
Sampdoria, oggi la firma di Donati. Joseph Tey ha iniziato ad operare in autonomia
L’annuncio ufficiale è atteso per oggi, ma la scelta è già fatta: Massimo Donati sarà il nuovo allenatore della Sampdoria. Una decisione che segna un cambio di rotta netto, voluto dall’investitore asiatico Joseph Tey, intenzionato a operare in autonomia anche sulle questioni tecniche, al di là delle pressioni esterne o dei desiderata della piazza.
Donati, che firmerà un contratto annuale, sarà affiancato da Davide Mandelli come vice. Resta invece da definire la composizione del resto dello staff tecnico. È ormai irrilevante il fatto che la tifoseria, così come il direttore sportivo Andrea Mancini, avessero sostenuto la conferma di Attilio Lombardo, vice di Evani nelle ultime sei partite e nei playout, magari in tandem con lo stesso Donati. La scelta di Tey conferma che, da ora in poi, l’ultima parola sulle decisioni tecniche spetterà a lui, che negli ultimi due anni ha investito oltre 105 milioni di euro nel club, senza tuttavia riuscire a centrare gli obiettivi sportivi prefissati.
Il presidente Matteo Manfredi resterà una figura di raccordo tra le diverse aree societarie, ma le decisioni strategiche passeranno direttamente da Tey e dal suo entourage. Una linea chiara, anche se impopolare: non c’è più spazio per le scelte “di cuore”. Il concetto di "sampdorianità" a cui tanti tifosi sono legati sembra destinato a cedere il passo alla logica dell’investimento e del risultato. E Tey, per recuperare quanto speso, non esclude nemmeno l’ingresso di nuovi soci o la cessione di una parte delle quote, anche se si tratta di operazioni che richiederanno tempi medio-lunghi.
Il d.s. Andrea Mancini, nonostante avesse puntato su Lombardo, resterà al suo posto e inizierà a lavorare al fianco di Donati. È solo l’inizio di una rivoluzione che coinvolgerà anche altre aree del club: già ufficiale la rinuncia alla squadra femminile, mentre il settore giovanile subirà un drastico ridimensionamento, con la riduzione del numero di squadre e una stretta sugli investimenti in strutture e impianti sportivi. Dal punto di vista finanziario, l’obiettivo è tagliare il monte ingaggi per rientrare nei parametri della categoria. Ma bisognerà trovare una soluzione anche per giocatori come Coda e Tutino, i cui stipendi sono fuori scala rispetto alla nuova linea societaria. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
Donati, che firmerà un contratto annuale, sarà affiancato da Davide Mandelli come vice. Resta invece da definire la composizione del resto dello staff tecnico. È ormai irrilevante il fatto che la tifoseria, così come il direttore sportivo Andrea Mancini, avessero sostenuto la conferma di Attilio Lombardo, vice di Evani nelle ultime sei partite e nei playout, magari in tandem con lo stesso Donati. La scelta di Tey conferma che, da ora in poi, l’ultima parola sulle decisioni tecniche spetterà a lui, che negli ultimi due anni ha investito oltre 105 milioni di euro nel club, senza tuttavia riuscire a centrare gli obiettivi sportivi prefissati.
Il presidente Matteo Manfredi resterà una figura di raccordo tra le diverse aree societarie, ma le decisioni strategiche passeranno direttamente da Tey e dal suo entourage. Una linea chiara, anche se impopolare: non c’è più spazio per le scelte “di cuore”. Il concetto di "sampdorianità" a cui tanti tifosi sono legati sembra destinato a cedere il passo alla logica dell’investimento e del risultato. E Tey, per recuperare quanto speso, non esclude nemmeno l’ingresso di nuovi soci o la cessione di una parte delle quote, anche se si tratta di operazioni che richiederanno tempi medio-lunghi.
Il d.s. Andrea Mancini, nonostante avesse puntato su Lombardo, resterà al suo posto e inizierà a lavorare al fianco di Donati. È solo l’inizio di una rivoluzione che coinvolgerà anche altre aree del club: già ufficiale la rinuncia alla squadra femminile, mentre il settore giovanile subirà un drastico ridimensionamento, con la riduzione del numero di squadre e una stretta sugli investimenti in strutture e impianti sportivi. Dal punto di vista finanziario, l’obiettivo è tagliare il monte ingaggi per rientrare nei parametri della categoria. Ma bisognerà trovare una soluzione anche per giocatori come Coda e Tutino, i cui stipendi sono fuori scala rispetto alla nuova linea societaria. Lo riporta La Gazzetta dello Sport.
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