Alcione, Palma: “La mia carriera non è stata quella che volevo ma qui c’è ambizione”
Antonio Palma, centrocampista dell'Alcione Milano, è intervenuto alla trasmissione "A tutta C" su TMW Radio.
Che partita è stata con l'Entella?
"Per noi è stato un bel banco di prova che ci ha fatto capire cosa vuole dire essere arrivati in serie C. Ci ha fatto capire dove dobbiamo migliorare. Con l'Atalanta per me sarà molto emozionante, perchè sono nato nel settore giovanile della Dea speriamo di fargli un bello sgambetto".
Come sei nella vita fuori dal calcio?
"Nella vita spero di essere valutato per la persona che sono, nel calcio forse la mia carriera non è stata quella che volevo. È stato bello crescere con i ragazzi che oggi giocano in serie A (Gagliardini, Caldara e Conti). La promozione è stata un sogno: una soddisfazione enorme".
Come vi state preparando?
"I nostri presidenti sono ambiziosi. Il primo anno dovremmo mantenere la categoria, noi siamo un bel gruppo. Dobbiamo ripartire da quello che abbiamo costruito in questi due anni.
Ci manca esperienza, ma cercheremo di capire subito dove siamo".
La società punta molto sui giovani tu hai 30 anni.
La società ha puntato molto sul settore giovanile. Io sono un vecchietto, ma nonostante l'età mi sento bene. Spero di trasmettere ai ragazzi i valori con cui sono cresciuto, il rispetto prima di tutto.
Il calcio giocato nella vita non è tutto e personalmente sono già proiettato a fine carriera, vorrei tanto rimanere nel mondo del calcio.
Lo studio?
Lo studio e lo sport sono importanti per i giovani ma il sistema scolastico italiano non facilità chi fa sport servono sacrifici, ma non vuole dire che non si possa riuscire a conciliare le cose.
Le tue doti migliori?
Io sono un giocatore tecnico, mi piacerebbe far fare gol ai miei compagni. Siamo la terza squadra di Milano e a noi fa piacere anche perché la risonanza mediatica qui a Milano è forte. La Lombardia ha sempre avuto ottime squadre quest'anno ancora di più
Con l'allenatore Cusatis come ti trovi?
Per me è stato fondamentale in questi due anni perché è riuscito a darmi gli stimoli giusti per giocare. Come squadra dobbiamo migliorare il ritmo e la fisicità.