
Dalle preghiere nel pre gara allo studio di Conte. Calabro: "Alla Carrarese la mia rivincita"
La sua rivincita: così mister Antonio Calabro ha definito la Carrarese, nel corso di un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, nella quale ricorda i momenti da svincolato, nei quali pensava che tutti si fossero dimenticati di lui. Poi la chiamata del club apuano, la vittoria del campionato di Serie C, il 12° posto in classifica in Serie B da neo promossi e il nuovo torneo che si è aperto con la vittoria sullo Spezia, nel sentito derby che fa rimanere però il mister con i piedi per terra.
"La stagione è lunga, noi abbiamo ben chiaro l’obiettivo: arrivare a quota 45 punti per conquistare la salvezza - dice il tecnico alla rosa -. Lo scorso anno nello spogliatoio ho appeso un foglio: 1.16, c'era scritto. Era la nostra quota retrocessione secondo gli operatori. Volevo che il gruppo avvertisse quella stessa rabbia e volontà di rivincita che avevo io. Sa cosa ripeto sempre ai ragazzi? In campo non si va giacca e cravatta, ma con la tuta da operai".
E ancora la stima per Antonio Conte, "ho studiato tanto la sua Juventus. Il mio modulo di riferimento è il 3-4-2-1. Osservo le squadre con un gioco simile: dal Bayer all’Atalanta", ma anche una vita tra filosofia e religione: "Leggo molto, è il mio modo per far viaggiare la mente. La religione, invece, mi ha insegnato che tutti siamo uguali: prima di ogni partita resto da solo nello spogliatoio e prego".
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