Sampdoria salva, Regini: "Come una morte scampata. Si riparta da idee chiare"

L'ex difensore Vasco Regini, che ha legato una larga fetta della sua carriera alla Sampdoria, è intervenuto a TuttoMercatoWeb.com all'indomani della salvezza raggiunta dai blucerchiati. Oggi Regini ha intrapreso la carriera da allenatore, con la prima esperienza vissuta in questa stagione al Sorrento, con Enrico Barilari.
Dopo la salvezza della Samp hai scritto su Instagram: "Ciò che non uccide, fortifica".
"Sono stato contento ovviamente per la salvezza della Samp, sono rimasto legato ai blucerchiati. Sportivamente parlando era come essere stati 'uccisi', o comunque aver subito un colpo molto pesante. Essersi salvati in questo modo netto, con 2-0 all'andata e 0-2 al ritorno, con una supremazia della Samp, è stato un qualcosa che può rappresentare un nuovo inizio".
In certi frangenti la Samp sembrava non saper reagire. Quella retrocessione è stata la scossa che serviva?
"Probabilmente sì. Ci sono stati momenti in cui succedeva qualcosa che sembrava poter cambiare l'inerzia, ma poi si tornava al 'piattume'. Nella stagione regolare di fatto non c'è mai stato un cambio di passo. La retrocessione maturata in campo è stata la scintilla che serviva. Poi per fortuna è sorta questa occasione, va dato merito allo staff ed alla società in generale per aver centrato questo obiettivo".
La nuova proprietà cosa deve fare ora per ripartire?
"Avere competenza e idee chiare, non che oggi non ce ne siano, ma ora sarà fondamentale. Quando dall'alto porti questi elementi, si riesce a raggiungere dei risultati. Nella mia carriera da calciatore ho vissuto situazioni dove da sopra non arrivava chiarezza, non c'era unità d'intenti. E' un aspetto importantissimo, c'è da trovare una strada e perseguirla con forza cercando di catalizzare tutti in una direzione: piazza, staff tecnico e calciatori".
Diversi ex si sono resi disponibili a dare una mano. Se chiamassero te alla Samp in qualche ruolo?
"Ti dico di sì, ne sarei felice. Sono romagnolo, ma con la mia famiglia abitiamo a Savona, le mie figlie fanno nuoto sincronizzato qui. Quindi a maggior ragione, sarei anche vicino alla mia famiglia e se ci fosse l'opportunità di rientrare in qualunque ambito o ruolo, lo farei volentieri. Sono rimasto molto legato a questa squadra. Io come sapete ho fatto il corso d'allenatore e voglio seguire questa strada".
E hai già fatto la tua prima esperienza al Sorrento.
"Sì, al fianco di Sergio Barilari. Mi è piaciuto e continuerò con convinzione su questa strada".
Fra i tanti allenatori che hai avuto, chi ti ha lasciato qualcosa di particolare?
"Ranieri sicuramente nell'ambito gestionale, di come comunicava e si relazionava con noi. In questo era il numero uno. Nell'ambito di campo ce ne sono diversi, cito Sarri e Giampaolo, due allenatori che mi hanno lasciato tanto. Cito ovviamente anche Mihajlovic, dopo il ritorno con la Samp mi ha dato modo di crescere, trasmettendomi tanti valori umani oltre che calcistici. Mi ha dato tanto, una persona bellissima ed un grande tecnico".
Quale cambio in panchina ti intriga di più in Serie A?
"Quello che mi intriga di più è il ritorno di Sarri alla Lazio. E' un allenatore che dà una identità, le sue squadre si riconoscono subito. Sono curioso di vedere se in poco tempo possa riuscire a ricreare quel modo di giocare visto al Napoli, perché poi di tempo nel calcio non ce n'è mai tanto".
Tu lo ha vissuto al Napoli, Sarri.
"Sì, ma anche alla Lazio lo ha mostrato, è davvero un calcio bello da vedere il suo, anche da fuori".
Altri?
"Sicuramente la conferma di Conte al Napoli: una certezza sul fatto che il Napoli sarà lì a lottare su ogni fronte. Conte è una certezza e i suoi risultati dicono questo".
