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Parma, Cuesta: "Ho sentito subito la fiducia, l'età per me è un numero"

Parma, Cuesta: "Ho sentito subito la fiducia, l'età per me è un numero"
Oggi alle 15:45Serie A
di Tommaso Rocca

14.45 - Carlos Cuesta è pronto per la sua prima conferenza stampa. Lo spagnolo, appena 29enne, è diventato il tecnico più giovane dei principali campionati europei, decidendo di sposare il progetto Parma. C'è grande curiosità sull'ex Arsenal, che sta per intraprendere la sua prima avventura da primo allenatore. Tra pochi minuti il nuovo allenatore risponderà alle domande dei giornalisti presenti allo stadio Tardini. Segui le sue parole in diretta, grazie al LIVE! di TMW.

Prende la parola il CEO Federico Cherubini: "La presentazione del nostro allenatore ci permette di raccontarvi come è arrivata questa scelta, che ha fatto parlare molto e ci ha fatto piacere. Ci teniamo a chiarire un aspetto: dietro questa scelta non c'è la volontà di stupire nessuno, non cerchiamo effetti speciali dando l'incarico ad un allenatore così giovane. Non c'è nemmeno una correlazione con l'esperienza precedente con Chivu, non è stata quella scelta rischiosa a farci pensare che questa sia la strada da seguire. Quando abbiamo scelto Cristian c'erano ragioni precise per scegliere quel profilo, oggi abbiamo fatto riflessioni approfondite che ci hanno portato ad individuare Carlos Cuesta come profilo giusto. Abbiamo fatto una ampia riflessione di sistema: si parla spesso di progetto, si abusa di questa parola e poi il 50% degli allenatori vengono sollevati dall'incarico durante il campionato, noi siamo stati tra i club che hanno alimentato questo trend che non è virtuoso. In Italia la permanenza media è la più bassa tra i campionati europei, supera di poco i 300 giorni, affidiamo progetti pluriennali per poi fermarli dopo appena una stagione. Gli allenatori si trovano poi in conflitto con un club, diventa difficile fidarsi di un progetto. C'era da cambiare qualcosa, scegliere l'allenatore come figura fondamentale per la crescita del club. Per questo ci siamo affidati ad un profilo che ha tante delle caratteristiche che stavamo cercando, per andare oltre al medio termine. Cuesta è un profilo internazionale, giovane ma che ha avuto esperienze in tre paesi, ha lavorato in prima squadra con Arteta ma anche nei settori giovanili. E' ambizioso, è giovane ma la cosa che mi ha colpito di Carlos è quanto sia strutturato, quanti contenuti abbia rispetto alla giovane età. Crediamo sia la scelta giusta, che possa supportare un progetto di crescita del club che dovrà portare a obiettivi di breve periodo che guidano le nostre valutazioni e son legati a risultati, ma soprattutto chiederemo a lui e al suo staff di essere molto integrati e coinvolti per aiutarci a costruire una cultura di club che vada ad abbracciare anche il settore giovanile, non solo il circolo chiuso della prima squadra. Questi sono i presupposti che ci hanno portato a scegliere Cuesta, devo fare un ringraziamento all'Arsenal, il direttore Berta e il mister Arteta che hanno dato possibilità a Carlos di affrontare questa avventura. Oggi parte la sua avventura, nei prossimi giorni ufficializzeremo lo staff che lo affiancherà. Ci sono figure che si stanno liberando dal club di appartenenza, oggi non daremo nessun tipo di indicazione sui componenti ma nei prossimi giorni annunceremo lo staff completo. Un grandissimo in bocca al lupo a Carlos".

L'introduzione di Cuesta: "Ringrazio tutti per la presenza. Mi scuso se non parlo un italiano perfetto, volevo ringraziare la società, il presidente Krause e l'Arsenal per avermi permesso di esser qua. Ringrazio anche mister Pecchia e mister Chivu per il lavoro svolto che ci dà le basi per costruire il presente e il futuro del Parma Calcio".

Quali sono le prime emozioni?
"Mi sento onorato di far parte della storia di un grande club in Italia e all'estero. E' stato naturale, ho sentito grande fiducia da quando ci son stati i primi contatti. L'età può destare sorpresa, ma è sempre stato così nel mio percorso, per me è solo un numero. Non voglio avere questo come alibi o scusa, voglio esser valutato da allenatore del Parma e voglio fare del mio meglio come ho sempre cercato di fare nella mia vita".

Come si gestisce uno spogliatoio con giocatori più anziani di te?
"Come dicevo prima l'ho già vissuto in passato, ho iniziato a 24 anni all'Arsenal e c'erano giocatori più grandi di me. Per me è fondamentale far capire che sono una buona persona e trovare quel feeling che può dar valore ai ragazzi, così si crea un rapporto che permette di esprimere il loro valore, è il mio obiettivo".

Hai un modello?
"Non ho un modello, voglio imparare da tutti. Ho avuto tanti punti di riferimento, lavorare in Spagna in Italia e in Inghilterra con Arteta mi ha aiutato tanto a sviluppare certe idee. Io cerco di imparare da tutti e non solo da chi lavora nel calcio, voglio dare la possibilità ai giocatori di crescere".

Cosa cambierà da vice allenatore al ruolo di tecnico?
"Le responsabilità sono diverse, io ho sempre cercato di aggiungere valore aiutando i ragazzi ad esprimersi al massimo del potenziale. Ora cambio ruolo, sicuramente la scelta non la influenzo ma la faccio adesso".

