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ESCLUSIVA SN - Festa UTC, Volpi: "Samp parte della mia vita, tifosi meritano di essere ricambiati". Lucchini: "Avrei voluto fosse un 'per sempre' e in qualche modo lo è diventato"
lunedì 24 giugno 2019, 20:04News Doria
di Lidia Vivaldi
per Sampdorianews.net

ESCLUSIVA SN - Festa UTC, Volpi: "Samp parte della mia vita, tifosi meritano di essere ricambiati". Lucchini: "Avrei voluto fosse un 'per sempre' e in qualche modo lo è diventato"

Sampdorianews.net era presente all'evento.

Nella serata conclusiva della festa degli Ultras Tito Cucchiaroni diversi ospiti hanno calcato il palco della Fiera del Mare per concludere il viaggio simbolico attraverso i 50 anni del gruppo. A rappresentare le squadre blucerchiate degli anni 2000, anche due giocatori che per molte ragioni sono rimasti nel cuore della tifoseria doriana, Stefano Lucchini e Sergio Volpi.

Sampdorianews.net, presente alla serata, ha intervistato in esclusiva il capitano dell'era Novellino, e l'alfiere della difesa della squadra che ottenne lo storico quarto posto. 

Sergio, ti abbiamo rivisto in campo con piacere poche settimane fa in occasione di Una Notte da 10, la serata dedicata a Flachi. E' stato bello rivivere l'atmosfera di quegli anni particolari che hanno segnato una rinascita per i colori blucerchiati: "E' stata una serata speciale, una serata in onore di Francesco che lo meritava. E' stato bello ritrovare i compagni di quegli anni e di quelle avventure che abbiamo vissuto insieme."

Qui alla Fiera del Mare, invece, la festa è dedicata ai tifosi, ma sono stati presenti tanti ospiti che hanno vestito la maglia blucerchiata nell'arco dei 50 anni di vita degli Ultras Tito. Questo testimonia il legame che continua ad esserci tra i tifosi e i giocatori che vestono la maglia della Samp: "E' qualcosa di particolare con questa tifoseria, ti entra dentro, ti dà tanto, ed è giusto, quando ci sono queste occasioni di festa, rispondere al loro invito. Per noi è un piacere essere qua. Sulla tifoseria della Samp c'è poco da dire, ti seguono ovunque e meritano di essere ricambiati da parte dei giocatori. Loro partono da Genova, e magari la Samp gioca a Messina, ma loro arrivano con tutti i mezzi, con i treni speciali, fanno sacrifici per esserci, ed è giusto che i giocatori, in queste occasioni, siano presenti. Per loro è un motivo d'orgoglio essere tifosi sampdoriani e rappresentare la propria città."

Hai parlato di orgoglio: è stato un orgoglio -reciproco- avere avuto un giocatore carismatico come te in qualità di leader della squadra. Per un'intera generazione di sampdoriani, se si parla di capitano, si parla di Sergio Volpi: "Penso che portare la fascia di capitano sia qualcosa di importante. Io ho avuto la fortuna di indossarla per diverse stagioni qui a Genova, e sono orgoglioso di essere stato il capitano di quella Sampdoria, in quegli anni, perché era una Sampdoria nuova che ripartiva, che apriva l'era della famiglia Garrone dopo anni di Serie B. Siamo ripartiti, mister Novellino quando siamo arrivati in Serie A mi ha dato la fascia e l'ho accettata subito: per me è stato un gesto ulteriore per dare ancora di più in campo, e spero di essere riuscito a farlo. La Samp mi è rimasta nel cuore, la seguo sempre e quando ricevo un invito per questi eventi sono orgoglioso di partecipare, perché la Samp fa parte della mia vita".

Salito sul palco per presentare una delle domande della finalissima del gioco "Trivial Samp" che riguardava il suo gol nel turno di Intertoto contro il Cherno More Varna, Stefano Lucchini è stato calorosamente salutato dai tifosi con il coro "uno di noi" ed un lungo applauso.

Stefano, dal palco hai ricevuto l'applauso e i cori che ci hanno subito riportato alle stagioni dei grandi traguardi con Mazzarri e Delneri: "Per me è sempre una soddisfazione tornare a Genova e incontrare tanti tifosi sampdoriani, e non c'è niente di meglio che ritrovarli tutti insieme in una festa così. Rivivere tanti momenti bellissimi della mia carriera in blucerchiato mi ha messo la pelle d'oca, quando ho sentito cantare il mio nome dai tifosi ho avuto davvero i brividi. Nei quattro anni che ho passato qui ho vissuto due emozioni importanti, la finale di Coppa Italia e i preliminari di Champions League, arrivare quarti in classifica quell'anno penso sia stata una pagina di storia per questo club e questa tifoseria."

Quel traguardo fu davvero significativo per una squadra come la Samp, in un calcio dove le differenze tra big e "provinciali" sono sempre più marcate. Per questo scoppiò la grande festa per le vie di Genova e in Piazza De Ferrari che tutti ricordiamo... "Quel giorno fu assolutamente fantastico, lo ricordo come fosse oggi, e mi capita di rivivere quei momenti quando da casa faccio la strada per tornare a Genova. Ho vissuto un'emozione incredibile, sia io che tutta la mia famiglia siamo stati benissimo in quei quattro anni e mio figlio, il più grande, è cresciuto qua. Mi lega qualcosa di importante a questa città, a questa gente e a questa società."

Sei stato protagonista di una delle domande della finalissima del "Trivial Samp" con il tuo primo (e unico) gol in blucerchiato. Un gol speciale per te perché arrivava proprio pochi giorni dopo la nascita di tuo figlio: "Lui è nato il 7 luglio, io già dal 3 avevo iniziato la preparazione con la Samp e presi solo un giorno per andare a vederlo appena nato, poi rientrai subito in ritiro perché dovevamo giocare il preliminare con il Cherno More. Arrivò subito il gol e penso sia stato un segno che la storia tra Stefano Lucchini e la Sampdoria dovesse avere qualcosa di magico. E così è stato, anche se purtroppo ci siamo dovuti lasciare, per volontà altrui. E' il rammarico più grande della mia storia con la Samp e con questa tifoseria. Avrei voluto che diventasse un 'per sempre', ma in qualche modo lo è diventato lo stesso, e la dimostrazione che questi tifosi mi vogliono bene è il legame forte che continua ad esserci con loro."

Ti vediamo spesso, impegni permettendo, tornare a Marassi proprio come un tifoso blucerchiato: "Non lo nascondo, nella mia carriera due squadre mi sono entrate nel cuore, le ho tatuate sul braccio, sono la Cremonese e la Sampdoria. Sono state una parte importante della mia vita, sia come uomo che come giocatore, e devo dire grazie a queste due città e a queste due società. La Cremonese è tuttora parte della mia vita e del mio lavoro, con il mio ruolo di tecnico della Primavera, e chissà che un giorno, da allenatore, non possa tornare ad esserlo anche la Samp: sarebbe la realizzazione di un sogno guidare le due squadre a cui sono più legato".

RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE SAMPDORIANEWS.NET

Sergio Volpi sul palco della festa degli Ultras Tito © foto di Sampdorianews.net
Stefano Lucchini sul palco della festa degli Ultras Tito © foto di Sampdorianews.net