
Valentini, ecco i risultati di un mercato pessimo: da esonerare stasera! Marino, un primo tempo "alla Breda"
Salernitana, ora è drammatica! Se la sconfitta al Picco poteva essere messa in preventivo (nello stesso stadio, però, espugnato dal modesto Brescia un mese fa), tutti gli altri risultati complicano tremendamente il cammino dei granata, al punto che due vittorie potrebbero addirittura non bastare per arrivare alla salvezza diretta. La Samp ha fermato la Cremonese quarta, la Reggiana ha vinto il derby a Modena in un match che sarebbe eufemistico definire rocambolesco, il Sudtirol di Castori espugna in rimonta Palermo, il Brescia vince in trasferta. Unico dato positivo è l'ipotesi concreta di chiudere al Tombolato con un Cittadella già retrocesso. Ma chi può essere la terza che va giù senza playout? Visto il calendario delle altre c'è da avere molta paura.
Intendiamoci: la Salernitana oggi ha disputato un discreto secondo tempo, ha colpito due pali, non è stata messa sotto da chi teoricamente credeva ancora nella serie A diretta e ha pagato a caro prezzo l'errore individuale e imperdonabile di Ruggeri. Tuttavia, nella prima frazione di gioco, ci siamo chiesti se in panchina ci fosse Marino o Breda. Sei difensori in campo, Stojanovic in posizione avanzata, Tongya riproposto per mezzo gol segnato al Cosenza retrocesso, Verde nuovamente in panchina e tuttii diffidati titolari e costretti inconsciamente a tirare indietro le gamba per evitare il giallo.
Marino, reduce da una serie di esperienze negative, ha sbagliato tre primi tempi su tre e oggi ha sbagliato formazione e modulo. Purtroppo, fatta eccezione per Martusciello, anche gli allenatori che si sono succeduti sulla panchina granata hanno contribuito a indebolire una rosa già lacunosa e che Valentini è riuscito addirittura a indebolire a gennaio. Ma sul ds torneremo dopo.
A Marino diamo un umile consiglio: sbagli con la sua testa, non si faccia condizionare da nessuno, non accetti in panchina la presenza di nessuno che non sia un giocatore utile alla causa. Nella malauguata ipotesi di una retrocessione sarebbe anche lui tra i responsabili, visto che gli sono stati affidati quasi tutti gli scontri diretti. Stravolgere oggi una squadra reduce da due vittorie di fila ha costituito un autogol strategico, speriamo frutto soltanto della volontà di preservare qualcuno in vista di quella che sarà la partita della vita in un Arechi da almeno 15mila spettatori. Gente che oggi ha offerto uno spettacolo commovente al Picco sovrastando a livello sonoro il pubblico locale. Chapeau a loro, la società rifletta e ci metta la faccia dopo due anni
Esonerare Valentini sarebbe atto dovuto e darebbe una ulteriore scossa. Milan gli ha fatto pubblicamente i complimenti, commettendo un altro errore sul piano della comunicazione. Speriamo che almeno privatamente gli chieda conto di un mercato invernale totalmente fallimentare (Cerri, Raimondo, Guasone, Zuccon, Girelli, Caligara), del mancato arrivo di difensore rapido, centrocampista di qualità e bomber, della gestione dello spogliatoio, della difesa a spada tratta di Breda dopo Carrara salvo poi assumersi la paternità della scelta di Marino.
Disastri su disastri, tali da rimuoverlo dall'incarico. Altro che 2-3 anni di tempo prima di poter dare un giudizio: qui il flop è sotto gli occhi di tutti e, in assenza di dimissioni, sarebbe opportuno licenziare chi non merita di esser partecipe di questo rush finale.







