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CORONAVIRUS: taglio degli stipendi, un ex granata attacca l'AICTUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
mercoledì 8 aprile 2020, 19:00News
di Gaetano Ferraiuolo
per Tuttosalernitana.com

CORONAVIRUS: taglio degli stipendi, un ex granata attacca l'AIC

L'argomento del taglio degli stipendi continua a tenere banco negli ambienti sportivi italiani e molti calciatori, soprattutto in Lega Pro, si stanno accodando al pensiero del portiere del Cittadella Alberto Paleari ricordando che non tutti guadagnano quanto Cristiano Ronaldo e ci sono numerosissimi tesserati che percepiscono il minimo sindacale e stanno facendo fatica anche a pagare l'affitto. La redazione di TuttoC ha contattato il capitano della Carrarese Michele Murolo raccogliendo il suo comprensibile sfogo:

Anzitutto cosa ne pensa di questo stop a tempo indeterminato?

"E' stato assolutamente doveroso fermare i campionati. E credo che non ci saranno le condizioni per riprendere nelle prossime settimane. I telegiornali parlano chiaro e i dati non mentono: c'è una media di 600 morti al giorno, il virus è pericoloso e noi dobbiamo tutelare la nostra salute. Umanamente dispiace a tutti non scendere in campo, ma ci sono problemi molto più seri e la vita è una. Se ci diranno di tornare a giocare saremo tutti contenti e d'accordo a patto che ci siano le condizioni giuste e che l'atleta sia tutelato assieme alla sua famiglia".

Cosa pensa della notizia del taglio degli stipendi?

"Sinceramente sono stanco di leggere ogni giorno notizie quando in realtà non c'è niente di concreto. A mio avviso la soluzione è semplice: ogni calciatore, in rappresentanza della sua squadra, va a parlare con la proprietà e cerca una soluzione che possa accontentare tutti. Ma se l'AIC, ad oggi, ha fatto tante chiacchiere senza proporre nulla, io di cosa vado a parlare con un presidente? Troppe parole al vento e pochissimi fatti, è una situazione paradossale che danneggia i calciatori e non è giusto".

Qual è la soluzione migliore, allora?

"Ho sentito di questa voce sul taglio del 30% degli stipendi, ma bisogna rapportare tutto ai singoli guadagni e alle categorie. Se si dovesse riprendere a giocare, non vedo perchè dovremmo perdere le 4-5 mensilità che ci spettano. Viceversa ci si siede a tavolino e si cerca di trovare una soluzione direttamente con la società di appartenenza. Oggi non ci sono ingaggi importanti e ci tengo ad aggiungere una cosa che potrebbe risultare impopolare: non sputo sui 1100 euro proposti, ma sono totalmente contrario alla cassa integrazione. Cosi mi distruggi, non mi fai un favore".

I calciatori come vivono questa fase così confusa?

"Ogni spogliatoio deve prender atto di questa situazione e cercare accordi con i rispettivi presidenti. Ad oggi l'AIC cosa mi ha proposto? Di cosa ragiono con il club? Non posso perdere tutte e quattro le mensilità, sono il capitano e parlerò con la proprietà. Trovare un punto d'accordo che possa accontentare entrambe le parti è l'obiettivo, sarebbe molto triste arrivare a fare una guerra legale per qualunque calciatore. Il tempo passa e noi non possiamo vivere con l'ansia dei cambiamenti che potrebbero esserci nelle prossime settimane, non si può vivere sempre rinviando ogni decisione".