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EX GRANATA - Mariotto: "Colantuono, Baroni, Stellone non sono allenatori giusti per la piazza di Salerno. Ecco chi prenderei..."TUTTO mercato WEB
© foto di Prospero Scolpini/TuttoLegaPro.com
martedì 4 agosto 2020, 22:30News
di Luca Esposito
per Tuttosalernitana.com
fonte il Mattino

EX GRANATA - Mariotto: "Colantuono, Baroni, Stellone non sono allenatori giusti per la piazza di Salerno. Ecco chi prenderei..."

Una vera e propria corsa contro il tempo. La solita corsa contro il tempo. Proprio come da copione. Ma questa volta c'è una variante in casa Salernitana, le incertezze sono aumentate per «colpa» della decisione presa da Gian Piero Ventura nell'ultimo weekend. E così da sabato scorso per la proprietà e il direttore sportivo Fabiani è iniziato immediatamente il toto allenatore. Tante ipotesi ma alla fine dovrà esserci un'unica certezza per provare ad aprire un nuovo ciclo tecnico: "Il concetto è che devi lavorare prima e non ora, a prescindere dalla situazione Ventura il parere di Massimo Mariotto, direttore sportivo della Salernitana nei primi anni della gestione Lotito-Mezzaroma -. Durante il campionato, infatti, si programma con netto anticipo la stagione successiva, non puoi ritrovarti in questi periodi a dover costruire quasi tutto".

In cima alla lista dei papabili allenatori per la prossima stagione c'è Stefano Colantuono, sarebbe la soluzione ideale?

"Non si esce mai dai soliti nomi, con tutto il rispetto non credo che in questo momento Colantuono sia l'allenatore giusto. Immagino che ai tifosi sia venuto il mal di testa dopo aver letto anche questa volta i possibili pretendenti. Ma il concetto è che in casa granata manca un direttore sportivo che conosca a 360 gradi allenatori e calciatori, certo c'è Fabiani ma è competente in altre dinamiche. Ammiro comunque il direttore che riesce a resistere, perché lavorare con Lotito non è facile. Io, ad esempio, sono meno forte di lui ed ecco perché all'epoca decisi di alzarmi e andare via".

Nella famosa lista ci sono anche Baroni e Stellone, queste strade sono invece percorribili?

"Come disamina non ci discostiamo molto da quella fatta per Colantuono, a mio avviso non sono gli allenatori giusti per la piazza di Salerno che ama il bel calcio e che vuole vedere il bel calcio".

Mariotto quindi chi consiglierebbe alla Salernitana?

"L'allenatore giusto è Vincenzo Italiano dello Spezia. Simile al primo Delio Rossi che fece divertire Salerno, ma ovviamente con idee più moderne tenendo conto del periodo in cui ci ritroviamo. Mi è capitato di seguirlo da vicino nel corso della sua carriera, ha fatto la giusta gavetta e ha sempre fatto bene ovunque è andato. Ecco, la Salernitana ha bisogno di un giovane con idee nuove. Oltre a Italiano, direi anche Dionisi del Venezia, che credo però possa andare a Brescia, dove c'è un direttore sportivo competente come Perinetti. Infine, faccio anche il nome di Aglietti, che ha dimostrato prima a Verona e poi al Chievo tutto il suo valore. In passato volevo portarlo a Salerno, ma poi la trattativa non andò in porto".

Ma perché è così complicato dare continuità a un progetto tecnico in casa granata?

"Purtroppo il presidente Lotito ha tanti pregi ma anno dopo anno continua a cadere sempre nei soliti errori, e allora ecco che alla fine un professionista del settore decide di andare via perché non sopporta più determinate dinamiche. In cinque anni vissuti in Serie B, se non sei mai riusciti a centrare i playoff, vuol dire che stai continuando a lavorare male. È un vero peccato".

Sorpreso dalla decisione di Ventura di lasciare la Salernitana dopo appena una stagione?

"Non è mai bello ritrovarsi a dover sentire certe dichiarazioni da parte del tuo presidente, quindi capisco pienamente il mister che nel corso della sua carriera certamente ne avrà viste e sentite di tutti i colori".

Il mancato accesso ai playoff come va giudicato?

"Come un fallimento, ma, anche se fosse entrata nelle prime otto, avrebbe certamente avuto una soddisfazione mai provata prima ma al tempo stesso non avrebbe potuto sperare a qualcosa di importante. Il rammarico è doppio: non solo per il risultato, ma anche per quello che non si è costruito, visti i fallimenti sportivi di club come Cremonese, Empoli e Frosinone".