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Mourinho come Capello: un vincente che ha riportato la Roma a sognare in grande

Mourinho come Capello: un vincente che ha riportato la Roma a sognare in grandeTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 6 maggio 2022, 13:23Serie A
di Pietro Lazzerini

L'arrivo di José Mourinho alla Roma ha ricordato fin dal suo annuncio circa un anno fa, la scelta dei Sensi di affidare la panchina a Fabio Capello nel 1999. L'allenatore friulano aveva già vinto tantissimo tra Milan e Real Madrid e dunque arrivò nella Capitale dando la convinzione ai tifosi romanisti di poter tornare alla vittoria dopo anni all'asciutto. Anche nello spogliatoio il suo arrivo provocò un immediato scatto mentale. Anche Totti lo ha raccontato successivamente: il suo approdo in panchina venne subito salutato con grandissimo rispetto da parte della squadra, tanto da costringere i giocatori a compattarsi seguendo con grande abnegazione le idee del proprio tecnico. Dopo un primo anno di assestamento, definibile normale, nel 2000-2001 arrivò lo storico scudetto, impresso nella mente e nei cuori dei tifosi anche perché arrivato l'anno dopo rispetto a quello dei rivali laziali.

Con Mourinho, la piazza e lo spogliatoio hanno vissuto qualcosa di molto simile. I tifosi si sono subito affidati anima e corpo a uno degli allenatori più vincenti della storia del calcio e poco importava se nelle ultime stagioni più di qualcuno lo aveva dato per finito, lo Special One è sempre lo Special One. Stesso discorso è valso per i giocatori. Nessuno si è sognato di mettere in dubbio la parola del portoghese, nessuno aveva la storia per farlo né probabilmente il carattere e dunque tutti si sono messi subito sugli attenti.

Tra Capello e Mourinho nessuno era riuscito a mettere d'accordo squadra e tifo con un'empatia simile. Forse per un brevissimo periodo ci era riuscito Luis Enrique, aiutato dall'entusiasmo per la nuova proprietà americana, ma l'idillio non è durato molto e soprattutto non abbracciava trasversalmente tutta la tifoseria come invece è avvenuto in questa stagione. Mourinho è un "capobranco" per la squadra, come ha dichiarato Mancini ieri nel post partita, e un "capo popolo" per i romanisti.

Nessuno lo dice apertamente perché la scaramanzia tra i tifosi giallorossi regna sovrana, ma dopo un anno come questo, di passaggio per certi versi ma che con la finale rischia già di trasformarsi in storico, l'idea che prossimamente la Roma possa tornare anche in corsa per lo scudetto è balenata nella mente di molti. Proprio come accadde per Capello. Tanto passerà dal mercato che verrà messo in pratica la prossima estate, ma intanto, con una città che rema tutta nella stessa direzione (cosa più unica che rara), una proprietà convinta del proprio progetto e decisa anche a investire e un allenatore così vincente, anche i sogni sepolti in vecchi cassetti, possono essere spolverati.

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