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Menta sull'addio alla Triestina: "Fa male. Trieste era diventata casa mia"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 12:28Serie C
di Luca Bargellini

Menta sull'addio alla Triestina: "Fa male. Trieste era diventata casa mia"

A poche ore dall'ufficialità della separazione dalla Triestina dopo una lunga avventura, tutt'altro che semplice, Alex Menta ha scritto un lungo post sul proprio account Instagram: "Ci sono momenti nella vita in cui le parole non bastano, e questo è uno di quelli. