Niente Jallow per il Taranto, il ds Di Bari: "Rigida applicazione del regolamento"

Il Taranto, club che è ripartito dall’Eccellenza dopo il fallimento dello scorso anno, sperava di poter contare su un attaccante come Lamin Jallow, ex fra le altre di Salernitana, Cesena, Trapani e Vicenza (28 reti in 128 presenze in Serie B) per andare all’assalto della promozione, ma così non sarà a causa di una “rigida applicazione del regolamento da parte della Lega Nazionale Dilettanti”. A spiegarlo è il ds dei pugliesi Riccardo Di Bari ad Antenna Sud: “Dopo il tesseramento di Desjardins pensavamo di avere due posti liberi per gli extracomunitari e così abbiamo tesserato prima Konatè e poi Jallow. Al momento del deposito però è emersa una difficoltà. Il portiere, che aveva dichiarato di essere comunitario, risultava invece extracomunitario e per questo il tesseramento di Jallow è stato annullato. - prosegue Di Bari - Nei 4 minuti successivi abbiamo provato a registrarlo, ma l’operazione è stata bloccata dal presidente Tisci con una scelta che riteniamo eccessivamente rigida”. “Il Taranto non aveva ancora disputato partite ufficiali. Avevamo acquistato Jallow dal Valmontone e pagato la procura, diventando di fatto proprietari di un calciatore che non potrà giocare per un’interpretazione senza logica. - prosegue il ds rossoblù – Il nostro caso è unico, con un’applicazione del regolamento rigida e senza precedenti. Ce l’ha confermato anche il nostro avvocato”. Di Bari infine si rivolge ai tifosi: “Voglio assicurare che non siamo fermi, completeremo l’organico nel migliore dei modi. Mi scuso per l’errore umano, grazie e scusate”.