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"Grazie Agnelli per avermi scelto". Quando Conte disse addio alla Juve

"Grazie Agnelli per avermi scelto". Quando Conte disse addio alla JuveTUTTO mercato WEB
© foto di Imago/Image Sport
giovedì 9 maggio 2019, 13:00Serie A
di Ivan Cardia

1759 giorni fa, Antonio Conte diceva addio alla Juventus. Di mezzo, l'era Massimiliano Allegri, oggi più vicina a terminare con la suggestione di un ritorno del tecnico salentino. Non la soluzione più probabile, visto che tra i bianconeri c'è chi è più convinto di un eventuale Conte-bis (soprattutto Nedved), ma c'è anche Andrea Agnelli alquanto scettico.

Non è un mistero, infatti, che i rapporti tra il presidente e l'ex ct non siano più ottimali, da quella separazione così improvvisa: era il 15 luglio 2014, 1759 giorni fa appunto. Pomo della discordia il mercato, soprattutto il mancato arrivo di Juan Cuadrado, poi giunto in bianconero ma alla corte di Allegri. Strano a dirsi, fu proprio Agnelli l'unico vertice ringraziato da Conte nel video in cui comunicava la decisione di separarsi: "Ringrazio la società e Andrea (Agnelli) che mi ha scelto tre anni fa in un momento non semplice".

Un momento non semplice: nel 2011 Conte, bandiera della Juve in carriera da calciatore, veniva da due promozioni con Bari e Siena. Con appena 13 partite, all'Atalanta, in Serie A, non entusiasmanti. Era un allenatore in rampa di lancio, non un nome di grido: non era scontato puntare su di lui, Agnelli&Co ebbero il coraggio di farlo. A ragione: sotto la guida di Conte, iniziò il nuovo ciclo d'oro della nuova Juve. Tre scudetti in tre anni, col record dei 102 punti in A nella stagione 2013/2014. In totale, fanno 8 titoli nazionali in bianconero, tra quelli conquistati in campo e quelli in panchina: per certi versi, se sarà davvero Inter e non ritorno alla Juve, sarebbe la svolta di una vita calcistica finora (quasi) tutta in bianconero.

Il testo dell'addio di Conte alla Juve: "C'è da comunicare la rescissione consensuale del contratto con la Juventus, che ci legava ancora per quest'anno. C'è stato un percorso in cui ho maturato delle percezioni che poi mi hanno portato a queste decisione. Vincere è prima di tutto difficile e comporta tanta fatica, è inevitabile che in una società così gloriosa c'è l'obbligo della vittoria, e può essere più faticoso che in altre parti. Chi ha dimostrato di essere un vincente sopporta bene le pressioni. La Nazionale? In questo momento io penso al presente, alla decisione presa e maturata. Un messaggio ai tifosi? Dico un profondo grazie, infinito, per quello che mi hanno sempre dimostrato in tutti questi anni, sia da allenatore che da calciatore. Quello che voglio è che ci deve inorgoglire il percorso fatto in questi tre anni, vincendo tre scudetti e facendo il record di punti. Ringrazio tutti i calciatori che ho avuto in questi tre anni, che mi hanno permesso di essere un vincente, mi hanno aiutato a crescere sotto tanti punti di vista. Ringrazio la società e Andrea (Agnelli) che mi ha scelto tre anni fa in un momento non semplice. Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato insieme a me in questa Juventus".

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