Ceferin: "Avevo previsto l'Inter così avanti in Champions, ho una prova che lo certifica"

Da SportMediaset, arrivano nuove dichiarazioni del presidente della UEFA Aleksander Ceferin. Nella sua intervista con l'emittente, il numero uno del calcio europeo si è scagliato contro le infrastrutture e gli stadi italiani senza troppi giri di parole, con l'Italia che ricordiamo sarà il paese ospitante, insieme alla Turchia, di Euro 2032. Di seguito l'intervista completa di Ceferin in cui parla anche del cammino europeo dell'Inter:
La UEFA è soddisfatta della nuova Champions League?
"Si, siamo più che soddisfatti. Il nuovo format ha avuto super successo, tutti quelli che amano il calcio e capiscono di calcio hanno capito che questa stagione è stata fantastica. Abbiamo avuto partite davvero incredibili. L'ultima giornata della fase a gironi è stata incredibile. Alcune grandi squadre hanno rischiato seriamente di essere eliminate. Per esempio, il Paris Saint-Germain, che ora è in semifinale: se avessero perso una o due partite, sarebbero stati eliminati. Quindi, stagione fantastica. Penso che chi abbia criticato ora abbia capito di aver sbagliato. Poi se lo vogliono ammettere è un altro discorso…".
Com'è vista l'Inter dai vertici della UEFA?
"L'Inter ha avuto una grande stagione, sta avendo ancora una grande stagione. E' una squadra d'esperienza, ha un grande allenatore e tatticamente gioca bene. Ho una prova che certifica come avessi previsto che l'Inter sarebbe arrivata così avanti".
San Siro bocciato per ospitare la finale di Champions del 2027?
"Le infrastrutture italiane legate al calcio sono una vergogna. L'Italia è uno dei paesi più grandi dal punto di vista calcistico, con Mondiali, Europei e Champions League vinte. Allo stesso tempo però, rispetto agli altri grandi paesi del calcio, avete di gran lunga le infrastrutture peggiori. Ad essere sincero sono un po' stufo di queste discussioni italiane sugli stadi, perché rimangono sempre e solo discussioni. Spero che l'Italia faccia qualcosa per gli stadi, i club hanno bisogno di un aiuto dal governo e dalle istituzioni. I privati devono investire. E' ora di fare qualcosa, perché gli stadi sono terribili".
In vista di Euro2032, pensa che l’Italia potrà recuperare sul fronte delle infrastrutture o è preoccupato?
"Non sono ancora preoccupato. Penso che ora anche il governo abbia capito che deve fare qualcosa. Ho molta fiducia in Gabriele Gravina, che è il mio primo vicepresidente. Farà tutto il possibile per colmare il gap. Sono sicuro che l’Italia ospiterà l’Europeo del 2032".
Il nuovo Mondiale per club inizierà presto, coinvolgendo molte squadre europee. Cosa ne pensa?
"È difficile dirlo, perché il torneo non è ancora iniziato. Da un lato ci sono i giocatori che si lamentano del troppo carico di partite. Dall’altro, ci sono i club che vogliono giocare di più. Non so se un torneo che finirà cinque settimane dopo la stagione non avrà conseguenze sulla salute dei giocatori. Vedremo".
Molti allenatori e giocatori si lamentano di un calendario troppo fitto. Cosa ne pensa?
"Il calendario è pieno. Talmente pieno che non possiamo aggiungere più partite. Sono d’accordo. Ma la situazione è paradossale. Da un lato, i club vogliono essere sostenibili e hanno bisogno di più partite per avere ricavi. Dall’altro, i giocatori giocano troppo e si infortunano. Ma se i club fossero abbastanza forti finanziariamente per pagare tutto, non avrebbero bisogno di così tante partite. È un circolo vizioso".
Molti tifosi lamentano la mancanza di chiarezza sull’uso del VAR. È prevista una comunicazione più trasparente come in altri sport?
"Anch’io mi lamento spesso delle decisioni del VAR. Ho detto tante volte che il VAR è utile. Ma sul fallo di mano, nessuno sa davvero cosa sia e cosa non sia. Sul fuorigioco è giusto annullare un gol per tre centimetri di fuorigioco – come successo all’Inter. Le regole sono quelle e dobbiamo rispettarle. Ma penso che si possa lavorare di più sul VAR. Per quanto riguarda una comunicazione pubblica, per ora non se ne parla".
Dopo la protesta contro la Superlega, cosa ha imparato la UEFA sull’importanza della voce dei tifosi?
"Sapevamo già che i tifosi – e i calciatori – sono i veri protagonisti del calcio. Non noi amministratori o gli arbitri. I più importanti sono i tifosi e i giocatori. I tifosi hanno dimostrato che amano il calcio e vogliono che resti aperto e accessibile a tutti. Amo i tifosi italiani, perché per loro il calcio è tutto. Almeno da quello che vedo, sono meno coinvolti in politica o politiche sportive. Però, devo dire che non li ho visti protestare molto contro la Superlega. Sono stati soprattutto i tifosi inglesi a farsi sentire. Ma rispettiamo i tifosi: abbiamo un memorandum d’intesa con le organizzazioni dei tifosi e cerchiamo di coinvolgerli il più possibile".
