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Roma, Friedkin vincenti in due anni. Ma ora Mou vuole di più

Roma, Friedkin vincenti in due anni. Ma ora Mou vuole di più
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 27 maggio 2022, 09:15Serie A
di Dario Marchetti

Nemmeno due anni. Tanti ci hanno impiegato i Friedkin per portare a casa il primo trofeo. E pensare che già lo scorso anno ci erano andati vicino con la semifinale di Europa League, ma essendo arrivati solamente ad agosto del 2020 non erano riusciti ancora a dare il proprio imprimatur alla società. Lo hanno fatto allora nel corso della stagione stravolgendo pian piano tutto. Dal settore giovanile alla prima squadra, passando per il management, il logo, gli sponsor, l’allenatore, i calciatori e modificando anche il centro sportivo. Una rivoluzione che ha portato Lorenzo Pellegrini a sollevare sotto il cielo di Tirana la Conference League. Il primo trofeo europeo dopo la Coppa delle Fiere del 1961, per un titolo che da Trigoria mancava dal 2008. Un risultato arrivato con poche dichiarazioni e tanto lavoro, un principio che da sempre contraddistingue la famiglia Friedkin in ogni loro asset.

“Vogliamo risvegliare il gigante addormentato” aveva detto Ryan Friedkin nel giorno dell’acquisto della Roma e la sensazione è che la proprietà ci stia riuscendo. La rivoluzione texana, però, non finisce qui perché se è vero che si sono succeduti allenatori e manager, ora per questi due profili prevarrà la linea della continuità, ma di lavoro ce n’è ancora tanto. Con il Comune il discorso legato al nuovo stadio è avviato e dopo un anno di studio sta prendendo sempre più forma. In programma poi ci sarà il delisting per uscire dalla Borsa e anche un nuovo aumento di capitale. Sopratutto quest’ultimo passaggio interessa Mourinho. Al triplice fischio a Tirana le sue parole sono suonate come una dichiarazione d’amore eterna.

“Sono romanista al 100%, resto qui al netto di tutte le voci che si possono sentire” dice in lacrime. Poi torna l’abile comunicatore e stratega per il quale è passato allo storia. “Ora vediamo cosa vogliono fare i Friedkin, perché possiamo dare seguito a un bel progetto di gente onesta e seria. Bisogna solo capire la direzione”. Insomma, dopo la vittoria di un trofeo che porta la firma di Josè Mourinho, il tecnico portoghese dedice di passare all’incasso chiedendo subito di alzare l’asticella. Perché se negli scorsi giorni aveva detto che la Roma il prossimo anno non avrebbe potuto lottare oltre il piazzamento in Champions, ora che è tornato a vincere anche lui dopo 5 anni di astinenza, vuole provare a ad accelerare il progetto per il quale è stato chiamato: rendere grande la Roma. Friedkin avvisati, adesso tocca a Dan e Ryan.

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