
Granata cantiere aperto. Tanti volti nuovi a Cascia, ma ora precedenza alle cessioni
Archiviata la stagione più turbolenta degli ultimi anni, la Salernitana riparte da Cascia con tante incognite, qualche speranza e moltissimi volti nuovi. Il ritiro in Umbria, primo vero banco di prova per il nuovo corso granata, ha fotografato una squadra ancora lontana dall’essere definita, ma animata da un cauto fermento: c’è voglia di riscatto, ma anche tanto da sistemare.
Il fallimento della scorsa stagione, culminato con una retrocessione che ha lasciato ferite profonde. Ricostruire, ma con raziocinio. E se possibile, in fretta. Questo il diktat del Ds Faggiano, attivissimo come pochi in questo primo mese di calciomercato.
A Cascia si è presentato un gruppo misto, tra giovani da valutare, volti nuovi da integrare e alcuni reduci della scorsa stagione che, realisticamente, hanno le valigie pronte. La linea tracciata è chiara: spazio a profili motivati, fisicamente pronti a reggere il peso di una Serie C lunga e tortuosa. Nomi come Varone, Capomaggio, De Boer Achik raccontano di un progetto tecnico che vuole mettere al centro energia e gamba, lasciando da parte le scommesse esotiche e i profili fuori budget. Tuttavia, se da un lato Faggiano ha già iniziato a lavorare sul “nuovo”, dall’altro resta il vero nodo: le cessioni. La rosa è extralarge, e soprattutto è gravata da ingaggi fuori scala per la categoria. Giocatori come Maggiore, Bradaric e Lovato sono fuori contesto per la Serie C economicamente e tecnicamente. Daniliuc, inoltre, è arrivato addirittura allo scontro con la società boicottando il ritiro e rappresenta uno scontento di cui liberarsi.
Sbloccare queste situazioni è ora la vera priorità. Perché una squadra non si costruisce solo acquistando, ma liberandosi del superfluo. E ogni giorno che passa, con il mercato che entra nel vivo, rende più urgente la necessità di fare spazio, alleggerire il monte ingaggi e – soprattutto – dare a mister Raffaele un gruppo più snello e allenabile, andando a puntellare la rosa con almeno altri sette innesti necessari.
La Salernitana, dunque, è oggi un cantiere aperto, in cui si lavora a più livelli: tecnico, tattico, gestionale. Il futuro immediato sarà determinato dalla capacità della società di muoversi con lucidità sul mercato. La Serie C è un campionato spietato, e non fa sconti a chi arriva impreparato. Per tornare a sognare, serviranno fondamenta solide, non solo proclami.
Cascia è solo il primo passo. Ma ora tocca alle cessioni sbloccare davvero l’estate granata.







