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Il doppio ex Maifredi: "Juventus un Frankenstein, Bologna una bellezza da guardare"

Il doppio ex Maifredi: "Juventus un Frankenstein, Bologna una bellezza da guardare"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:53Serie A
di Pierpaolo Matrone

Gigi Maifredi, ex allenatore di Juventus e Bologna, in vista del big match del Dall'Ara ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "La forza è il Dall’Ara. Soprattutto la forza di quello stadio, che quest’anno sta portando in alto l’entusiasmo della squadra, può far vincere il Bologna contro la Juventus. Il pubblico di Bologna, naturalmente assieme a una squadra che vale e è piacevolissima da vedere. È la classica gara che dev’essere vinta dalla gente. Il resto, vista la sua storia con molto più Bologna e uno spruzzo di Juventus, arriva adesso. Diciamo che chi la vince fa un passo deciso verso la Champions League. Forse non decisivo, ma deciso sì. Insomma, una gara che vincerla darebbe un grande vantaggio.

È una piacevolezza vedere e guardare il Bologna: ha una mentalità forte e i giocatori hanno quella forza sicura addosso di coloro che sanno, perché sono due anni che vanno forte, di non essere giocatori mediocri. La Juve non può darti un’idea. Perché è stata creata da un altro e adesso c’è una seconda persona che cerca di sistemare le cose. È un’incompiuta. Un ”Frankenstein”, per dirla col sorriso. Chiaro che Tudor ha prima di tutto cercato di appianare un po’ di cose: Motta aveva lasciato tensioni sparse, mi pare… La macchina si giudica se la guidi, non se stai sul sedile posteriore. Quindi non posso giudicare una cosa così delicata. Bisognava essere alla guida per capire e sentire il motore, ma se facessi un discorso da bar, beh, direi di sì, magari andava fatto prima".

Qualche battuta anche sui singoli
: "Koopmeiners mi coinvolgeva da impazzire. Viveva di una luce splendente che non capisco come possa essere diventata un lumicino. Non è possibile. Sa invece chi è stata una delusione? Inspiegabile, però: Douglas Luiz. Giocatore strepitoso. Poi c’è chi dice che non ha i ritmi del nostro calcio: vabbé. Se oggi tornassi in panchina ripartirei da Douglas Luiz, e non ho capito perché non abbia reso, forse i continui cambi, anche di ruolo, non so».

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