sfondato e cerca il rilancio proprio nel campionato italiano.
Perchè Ronaldo al Psg può funzionare?
Lo sceicco del Qatar ha bisogno di un grande uomo immagine per i mondiali dell’anno prossimo. E poi il Psg con quello che ha speso e per ragioni politiche, quest’anno la Champions è quasi obbligato a vincerla e uno come Ronaldo, anche alla sua età, dentro una squadra di campioni può continuare a essere decisivo. A Parigi il portoghese può continuare la sua straordinaria collezione di trofei. Il Psg è l’unica società che può permettersi il costo di un’operazione simile.
Perchè la Juve senza Ronaldo è meglio?
La società risparmia una cifra enorme e come sappiamo i bilanci sono in rosso e sta per partire una ricapitalizzazione da 400 milioni. Il campione portoghese in questa Juve più giovane, che deve ripartire dopo un’annata difficile, non può più essere al centro del progetto, anzi la sua presenza può diventare ingombrante dal punto di vista tattico, ma anche per il lancio definitivo di gente come Dybala (soprattutto) o Chiesa. La Juventus dovrà giocare da squadra e non può più permettersi un grande che però a 36 anni non vince più le partite da solo e va supportato. La Juve e Allegri non vogliono costruire una squadra al servizio di Ronaldo perchè quella squadra non avrebbe futuro.
Perchè Icardi fa comodo alla Juve?
E’ il centroavanti d’area che manca da troppo tempo e un attaccante con le sue caratteristiche è l’ideale nel modulo che ha in testa l’allenatore. L’argentino è poi il compagno perfetto per rimettere Dybala al centro del progetto. Con Chiesa e Kulusevski sugli esterni, in grado di saltare l’uomo, ma anche di tagliare in mezzo all’area, Icardi potrebbe tornare a segnare a raffica.
Perchè la Juve è l’ideale per Icardi?
Per le cose tattiche già dette, ma anche perchè per l’argentino diventerebbe molto simulante tornare a sfidare l’Inter scudettata. Psicologicamente l’ideale per rilanciarsi.
E’ ovvio che un’operazione come questa non si può fare dalla mattina alla sera. E’ normale che anche gente come Al Khelaifi abbia voglia di valutare fino in fondo i pro e i contro.
Il puzzle è stato montato, adesso si tratta di comporlo, ma nessuno come Mendes conosce le strade giuste.
Ci vuole pazienza, il domani della Juve passa necessariamente attraverso un’operazione come questa. Ovvio che dare addio a Ronaldo nasconde anche la voglia di rilanciare fortemente Dybala che in questi anni ha sofferto per la presenza di un giocatore carismatico come il portoghese, uno dei più forti della storia del calcio che gli ha tolto il palcoscenico. La convivenza tattica è sempre stata complessa, Ronaldo non è un centroavanti, non è mai stato un punto di riferimento, gioca per sé stesso, per vincere e basta, vive di giocate e non si sentirà mai un pezzo di una squadra. E’ Ronaldo e basta, un’industria, come ha detto Sarri.
Non è un caso che con Ronaldo un po’ meno dentro la Juventus, stiano per riprendere le trattative per il rinnovo di Dybala. La proposta fatta l’anno scorso (sette milioni) non aveva trovato terreno fertile. Se la Juve non dovrà più pagare Ronaldo sarà anche più facile arrivare a dare a Dybala i dieci milioni che chiede. La prossima settimana dovrebbe essere decisiva.
Ma tatticamente la presenza di Ronaldo è un tappo anche per Chiesa, abituato a partire sull’esterno sinistro, uno spazio spesso occupato dal portoghese. Era apparso evidente anche con la sconclusionata Juve di Pirlo che la manovra fosse più fluida quando Ronaldo non c’era.
Indiscrezioni raccontano che Allegri abbia chiesto proprio di ripartire senza Ronaldo nel colloquio avuto prima di Pasqua con Agnelli: sta per essere accontentato.
Nessuno fraintenda, Ronaldo non può essere mai un problema, ma in certi contesti può essere un freno tattico o per il rinnovamento che la Juve ha in testa. Ma anche per lui sarà più facile giocare in un Psg dove avrà più spazio perchè i difensori non dovranno preoccuparsi di lui e raddoppiare sempre lui come succede nella Juve, ma avranno da marcare anche Neymar e Mbappè, tanto per dirne soltanto due.
Insomma, la sensazione è che un’operazione del genere farebbe felice tanta gente.
Ma nella lista di Allegri c’è anche Locatelli. L’accordo con il giocatore c’è, i buoni rapporti con il Sassuolo esistono da tempo, ma la Juve fatica a spendere 35 milioni cash più un paio di giocatori importanti come Dragusin e Fagioli. Si ragiona su spalmature, prestiti onerosi e marchingegni che consentano di pagare in comode rate, come si faceva con i mobili Aiazzone.
E Pjanic? Anche qui serve pazienza. Il Barcellona lo lascia andare volentieri, ha uno stipendio molto alto. E anche la Juve su questo ragiona.
Comunque Pjanic non è l’alternativa a Locatelli. Diventerebbe un’arma in più e consentirebbe ad Allegri di avere più soluzioni in mezzo al campo, di poter passare al 4-3-3 con il regista davanti alla difesa.
Ma in questo contesto di Juve rinnovata, ci sarà ancora l’Inter in pole position per lo scudetto?
Se lo chiedono in tanti, soprattutto i tifosi nerazzurri che lo scudetto non se lo sono gustato per le vicende economiche del signor Zhang.
Credo che questa Inter, se non usciranno altri giocatori di prima fascia, necessariamente sia la favorita. Non può bastare la cessione di Hakimi a far crollare le certezze. E Calhanoglu non farà rimpiangere Erikssen. L’unico dubbio è in panchina, nessuno discute quello che di buono e buonissimo ha fatto Inzaghi alla Lazio, ma questa era la squadra di Conte, l’aveva plasmata a sua immagine e somiglianza. Come reagirà senza il Conducator?
Magari meglio, ma le certezze mancano. Si tratta soltanto di aspettare, l’organico garantisce i sogni, ora palla a Inzaghi.
Attenti anche al Napoli, un’altra squadra che ha certezze. Spalletti non ha principi tattici molto diversi da Gattuso, sarà facile prendere in mano questa squadra e se non ci saranno cessioni eccellenti, sarà agevole per l’allenatore toscano immettere la sua voglia, le sue motivazioni e gli stimoli per rilanciare gli azzurri ancora delusi dalla gara col Verona.
Ma De Laurentiis vende giocatori o no?
Spalletti spinge per tenere tutti, a cominciare da Koulibaly sul quale però è piombato il Psg (anche qui). De Laurentiis chiede sessanta milioni, ma intanto tratta con il senegalese per il rinnovo del contratto a sei milioni l’anno.