Atalanta sotto al riposo: Berardi su rigore punisce la Dea, Sassuolo avanti 1-0
Primo tempo amaro per l’Atalanta, che chiude sotto di un gol contro il Sassuolo all’intervallo del lunch match dell’undicesima giornata di Serie A. A decidere finora è il rigore di Domenico Berardi, freddo dal dischetto dopo un errore difensivo nerazzurro e un intervento falloso di Carnesecchi su Pinamonti.
LOOKMAN SFIORA IL GOL, IDZES SALVA SULLA LINEA - Davanti a una New Balance Arena illuminata da un bel sole autunnale, la squadra di Juric parte forte e crea subito le prime occasioni. Al 9’ Ademola Lookman va vicinissimo al vantaggio con una conclusione ravvicinata, ma il centrale neroverde Idzes si immola sulla linea e respinge con un intervento provvidenziale: una vera parata “di faccia” che salva il risultato.
L’Atalanta prova a mantenere la pressione alta, ma col passare dei minuti il Sassuolo prende fiducia e si affaccia con maggiore convinzione nella metà campo avversaria.
PINAMONTI SI GUADAGNA IL RIGORE, BERARDI NON PERDONA - Alla mezz’ora arriva l’episodio che cambia la partita: Pinamonti approfitta di un’incertezza dei centrali bergamaschi, ruba palla e viene atterrato in uscita da Carnesecchi. L’arbitro non ha dubbi e indica il dischetto. Dagli undici metri si presenta Berardi, glaciale nel trasformare il penalty con un sinistro preciso che vale lo 0-1.
DEA CONFUSA, PUBBLICO INQUIETO - Subito dopo il vantaggio ospite, l’Atalanta prova a reagire, ma senza costruire vere occasioni. I nerazzurri aumentano il possesso ma peccano in velocità e incisività. Il Sassuolo, ordinato e compatto, chiude bene ogni spazio e riparte con pericolosità.
Si va così al riposo con gli ospiti avanti di un gol e con i fischi del pubblico di casa, che non gradisce l’atteggiamento sottotono della squadra dopo il rigore.
All’intervallo, il Sassuolo di Grosso è avanti 1-0 grazie al capitano Berardi, mentre l’Atalanta di Juric dovrà cambiare ritmo e idee per evitare una sconfitta che peserebbe prima della sosta.
FINE PRIMO TEMPO – Sassuolo avanti 1-0.






