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Catania, forse è meglio fallire. Padova, il nuovo Lucca l'hai mandato in prestito. Avellino-Paganese, alla fine quelle sprangate non le ha date nessuno
martedì 26 ottobre 2021, 00:00Il Punto
di Sebastian Donzella
per Tuttoc.com

Catania, forse è meglio fallire. Padova, il nuovo Lucca l'hai mandato in prestito. Avellino-Paganese, alla fine quelle sprangate non le ha date nessuno

Tre temi, uno dietro l'altro senza inutili preamboli.

Il Catania, forse, è meglio che fallisca. Non è follia ma puro calcolo basato sui fatti. Il fatto principale è che il club etneo ha una montagna di debiti. Il secondo fatto, giusto un filo meno importante del primo, è che la società non riesce a pagare regolarmente gli stipendi. Il terzo fatto è che i giocatori hanno messo in mora la squadra, con l'idea nemmeno tanto velata di farsi trovare svincolati per il mercato di gennaio. Non cominciamo con la storia del "si gioca per la maglia non per i soldi". Un giocatore, quando va a fare la spesa, paga esattamente come un qualsiasi altro cittadino. Con i soldi, non con le emozioni o con la maglia. E visto che di Paperoni dalla roboante carriera in A in quel di Catania non ce ne sono, inutile fare la morale con il portafogli degli altri.
Oltre ai tre fatti, comunque, c'è una scadenza: se il 16 dicembre gli etnei non saranno riusciti a saldare tutti gli stipendi di agosto verranno esclusi dalla Lega Pro. C'è anche un'altra ipotesi: la società paga il mese di agosto ma non riesce a pagare settembre e ottobre. E cosa succede? Il Catania continua a giocare ma le penalizzazioni si accumulano, pesantemente. Rischiando così di far retrocedere il club tra i dilettanti. Ed ecco che torniamo all'affermazione iniziale: il fallimento. Si potrebbe obiettare che i creditori così non vedrebbero un centesimo o quasi. Però poi chi obietta dovrebbe spiegare dove andare a prendere quei centesimi (per non dire milioni) da dare ai creditori. Meglio salvare il salvabile che perdere tutto: brutto da dirsi, forse anche spiacevole a farsi. Ma non viviamo nel migliore dei mondi possibili, come Voltaire ci ha insegnato qualche secolo fa. E quindi fallimento, curatela fallimentare praticamente certa e asta per rilevare il titolo in corso d'opera. Pensate mi stia inventando un metodo geniale? Magari. È semplicemente quanto fatto da Ascoli, Pescara, Bari e tante altre negli anni passati. Sia chiaro: l'auspicio dello scrivente è che domani il Catania risolva tutti i propri problemi, pagando tutti i creditori e tutti gli stipendi. Ma qui più che auspici servono soldi.

Il Padova ha perso da poco lo scontro d'altissima classifica con la Feralpisalò. Ma queste righe le avremmo scritte anche in caso di vittoria. Pura e semplice statistica: il miglior realizzatore stagionale tesserato con i patavini gioca nel...Catania. Luca Moro, classe 2001, ha deciso di emulare quanto fatto da Lucca un anno fa pochi chilometri più in là, in quel di Palermo. Il giovane bomber etneo ha segnato 10 gol in 10 partite, di cui solo le ultime 7 giocate da titolare. In più va a segno da 6 gare consecutive. Il tutto in un contesto ambientale non semplice, come visto. Numeri folli per uno che tra i professionisti non aveva segnato mai (e non è che ci avesse giocato tantissimo, dieci apparizioni in B tra Padova e SPAL e poi solo giovanili). Un'esplosione imprevista e imprevedibile che mostra, paradossalmente, il fiuto dei patavini sul mercato. Perché con una corazzata come quella biancoscudata Moro avrebbe trovato poco spazio e, probabilmente, non sarebbe esploso. In più lì davanti i veneti non faticano affatto: secondo miglior attacco della Serie C, solamente questa sera a secco dopo 11 giornate. E quindi? E quindi le avversarie devono aver paura. Perché a gennaio, vista la situazione poco felice in casa etnea, Moro potrebbe ritornare alla base. Per rendere ancora più forte un attacco che forte lo è già di suo.

Chiusura flash sui fatti di Avellino-Paganese. Non ero in autostrada (o superstrada, nemmeno questo si è ben capito). Non so se a fermare il traffico sono stati i tifosi dell'Avellino o della Paganese. Non so chi abbia provocato chi. Però basterebbe dire "che schifo", senza aggiungere "ma ha iniziato lui". Altrimenti, di questo passo, qualcuno potrebbe convincersi davvero che le sprangate non siano mai esistite. Del resto, nell'epoca del negazionismo, non sarebbe nemmeno una novità.