Serie B, Padova-Juve Stabia: le vespe provano a isolarsi dai problemi esterni
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Settimana difficilissima per la Juve Stabia che, per motivi extracalcistici, non ha potuto godersi la gioia per il derby vinto con l'Avellino e per una classifica ottima. Inutile tornare su argomenti trattati ampiamente in questi giorni: toccherà alle autorità competenti operare in questi mesi per effettuare la "bonifica" necessaria a ripristinare una situazione di normalità, allontanando dal club tutte quelle persone che hanno agito in modo non legittimo. Il Padova riuscirà ad approfittare dell'eventuale contraccolpo psicologico? Un match delicato e interessante sarà diretto dal signor Allegretta di Molfetta.
COME ARRIVA IL PADOVA
Ancora una volta out Gomez, cui esordio viene rimandato di nuovo. Molti tifosi stanno sostenendo attraverso i social un calciatore che, in teoria, potrebbe dare un grosso contributo alla causa, ma ormai siamo quasi a novembre e forse la società non si sarebbe aspettata tempi così lunghi per vederlo il campo. Ad ogni modo Andreoletti è consapevole che la sua squadra sta attraversando un buon momento di forma e la formazione sarà egualmente competitiva. Nel 3-5-2 troveranno spazio Faedo, Sgarbi e Perrotta, terzetto che è cresciuto molto col passare delle settimane. In avanti occhio alla posizione di Buonaiuto, provato sia come mezzala con licenza di offendere come talvolta accadeva a Cremona e sia come seconda punta. Al suo fianco solito ballottaggio tra Lasagna e Bortolussi.
COME ARRIVA LA JUVE STABIA
Come se non bastassero i problemi esterni, mister Abate dovrà fronteggiare una vera e propria emergenza. Non saranno a disposizione, infatti, Morachioli, Duca, Gabrielloni, Pierobon, Varnier, Ciammaglichella e Battistella. Il modulo dovrebbe essere il 3-5-2, con Bellich, Giorgini e Ruggero a protezione della porta difesa da Confente. In mediana intoccabili Mosti, Leone e Correia, con Carissoni su una fascia e Piscopo (favorito su Cacciamani) sull'out opposto. In avanti Candellone potrebbe essere affiancato da Maistro proprio come accaduto nella sfida con l'Avellino. Un modo per non dare punti di riferimento agli avversari e per variare spartito tattico mantenendo gli stessi interpreti.
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