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Catania, le bugie hanno le gambe corte. Grosseto, un miracolo da 450mila euro. Livorno nel baratro: i gioiellini scappano in Serie A. Un ex Serie A per il Carpi
giovedì 13 maggio 2021, 00:00Il Punto
di Nicolò Schira
per Tuttoc.com

Catania, le bugie hanno le gambe corte. Grosseto, un miracolo da 450mila euro. Livorno nel baratro: i gioiellini scappano in Serie A. Un ex Serie A per il Carpi

Si scrive Grosseto, ma si legge miracolo sportivo. Tra l’altro costato appena 450mila euro. Di questi tempi una mamma dal cielo. In un calcio che sperpera e butta via soldi a destra e a manca con poco costrutto e zero competenza ci sono, infatti, ancora realtà che sanno friggere con l’acqua pietanze super appetitose. Perché se non hai il budget per comprare gli ingredienti migliori o le spezie più rinomate, bisogna saper aguzzare l’ingegno. La favola del Grosseto che, con uno dei budget più risicati della Lega Pro, arriva con pieno merito e di slancio al secondo turno Playoff, merita un plauso. Elogi che raddoppiano nell’annus horribilis del calcio toscano con Arezzo, Livorno, Lucchese e Pistoiese precipitate in Serie D dove boccheggia il Siena tra alti (pochi) e bassi (tanti). Maremma Felix verrebbe da dire. Merito del lavoro certosino fatto dietro la scrivania dal Diesse Vincenzo Minguzzi, un vecchio lupo di mare che in terra grossetana conoscono bene dai tempi di Piero Camilli, e dal diggì Filippo Marra Cutrupi, specialista in imprese provinciali dopo gli ottimi anni con Picerno, Gozzano e Virtus Verona. Nonostante i giocatori richiesti a gennaio da mister Magrini e poi scartati dallo stesso tecnico. Non ce ne voglia il buon Lamberto: sul campo non ha sbagliato una mossa, ma le scelte di mercato meglio che le lasci fare alla società, che ha difeso gente come Sicurella che oggi rappresentano l’anima del Grifone. Il bello deve ancora venire, ma il Grosseto il suo campionato l’ha già vinto. Dato da molti come una delle più accreditate tra le squadre destinate a retrocedere, ha vissuto un intero campionato nella colonna di sinistra della classifica e adesso si gode un posto al sole negli spareggi per la B. Una lezione quella del Grosseto che servirebbe da monito a molti scialacquatori: si può fare impresa e calcio anche in maniera virtuosa...

Se Grosseto ride, Livorno piange a dirotto. Che il destino del glorioso club labronico fosse segnato, ve lo diciamo da mesi. Inutile stupirsi o credere a fantomatici imprenditori esotici. Nella migliore delle ipotesi il pallone amaranto ripartirà dalla Serie D nella prossima stagione. Il vero peccato sarà rappresentato dalla perdita a zero euro dei gioiellini del club: sul centrocampista Francesco Nunziatini (classe 2003) c’è in pole l’Inter, mentre l’esterno offensivo Hamza Hauodi (2001) fa gola all’Empoli. A testimonianza di come - qualora ci fosse stata una società vera al timone del club - il Livorno avrebbe potuto avere ben altro presente e soprattutto futuro...

A proposito di squadre dal futuro incerto e nebuloso: nei mesi scorsi vi avevamo raccontato di un paio di piazze che avrebbero rischiato di non iscriversi al prossimo campionato. Una di queste è il glorioso Catania che da mesi balla la tarantella SIGI-Tacopina. Dichiarazioni roboanti, fatti pochi visto che giugno si avvicina inesorabilmente. La resa dei conti in tutti i sensi: per evitare che ai rossazzurri venga staccata la spina servono 4 milioni subito. SIGI sta cercando investitori, finora con scarso successo. Tacopina aveva palesato e promesso un progetto da 40 milioni in 4 anni, però al momento non è mai entrato nel club - nonostante sia stato fautore delle scelte del mercato di gennaio - e soprattutto si chiedono nella città etnea come mai non metta subito sul piatto il 10% del suo progetto? Erano tutte promesse o davvero c’era chi era disposto ad investire 40 milioni nel club? Il tempo stringe e anche al Nord c’è un club nei guai e con debiti da far paura. Di chi si tratta? Alla prossima puntata...

Ps In chiusura qualche altra chicca di mercato dopo l’anticipazione di settimana scorsa sull’approdo di Alessandro Dal Canto sulla panchina della Viterbese: il Carpi pensa all’ex Chievo e Foggia Luca Nember come nuovo direttore generale. Contatti in corso per l’ex artefice del miracolo Lumezzane che negli ultimi anni però è stato protagonista di diverse incompiute, mentre a qualche chilometro di distanza - come vi ha anticipato ieri Tommaso Maschio - prende forma il nuovo Modena targato Stone Island. Per la panchina si punta su una T vincente: Tesser o Toscano.