Il ct del Mali: "Coulibaly voleva la Coppa d'Africa, il Sassuolo ha deciso di non farlo giocare"
Non capita di rado che la Coppa d'Africa provochi delle frizioni e degli attriti tra le Nazionali che ci partecipano e i club che mettono a disposizione i propri calciatori per la manifestazione. L'ultimissimo caso riporta per esempio alle accuse fatte dal commissario tecnico del Marocco nei confronti della Roma per come hanno gestito la convocazione e il rilascio del centrocampista Neil El Aynaoui.
Ora emerge un nuovo caso, che vede coinvolto il terzino Woyo Coulibaly e con lui il Sassuolo. Contro il quale ha puntato il dito la Federcalcio del Mali e più nello specifico il selezionatore, il belga Tom Saintfiet. Nella conferenza stampa successiva alla gara d'esordio della sua squadra in Coppa d'Africa, l'1-1 contro lo Zambia, ha detto il ct dei maliani: "Il caso di Woyo, se non ha giocato molto ultimamente, è perché voleva venire in Coppa d'Africa a tutti i costi. Dal momento in cui ha detto al suo club che voleva disperatamente unirsi alla selezione, il club ha deciso di non farlo giocare".
Questo grido d'allarme del ct del Mali riguarda il fatto che Coulibaly, ieri titolare e rimasto in campo fino alla fine, non abbia potuto maturare una condizione fisica all'altezza. E ha aggiunto, estendendo lo sguardo all'intero calcio africano: "È tutta mancanza di rispetto per il calcio in Africa. La conseguenza è che giocatori come Hamari e Sikou si infortunano e altri, come Lassine Sinayoko e Kamory, vengono selezionati senza essere al 100% della loro forma".
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