
Brutti, sporchi e cattivi: la C si vince così! Guai a caricare troppo la gara di Catania: sarà appena la decima giornata
L'ex presidente Marco Mezzaroma, quando parlava della Salernitana di Castori, amava definirla "brutta, sporca e cattiva". Un modo per esaltare la capacità della squadra di colmare il gap tecnico con le dirette concorrenti con cuore, spirito battagliero, voglia di sacrificarsi, attaccamento alla maglia, sagacia tattica e qualche giocata individuale. Ecco, la Salernitana di oggi ha ricordato un po' quella cinica e letale che conquistò la serie A con il trainer marchigiano: ottimo approccio, immediato vantaggio, gestione in totale scioltezza per 70 minuti e poi tutti insieme a proteggere il prezioso 0-1.
La classica partita di C, vinta tutto sommato meritatamente a cospetto di un Monopoli ad oggi lontano parente di quella squadra sbarazzina che sorprese il girone meridionale assieme al Cerignola pochi mesi fa. Su un campo al limite della praticabilità (terreno inaccettabile per il calcio professionistico) e con un altro episodio arbitrale che rischiava di risultare penalizzante (rigore netto non fischiato su Achik), la Bersagliera ha tirato fuori gli artigli da capolista calandosi nella realtà di un match nel complesso scadente dal punto di vista tecnico, ma solo apparentemente semplice. E' su questi campi e contro questi avversari che si vincono o si perdono i campionati.
Andiamo un po' sui singoli. Bene Golemic, finalmente convincente per tutti e 90 i minuti. Cresce fisicamente Tascone, Capomaggio ci ha regalato una perla rara a questi livelli e Donnarumma ha compiuto una parata strepitosa al 93'. Intervento che ricorda quello di Pinna su Ghezzal in un famoso Crotone-Salernitana 0-0 del settembre 2007.
Ma oggi vogliamo soffermarci su Anastasio, difensore che parte della critica aveva frettolosamente bocciato, ma che invece ha dimostrato di essere un calciatore valido per la Lega Pro. Sempre al posto giusto al momento giusto, con qualche buon cross che non guasta mai e la capacità di gestire l'ingiusta ammonizione subita senza correre rischi. Anche grazie all'ausilio di un Villa molto intelligente tatticamente si può dire che, da quella parte, il Monopoli non abbia creato praticamente nulla e la chiusura su Fall lanciato a rete non può passare sotto traccia. Avanti così.
Ora la trasferta di Catania, squadra in ripresa dopo lo sbandamento di settembre e che, non ce ne voglia nessuno, ha una rosa nettamente superiore a quella della Salernitana. Basti pensare che gente che l'anno scorso ha vinto il titolo di capocannoniere in C è quasi sempre in panchina, ma il reparto offensivo segna comunque tanti gol e costruisce una marea di occasioni. Non è necessario caricare troppo un match che si prepara e presenta da solo. Una sconfitta nella bolgia del Massimino non sposterebbe i granata dalla vetta nè sarebbe un dramma, ma tornare da lì con un risultato positivo significherebbe tantissimo e potrebbe avviare una prima mini fuga. Ricordiamoci, però, che sarà appena la decima giornata e che questo gruppo, vada come vada, ha dimostrato di meritare il sostegno dell'ambiente e 15mila presenze sugli spalti.







