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Palermo, Accardi: "I tifosi mi fanno sentire come un loro parente"TUTTO mercato WEB
© foto di Mario Giglio/TuttoPalermo.net
venerdì 31 luglio 2020, 23:00Altre news
di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com

Palermo, Accardi: "I tifosi mi fanno sentire come un loro parente"

Andrea Accardi, difensore del Palermo, ai canali ufficiali rosanero ha ripercorso la stagione appena terminata: "Il bilancio è più che positivo perché abbiamo concluso la stagione come pensavamo, cioè vincendo il campionato, che era l'obiettivo più importante. A livello personale sono molto felice perché ho fatto parte della rinascita del Palermo e questa è una cosa meravigliosa. Spero che ci siano altre annate così importanti e belle. La prima cosa che ho detto è che volevo ripartire con la maglia della mia città, la maglia che ho sognato sin da bambino. Le emozioni provate sono state grandissime e ogni volta che la indosso ho sempre l'emozione della prima volta. Vedere tutti quei tifosi allo stadio è qualcosa di unico: mi aspettavo tanto entusiasmo ma non mi aspettavo così tanti tifosi alla nostra prima partita in Serie D. Ricordo ancora il calore dei tifosi mentre andavo in pullman al campo. Vado veramente fiero di aver vissuto le emozioni sia col nuovo che col vecchio Palermo. Conoscevo solo alcuni dei nuovi compagni e per me è stato quasi un inserimento da zero anche per me. Siamo diventati una famiglia, abbiam fatto migliaia di cene di squadra, siamo più di un semplice gruppo. Se arrivi a questi traguardi è perché c'è grande unione".

Il canterano rosanero continua: "Mi sento figlio di questa città perché mi fanno sentire figlio loro: ogni volta che vedo un tifoso mi fanno sentire come un parente. Mi fermano, il nostro rapporto non è distante, è come se ci conoscessimo da una vita. Mi hanno fatto vivere così Palermo sin dal primo giorno di ritiro. Li ringrazierò per tutta la vita per l'affetto incredibile. I tre momenti più belli? Il primo giorno di ritiro: in palestra si sentiva un casino incredibile, erano i cori dei tifosi. Il secondo è la partita con le vecchie glorie: stadio strapieno, tanti vecchi compagni tornati a casa ed emozionati. Qualcosa di unico. Il terzo episodio è un aneddoto che pochi sanno: a Cittanova, nonostante fossimo in inferiorità numerica, con Martinelli ci siamo guardati e ci siamo detti che in un modo o nell'altra dovevamo portarla a casa.