Altro che psicodramma! L'Inter schianta 4-0 il Plzen: Inzaghi agli ottavi e ora tifa Barça

Inter batte Viktoria Plzen 4-0: Mkhitaryan apre le danze, Lukaku le chiude. Doppietta di Dzeko.
Il timore psicodramma dura 35 minuti, poi ci pensa Henrikh Mkhitaryan. È l'eroe del Franchi il primo marcatore anche nel 4-0 che l'Inter rifila al Viktoria Plzen al termine di una gara non semplice in avvio, ma giocata sul velluto contro un avversario di livello oggettivamente inferiore. Non come il girone: per il secondo anno consecutivo, Simone Inzaghi stacca il pass per gli ottavi di finale di Champions League e lo fa con una giornata d'anticipo. Difficile prevederlo ad agosto, quando il sorteggio di Nyon aveva regalato ai nerazzurri il gruppo della morte. Da cui, invece, Lautaro e compagni escono non soltanto con le ossa tutte intere, ma anche con sorrisi a 32 denti. Quello di Edin Dzeko, che fa ancora gol alla sua vittima preferita in assoluto e trova la doppietta, o quello di Romelu Lukaku: entra e segna, c'è gioia anche per lui. Come fosse un messaggio: adesso, a questa Inter devono fare attenzione tutti, in campionato e anche in Europa. Al Barcellona, viceversa, non resta che scendere dal trespolo e tuffarsi in campo contro il Bayern. Per l'onore, e per fare un favore all'Inter: con una vittoria dei catalani, infatti, Inzaghi potrebbe viaggiare a Monaco con l'obiettivo di arrivare al primo posto. E chi l'avrebbe mai detto.
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Le scelte iniziali: Dzeko-Lautaro in attacco. Nessuna sorpresa nelle scelte di Inzaghi e Farris: Acerbi vince il ballottaggio con De Vrij, Dimarco quello con Gosens. Lukaku torna, sì, ma in panchina: davanti Dzeko-Lautaro. Qualche scelta inattesa da parte di Bilek: in avanti nel Plzen c'è Bassey e non Chory.
Mkhitaryan-Dzeko, 2-0 da ko. Il canovaccio della serata è quello lì: gli ospiti a difendersi quasi con tutti gli uomini, i padroni di casa ad attaccare. Anche con qualche rischio, se è vero che una delle prime occasioni è un contropiede potenzialmente pericoloso dei cechi, chiuso da Bastoni. Il resto è un sostanziale assedio, anche piuttosto confuso, dell'Inter, che con Dimarco in più di un'occasione e Lautaro - murato da Hejda nella miglior chance - avrebbe diverse palle buone per sbloccare la serata. Quando un po' di timore inizia ad affacciarsi, ci pensa Mkhitaryan: cross dal fondo di Bastoni, zuccata dell'armeno e vantaggio. Il bis lo offre Dzeko, uno che a Plzen non è proprio ben visto: l'undicesimo gol del bosniaco, in dieci gare contro i boemi, vale il 2-0 che chiude il primo tempo tempo.
Ancora Dzeko, poi torna Big Rom La ripresa inizia con un doppio cambio nelle fila dei cechi, che abbozzano un tentativo di reazione, ma ben presto la gara ritrova il dominio interista. Stanek si supera su Lautaro, il palo nega a Mkhitaryan la gioia della doppietta personale. Il 3-0 è nell'aria e arriva, lo propizia proprio il Toro che, imbeccato da Calhanoglu, scarica per il solito Dzeko: doppietta e ottenimento della cittadinanza onoraria di Plzen definitivamente rimandato per il bosniaco, che di lì a poco uscirà dal campo, salutato dalla standing ovation che il Meazza riserva a tutti i suoi giocatori questa sera. Anche a Romelu Lukaku: a otto più recupero dal termine, il belga torna in campo due mesi dopo il ko. Ed è un boato, quello di San Siro, rinnovato e moltiplicato, quando, nel giro di due minuti, all'ex Chelsea capita la palla da spedire in rete: non sbaglia, è un 4-0 che sa di rinnovate speranze per il futuro dell'Inter. Anche in Champions League.
INTER-VIKTORIA PLZEN 4-0
(35' Mkhitaryan, 43' e 66' Dzeko, 87' Lukaku)
