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Il pagellone della Salernitana: tutti i voti della stagione granataTUTTO mercato WEB
© foto di TuttoSalernitana.com
lunedì 23 maggio 2022, 23:00Esclusive TS
di Roberto Sarrocco
per Tuttosalernitana.com

Il pagellone della Salernitana: tutti i voti della stagione granata

Ripercorriamo insieme questa fantastica stagione appena conclusa, con il pagellone di TuttoSalernitana, che prende in considerazione l'intera annata, dalla gestione Castori a quella di Davide Nicola.

Federico Bonazzoli 7 - Il bomber principe dei granata, con 10 reti in campionato su 31 gare disputate, che diventano 12 se si considera anche la doppietta di coppa contro la Reggina. Letale e acrobatico, le sue mitragliate hanno fatto danni in giro per lo stivale. Rivincita.

Simone Verdi 7 - Arriva a Salerno nel mercato sabatiniano, e subito fa breccia nei cuori granata con la stupenda doppietta da calcio piazzato contro lo Spezia. Alterna grandi prestazioni a partite sottotono, ma decide da solo due vittorie che valgono 6 punti, pesanti come un macigno sulla classifica dei granata. Oro colato. 

Milan Đurić 7 - Capitano dentro e fuori dal campo, lottatore indomabile, è balzato agli onori della cronaca nazionale per la sue capacità nel gioco aereo, facendo sfigurare mezza Italia. Mai domo e sempre dedito al sacrificio. Gladiatore.

Éderson 7 - Vero colpo di mercato della gestione Sabatini, il centrocampista brasiliano ci ha messo davvero poco per capire il campionato italiano e porsi come uno dei migliori nel suo ruolo. Sicuro pezzo pregiato del prossimo mercato granata. Funambolo. 

Mamadou Coulibaly 6,5 - Quanto è mancato Mamadou nella parte centrale e finale della stagione. Unico a salvarsi nella gestione Castori, Mamadou aveva iniziato col botto, con due reti nelle prime partite, per poi arrendersi agli infortuni. Punto di ripartenza della prossima stagione. Futuro

Emil Bohinen 6,5 - Di play bassi cosi non se ne trovano in Italia e cosi Sabatini lo è andato a pescare in Russia. Difende, interdisce, costruisce, e perchè no, cerca la conclusione. Prototipo perfetto del centrocampista moderno. Sorpresa.

Franck Ribéry 6,5 - Arrivato in pompa magna con tanto di prestazione plateale, dopo un buon inizio è calato nel corso della stagione, tra acciacchi dell'età ed infortuni. Fondamentale la sua esperienza dentro e fuori dal campo. Leader.

Federico Fazio 6,5 - Dopo un avvio da horror è tornato il Fazio che tutti noi abbiamo sempre apprezzato nella Roma: in aria o a terra, dalle sue parti non si passa e se possibile, ci scappa qualche goal, a Genova possono confermare. Esperienza e intelligenza tattica a servizio di un reparto disastrato fino al suo arrivo. Comandante.

Lassana Coulibaly 6,5 - Il meno conosciuto dei Coulibaly, è salito in cattedra nel momento più importante. Resteranno per tanto tempo negli occhi dei tifosi granata le sue giocate contro il Milan quando da solo ha ridicolizzato Tonali e Bennacer, freschi campioni d'Italia. Dinamismo allo stato puro. Moto perpetuo. 

Pasquale Mazzocchi 6,5 - Un terzino cosi non si vedeva da decenni a Salerno: corsa, tecnica, cross, agonismo. Pako non ci ha messo molto a fare breccia nei cuori degli ultras granata, sin da quando contro il Milan la sua galoppata di 40 metri ha incendiato letteralmente l'Arechi e la difesa del Milan. E c'è chi a Venezia ne ha fatto volutamente a meno. Freccia Rossa.

Grīgorīs Kastanos 6,5 - Oggetto misterioso per la prima parte della stagione, le sue giocate e la sua visione di gioco hanno illuminato il centrocampo granata nel momento più buio. Da antologia la punizione che è valsa tre punti nelle fredda notte di Verona. Faro. 

Luigi Sepe 6,5 - Con i piedi è sicuramente tra i migliori estremi difensori in circolazione, ma anche tra i pali non è da meno. Quando è in campo la difesa è più sicura, e quando non c'è i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Da eroe la gara contro il Venezia, terminata con un solo occhio. Sicurezza.

Ivan Radovanović 6 - Centrocampista centrale o difensore nella difesa a tre non fa differenza per lui: tanto impegno e tanto sacrificio alla causa granata, conditi da una splendida rete all'Olimpico che aveva illuso i granata. Arrivato al momento giusto. Puntuale.

Matteo Ruggeri 6 - Giovane promessa, frenata da un brutto infortunio, dopo una partenza shock si è dovuto arrendere al primo grave problema della sua giovane carriera. Di grande prospettiva, si ritaglierà sicuramente uno spazio importante nel calcio che conta. Scommessa.

Luca Ranieri 6 - Arrivato tra lo scetticismo e l'avversione di una parte del tifo, Luca non è mai uscito dal campo con la maglia asciutta. Esterno alto, esterno basso o centrale non fa differenza: solito impegno e solito sacrificio in ogni zona del campo. Caparbio.

Nadir Zortea 6 - Come Ruggeri, anch'egli arrivato a Salerno come futura promessa del calcio. Meno costante del compagno orobico, non ha mai trovato un ruolo definito variando tra mezzala, esterno basso e alto, sia a destra che sinistra. L'impegno e le qualità non gli mancano di certo. Jolly.

