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TMW RADIO - Campagnolo: "Scudetto alla Roma? No, ma giusto sognare. Il Genoa si salverà"

TMW RADIO - Campagnolo: "Scudetto alla Roma? No, ma giusto sognare. Il Genoa si salverà"TUTTO mercato WEB
© foto di Marco Rossi/TuttoCesena.it
lunedì 9 novembre 2020, 19:03Serie A
di Dimitri Conti
Archivio Stadio Aperto 2020
TMW Radio
Archivio Stadio Aperto 2020
Andrea Campagnolo ai microfoni di Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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Andrea Campagnolo, preparatore dei portieri del Cittadella Primavera, ha parlato a Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini: "La situazione non è delle più semplici, non c'è l'obbligo di tampone e fino a sabato scorso, quando eravamo a Parma, eravamo allo sbaraglio su ogni campo. Lunedì abbiamo saputo che due erano positivi, e quindi tamponi per tutti: il problema va oltre al calcio. La scelta di fermare dilettanti e settore giovanile è giusta. Indubbiamente ai ragazzi manca molto la settimana e l'allenamento, anche perché sono tutti con buone prospettive ma bisognosi di crescere tramite gli allenamenti quotidiani: è tornare indietro, è un po' come bloccare la scuola".

Come gestire dei ragazzi ancora più giovani?
"Con i più grandi si lavora bene anche con le varie piattaforme video in autogestione, con possibilità di seguirli. Per loro non è troppo un problema, anche se le correzioni al momento giusto sono una cosa che fa la differenza: per ora però c'è da accontentarsi così. Per l'attività di base non è semplice, perché interagisci con bambini giovani e quindi disattenti. Abbiamo provato ma non è la stessa cosa che venire al campo, con i più piccoli abbiamo la problematica più grossa. Per loro l'allenamento è un gioco, abbracciare il compagno ed interagire anche nel viaggio in pulmino. Quel tipo di crescita viene a mancare".

Lei sta riuscendo ad allenare i suoi portieri?
"Di persona no, ma li seguo da video. E con un portiere è anche più facile: basta avere un muro, basta lanciarsi la palla. Ci stiamo provando ad adattare al problema, alla situazione brutta e grave. Questo è un dilemma minore, ora pensiamo a chi sta male o chi ha qualcuno in famiglia che non sta bene".

Fino a che data è sospeso il campionato Primavera?
"Ad oggi fino al 3 dicembre, dall'ultimo comunicato. Poi valuteranno il da farsi... Noi abbiamo una partita da recuperare col Monza, quando avevano il caos di contagiati tra prima squadra e Primavera. Se vai ad affrontare una squadra che ha sei positivi, però, una partita diventa falsata perché magari quattro sono elementi fondamentali. Guardate il 3-0 della Salernitana contro la Reggiana, che non so se avrà un ricorso e come finirà: non è giusto succedano certe cose".

Come valuta l'avvio della prima squadra del Cittadella?
"Sono partiti bene, hanno fatto punti importanti. L'altro giorno è arrivata una brutta sconfitta a Pescara ma ci sta, è un campionato surreale perché il fattore campo non esiste più. Il Cittadella è una squadra piccola, anche in casa non ha tanti spettatori e quindi in piazze importanti potrebbe avere dei vantaggi. Anche quest'anno il direttore Marchetti ha fatto acquisti importanti tra Serie D e Lega Pro: messi nel contesto Cittadella, stanno facendo veramente molto bene. Tanto di cappello per certe scelte: hanno una mentalità devastante nell'attaccare in avanti. Ci sono tante squadre che hanno grande potenziale ma che vedo giocare all'indietro. Hanno inculcato un'idea che li porta a fare ottime partite al sabato, al di là del risultato".

Cos'è la Serie A per il Cittadella?
"Non un ossessione: stare nei piani alti è già una cosa che si godono. Stavamo per arrivarci con il Verona: lì siamo arrivati davvero vicini... Prima o poi il sogno è arrivarci, ma comunque c'è una metodologia di lavoro tale con i giovani che fa sì che si crei questo clima particolare. Alcuni di questi farebbero fatica a giocare in altre piazze di Serie B".

Che dire del lavoro di Fonseca a Roma?
"Il preparatore dei portieri Savorani è un amico, e vi dico che Fonseca è veramente un grande allenatore. Sento parlare la gente, e ce n'è tanta di incompetente che parla senza conoscere, o senza guardare dov'era prima. Ha una mentalità devastante, fa giocare bene le sue squadre e allena una big come la Roma, che per me ha tre giocatori davanti che non ha nessun altro. Dietro magari è un po' ballerina, ma anche per come affrontano le partite e ricercano il bel gioco da dietro. Ma la posizione che ha oggi in classifica per me rispecchia tutto il lavoro fatto nell'ultimo anno, specie dal mister. Non si può dire che lotti per lo Scudetto, a mio parere, ma può provare ad arrivare là davanti, e anche il calcio insegna che le sorprese sono ben accette. Anche per cambiare un po' la situazione, mi farebbe piacere vincessero, certo, ma ad oggi parlare di Scudetto è un po' esagerato".

Il Genoa, invece, come lo vede?
"Gli ultimi anni sono stati di sofferenza, e ora sono stati colpiti anche pesantemente dal Covid, saltando numerosi allenamenti. Gente che è stata anche tre settimane senza allenarsi... A livello di collettivo però hanno una buona squadra e un allenatore preparato, per me possono salvarsi facilmente. Quello deve essere il loro primo obiettivo, poi il resto ben venga".

Messaggio di un ascoltatore: ripensa mai al miracolo Reggina?
Come non ripensarci... Di quell'anno ricordo ogni singola parata, è stata una stagione straordinaria. Mi viene la pelle d'oca solo a raccontare: non avevamo niente da perdere e il gruppo ha fatto la differenza, perché eravamo uniti anche fuori dal campo. Squadra in tutto, dagli allenamenti alla partita andavamo a cento all'ora. La Reggina era abituata a salvarsi con uno-due punti di vantaggio, e riuscirci dal -11 è stato straordinario. Avevamo anche un'ottima squadra...".

Quello forse è stato il più grande obiettivo mai raggiunto da Mazzarri.
"Quando mi incontrano per strada mi chiedono due cose: del rigore parato a Totti e di quella penalità con cui ci siamo salvati. Certo, davanti a quelle ricevute da Milan e Fiorentina forse passa in secondo piano perché sono abituati a raggiungere l'Europa, ma per una realtà così piccola è qualcosa di straordinario. Ho anche dei video, e ogni tanto me li riguardo volentieri".

A Catania l'allenava Simeone. Si vedevano le stimmate?
"Più che in campo lui è davvero bravo a livello psicologico, perché ha giocato e ancora ha un po' quella mentalità da calciatore, creando quel rapporto di stima reciproca con i suoi, facendo sputare l'anima a chiunque scenda in campo".

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