
Messina in ansia per il futuro: prevale il disinteresse attorno al salvataggio del club
La retrocessione in Serie D, arrivata ai play out contro il Foggia, ha complicato ancora di più le cose in casa ACR Messina dove solo un passaggio di proprietà potrebbe salvare il club dal fallimento. Ma, come sottolinea la Gazzetta del Sud, attualmente attorno al club peloritano c’è molto disinteresse con i gruppi che erano interessati al suo acquisto che stanno riflettendo sul da farsi visto l’addio al professionismo.
Intanto le scadenze si avvicinano con il club che per iscriversi in quarta serie dovrebbe versare una tassa d’iscrizione da 21.500 euro, mentre la fideiussione bancaria a garanzia è di 31mila euro. Cifre molto inferiori a quelle della Lega Pro, ma con il problema dei debiti che inesorabilmente pesa visto che prima dell’avvio del prossimo campionato ci sarebbero da onorare circa 800mila euro fra stipendi, contributi e ritenute dei tesserati. Per la Serie D c’è tempo fino a fine giugno, mentre se si volesse sperare in una riammissione in Serie C tutto andrebbe sistemato entro il sei giugno.
Altrimenti un esempio potrebbe arrivare dalla Lucchese, per la quale è già partita la procedura di fallimento con la nomina di un curatore, che ha tracciato una linea precisa per provare a mantenere il club in vita (pur parlando di serie C e con un passivo indicativo di 5 milioni di euro). Bisognerà allora capire in casa Acr quale decisione assumerà il giudice delegato il prossimo 10 giugno. O se per caso dovessero arrivare colpi di scena, come eventuali interventi degli attuali soci.
Intanto le scadenze si avvicinano con il club che per iscriversi in quarta serie dovrebbe versare una tassa d’iscrizione da 21.500 euro, mentre la fideiussione bancaria a garanzia è di 31mila euro. Cifre molto inferiori a quelle della Lega Pro, ma con il problema dei debiti che inesorabilmente pesa visto che prima dell’avvio del prossimo campionato ci sarebbero da onorare circa 800mila euro fra stipendi, contributi e ritenute dei tesserati. Per la Serie D c’è tempo fino a fine giugno, mentre se si volesse sperare in una riammissione in Serie C tutto andrebbe sistemato entro il sei giugno.
Altrimenti un esempio potrebbe arrivare dalla Lucchese, per la quale è già partita la procedura di fallimento con la nomina di un curatore, che ha tracciato una linea precisa per provare a mantenere il club in vita (pur parlando di serie C e con un passivo indicativo di 5 milioni di euro). Bisognerà allora capire in casa Acr quale decisione assumerà il giudice delegato il prossimo 10 giugno. O se per caso dovessero arrivare colpi di scena, come eventuali interventi degli attuali soci.
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