Norbert Gyömbér 6 - Prima parte della stagione da dimenticare, seconda parte da protagonista. Gli arrivi di Fazio e Radovanovic giovano allo slovacco che cresce partita dopo partita, fino a spodestare Dragusin arrivato a Salerno per essere titolare. Ritrovato. 

Joel Obi 5,5 - Da un giocatore della sua esperienza ci si aspettava di più. Anche perchè il nigeriano ha gamba e tecnica per imporsi, ma la sua posizione avulsa a centrocampo non gioca certo a suo favore. Delusione.

Radu Drăgușin 5,5 - Arrivato a Salerno dalla Sampdoria via Juventus, doveva essere titolare e far coppia con Fazio, ma dopo l'unica prestazione positiva contro il Milan, è calato gara dopo gara, con conseguente bocciatura di Nicola, che gli ha preferito Gyomber. Rimandato. 

Diego Perotti 5,5 - Per più di una settimana ha portato sulle spalle il fardello del rigore sbagliato. In evidente stato di non condizione, ha provato a dare il suo contributo senza mai incidere. Lontano parente del talento ammirato a Genova e Roma. Controfigura. 

Mikael 5,5 - Non è riuscito ad ambientarsi subito come il suo connazionale Ederson, vuoi per la stazza, vuoi per la tipologia di calcio che chiedeva Nicola. Un palo ad Udine e nulla più, ma tanto impegno ogni qualvolta è stato chiamato in causa e tanta simpatia. Come Mousset, saluterà Salerno per non farvi più ritorno. Poco carioca. 

Cedric Gondo 5,5 - Non male la sua parte di stagione in A, con 1 rete e un rigore procurato, entrambi contro il Verona, sua vittima sacrificale. Utile a Castori, meno utile a Colantuono, è ritornato in B per un'altra promozione. Talismano

Stefan Strandberg 5,5 - Uno dei migliori a salvarsi nella prima parte della stagione, il norvegese ha spesso sofferto degli sbandamenti di tutta la squadra, candendo anch'egli nel vortice. Un vero peccato, perché le qualità e i piedi buoni non mancano. Scomparso nella seconda parte di campionato. Meteora. 

Francesco Di Tacchio 5,5 - Il mezzo punto in più è solo per l'attaccamento alla maglia granata, che è una sua seconda pelle. Per lui purtroppo poco spazio, e quel poco non sfruttato per evidenti limiti tecnico-tattici. Ex Capitano. 

Paweł Jaroszyński 5,5 - Usato poco e male, l'esterno polacco poteva apportare qualcosina in più vista comunque la sua esperienza biennale in A con oltre 30 presenze. Mai al centro dei progetti tecnici dei vari allenatori susseguitisi. Incompreso. 

Lys Mousset 5 - Qualche anno fa se ne diceva un gran bene, ma quello visto quest'anno è stato davvero ben poco per lasciare il segno. Un assist a Zortea per il pari col Bologna e nulla più per l'ex Sheffield che ritornerà alla base senza alcuna disperazione da parte dei tifosi. Impalpabile.

Riccardo Gagliolo 5 - Voluto fortemente da mister Castori per dare sicurezza ed esperienza al reparto, l'ex Parma non ha mai inciso in positivo, sfoderando una sola grande prestazione, contro il Verona di Tudor in trasferta. Poi niente più, se non sbavature ed errori che da uno della sua esperienza non ti aspetti. Bocciato. 

Vid Belec 5 - Ottimo portiere di Serie B, discreto gregario di Serie A. Belec ha dimostrato, anche con l'Udinese, di non essere tagliato per la massima categoria. Lento nell'andare giù, incerto o non pervenuto sulle uscite. Secondo

Frédéric Veseli 5 - Chiamato in causa nel momento forse peggiore con la squadra falcidiata da infortuni e covid, dimostra di non essere all'altezza della categoria in più di un'occasione, Napoli e Firenze su tutte. Inadeguato. 

Wajdi Kechrida 5 - Sbarcato a Salerno in sordina, in molti pensavano potesse rappresentare un crack del mercato di Fabiani, come nuovo treno della fascia sinistra. Ed invece, Atalanta e Napoli a parte, il nazionale tunisino è sempre stato uno dei peggiori in campo, facendo ricredere quanti avevano puntato su di lui. Fuori luogo. 

Simy 4 - Con Ribery il vero colpo del mercato granata, pagato a suon di milioni dopo i venti goal della scorsa stagione in A con il Crotone. A Salerno però non è mai arrivato il vero Simy, ma solo la sua brutta copia. Unico lampo, quel gol con lo Spezia che aveva illuso i granata e Castori. Poi niente più. Nulla cosmico. 
 

DAVIDE NICOLA voto 8 - Il voto è al coraggio, alla voglia di crederci, alla sua capacità di entrare nella mente e nel cuore dei suoi ragazzi. Coach dentro e fuori dal campo, compensa qualche sbavatura tecnico-tattica con un lavoro mentale che farebbe un baffo a quello di psicologi, psicanalisti e perchè no, psichiatri. Uno dei maggiori artefici di questa pazzesca salvezza e autentico uomo del cambiamento. Con l'Udinese solo un incidente di percorso, dopo tre mesi a dir poco incredibili. Chapeau

S.V. Edoardo Vergani, Ramzi Aya, Luka Bogdan, Leonardo Capezzi, Filippo Delli Carri, Andrei Moțoc, Mario Perrone, Vincenzo Fiorillo, Andrea Schiavone. Troppo poco per giudicare questi calciatori, che comunque rimarrano nella storia per la magica salvezza dei granata.