Quali sono gli obiettivi e che idee porta?
"Non penso sia giusto porre aspettative perché non portano risultati. Il risultato lo porta lo standard quotidiano, il nostro focus è su quello. Ora dobbiamo conoscere bene l'ambiente e i giocatori, sicuramente porteremo certi aspetti di organizzazione, vorremo essere attenti in entrambe le fasi. Avremo principi chiari, le nostre idee saranno mirate sull'obiettivo di sfruttare al massimo le risorse che abbiamo a disposizione e fare del nostro meglio per trasmettere un'identità di squadra".

Si è già fatto un'idea della rosa a sua disposizione?
"Le valutazioni interne le farò con la società. La squadra ha le potenzialità per lavorare molto bene".

Quanto sarà importante ripartire dall'ossatura della rosa e c'è qualche ragazzo giovane che potrà portarsi dalle sue precedenti esperienze?
"Tutte le valutazioni sulla rosa saranno fatte nel momento giusto, adesso non è il momento".

Che differenze si aspetta tra il calcio italiano e gli altri che ha conosciuto?
"Il calcio è globalizzato, non posso fare valutazioni specifiche sui Paesi. Io cerco di imparare da tutti, porto con me le esperienze vissute nei vari Paesi e prendere il meglio che può aiutarmi per il mio compito. Secondo me la differenza è nel contesto e nelle persone con cui ragioni, l'obiettivo è provare a tirare fuori la migliore versione possibile di me".

Che valore avrà il lavoro con le squadre giovanili e magari avvicinarsi anche al calcio femminile?
"Dal primo giorno c'è stata grande chiarezza con il club sui compiti, il progetto del club non è riguardante solo la prima squadra maschile. Vogliamo creare una cultura che si fa portando atteggiamenti giusti ogni giorni, proveremo ad essere un tutt'uno, la mentalità e la filosofia dovrà ispirare e aiutare. Tutti avremo una linea guida andando avanti con quella filosofia".

Che tipo di giocatori servono per il suo calcio?
"Il punto di partenza è il giocatore che ho, non come voglio giocare. In relazione alla rosa si creano poi i mezzi per sfruttare al massimo quanto si ha a disposizione".

E' un allenatore che si adatta alle caratteristiche dell'avversario?
"La Serie A è un campionato con tanti giocatori bravi, tanti allenatori bravi. E' una sfida veramente bella. Noi avremo un'identità chiara, una linea guida, ma nel calcio devi essere versatile e avere soluzioni per i diversi contesti. Gli avversari ci creeranno problemi e situazioni da affrontare, noi dovremo trovare le soluzioni giuste per imporre il nostro calcio".

C'è un reparto dove il Parma ha più potenziale?
"Non credo ci sia un solo reparto, c'è potenziale e nel calcio di oggi devi esser completo. Devi saper difendere in blocco basso, saper pressare alto e giocare quando ci sono gli spazi o quando non ci sono. Vogliamo avere più soluzioni per adattarci ai contesti e sfruttare al massimo il nostro potenziale. Si attacca in undici e si difende in undici, tutti con la stessa linea ma con diversi compiti e ruoli. Nel calcio di oggi sei una squadra quando attacchi e quando difendi".

L'anno scorso il Parma ha avuto due allenatori agli antipodi, si sente vicino a Chivu o a Pecchia?
"Dobbiamo difendere molto bene e attaccare molto bene, dobbiamo far gol e non prenderlo. Quello è l'obiettivo ed è la linea, nel calcio ci son momenti in cui attaccare e difendere, bisogna saper fare entrambi".

Da quanto tempo aspettava una chiamata?
"Non me lo aspettavo, ero concentrato sul mio lavoro all'Arsenal ed ero davvero felice, ma quando è arrivata l'opportunità ho sentito fosse quella giusta. Ho sempre cercato di prepararmi al meglio, questo è il compito come collaboratore o anche come primo allenatore, l'obiettivo rimane aiutare sempre i ragazzi. Poi nella vita arrivano occasioni quando non te lo aspetti, è arrivata e ora siamo qua per continuare un percorso già iniziato".

L'impatto con Parma come è stato?
"Ho sentito un'energia molto bella, la avevo avvertita già dai primi contatti. Ho trovato gente umile che ha voglia di lavorare e farti sentire a casa. Ho sentito tante cose belle sull'ambiente che si crea al Tardini. Ci sono tante cose che vogliamo vedere in campo: la voglia di lavorare, la mentalità, la solidarietà, aspetti che saranno fondamentali nel nostro modo di giocare, da vivere ogni giorno per rappresentare il Parma nel miglior modo".

In chiusura il CEO Cherubini: "Volevo toccare due temi velocemente. Voglio cogliere l'occasione per far chiarezza sull'organizzazione del Parma Calcio. Qualche giorno fa è arrivata la risoluzione di Mauro Pederzoli, che negli ultimi mesi era già passato a svolgere altri ruoli come comunicato. Ad oggi non siamo alla ricerca di nessuna nuova figura, da tempo il Director of Football Finance Alessandro Pettinà ha assunto queste mansioni. Massimiliano Notari è il capo scout come in passato e in continuità come per Mathieu Lacome. la gestione è in mano a loro tre, sono molto contento del loro lavoro e abbiamo stabilito un ottimo rapporto. La nostra area sportiva della prima squadra è a posto. Voglio ringraziare anche la piazza e la città per questi primi giorni di campagna abbonamenti. L'anno scorso abbiamo fatto numeri importanti generati dal grande entusiasmo del ritorno in Serie A, non era facile ripartire ancora con entusiasmo dopo una stagione di sofferenza nonostante un finale emozionante. Vedere numeri così importanti in questi primi giorni rispetto all'anno scorso ci rende orgogliosi, ringraziamo tutti color che hanno sottoscritto l'abbonamento e ci auguriamo che molta altra gente possa farlo. Il Tardini deve essere un valore aggiunto come nel finale della scorsa stagione".

15.45 - Termina la conferenza.

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