Salernitana-Udinese, l'analisi del match: Sousa sfrutta le debolezze di Sottil, Pereyra croce e delizia dei friulani

Gara vibrante, decisa sull'out sinistro dei granata e destro dei friulani. Mazzocchi, Pereyra, Bradaric e Sambia protagonisti del match, dal loro lato tutte le azioni da gol sotto la Sud. 

LE FORMAZIONI

Sousa sorpende tutti schierando tra i pali Fiorillo e non Ochoa o Sepe, protetto da Lovato, Pirola e Troost-Ekong. Mediana composta da Coulibaly e Vilhena, esterni Kastanos e Mazzocchi, con Candreva dietro Botheim e Piatek. Panchina dunque per Bradaric e Ochoa, tribuna per Daniliuc. Sottil lascia in panchinia e schiera Nestorovski prima punta, supportato da Thauvin; esterni Zeegelaar e Pereyra, con Samardzic, Walace e Lovric al centro. Difesa a tre davanti a Silvestri copmosta da Perez, Bijol e Masina: Becao non recupera e va addirittura in tribuna. 

LE STATISTICHE

Equilibrio in campo e anche nelle statistiche, almeno per il possesso palla (48,2 a 51,8) e linee di passaggio conseguite (325 a 352). Anche le occasioni sono in equilibrio, 11-3 a 10-4, ma pendono dalla parte dei granata sia i cross, 13 a 7 che i dribbling conseguiti, ben 31 a 19

LE SCELTE TATTICHE

PRIMO TEMPO. Due punte con Botheim sotto Piatek insieme a Candreva e Mazzocchi a sinistra, per sfruttare il rientro e non far avanzare troppo Pereyra, unico esterno a disposizione di Sottil. Kastanos a destra per andare in mezzo al campo ed evitare di far giocare troppo le mezzali friulane. L'1-2 ravvicinato spezza l'equilibrio e solo una perla di Kastanos tiene in partita la Salernitana.

SECONDO TEMPO. Kastanos avanzato vicino a Candreva, con Mazzocchi che ritorna sulla destra e Bradaric sulla sinistra, visto che Botheim non era riuscito a unire centrocampo e attacco. Il gol nasce proprio nella zona di Bradaric. L'ultima fase della partita è di stanchezza, decisa sempre dalla sinistra dove ormai Pereyra è in affanno e Sambia ha lo spazio per decidere il match con il suo cross partita per Troost-Ekong. 

IN CONCLUSIONE. Sousa sfrutta a dovere le debolezze di Sottil, con una rosa stringata e senza ali. Lo va a colpire li dove è più debole, azionando la spinta esterna. Beh stratega è dire poco, anche senza Dia Sousa sa quello che deve far fare alla propria squadra. Ancora una volta Chapeau