Tre punti dalla vetta, ma non basta: il mercato sarà decisivo per sognare in grande
Il girone d’andata va in archivio lasciando alla Salernitana più di una certezza e qualche interrogativo che accompagna inevitabilmente la sosta. La classifica racconta di una squadra pienamente dentro la lotta al vertice, a tre punti dalla coppia di testa composta da Benevento e Catania, ma anche di un campionato estremamente equilibrato, dove nessuno può permettersi passi falsi o cali di tensione. I 38 punti raccolti dai granata rappresentano un bottino solido, frutto di un rendimento costante, ma non ancora sufficiente per sedersi al tavolo delle favorite senza qualche riserva.
Il campo ha restituito un gruppo che ha ritrovato fiducia, entusiasmo e identità. Le ultime due vittorie consecutive hanno rilanciato le ambizioni e restituito all’Arechi quella sensazione di solidità che sembrava smarrita. Allo stesso tempo, però, restano evidenti alcune fragilità strutturali: la difficoltà nel chiudere le partite, le disattenzioni difensive nei momenti chiave e una rosa che, numericamente e qualitativamente, mostra margini di miglioramento se l’obiettivo è quello di competere fino in fondo con organici profondi e attrezzati come quelli di Catania e Benevento.
Ed è qui che entra in gioco il mercato di gennaio. La sessione di riparazione non potrà essere una semplice operazione di contorno, ma dovrà diventare uno snodo cruciale della stagione. Il direttore sportivo Faggiano è chiamato a intervenire con lucidità, senza stravolgere gli equilibri di uno spogliatoio che ha finalmente trovato compattezza, ma al tempo stesso colmando le lacune emerse in questa prima metà di campionato. La difesa resta il reparto più osservato, con la necessità di inserire elementi affidabili, pronti e possibilmente abituati a reggere la pressione di un campionato che non perdona. Anche a centrocampo servirà qualcosa in più in termini di qualità e alternative, per sostenere un ritmo che nel girone di ritorno sarà ancora più elevato.
In avanti, molto dipenderà dalle condizioni fisiche degli uomini già presenti, ma è chiaro che per ambire al salto di qualità servirà maggiore continuità sotto porta. Non necessariamente un nome altisonante, quanto piuttosto un profilo funzionale, capace di garantire soluzioni diverse e aumentare il peso offensivo della squadra. Il budget non sarà illimitato e questo impone scelte chirurgiche, lontane da operazioni d’immagine. Serviranno giocatori motivati, pronti a inserirsi subito e consapevoli del contesto. Perché se è vero che la Salernitana ha dimostrato di poter stare agganciata al treno di testa, è altrettanto vero che il girone di ritorno sarà una battaglia di nervi, continuità e profondità di rosa. La sosta offre il tempo per riflettere, programmare e correggere. Alla ripresa, la Salernitana dovrà farsi trovare pronta. La rincorsa è aperta, ma per restare davvero in scia di Catania e Benevento servirà qualcosa in più. E gennaio, come spesso accade, può fare tutta la differenza.






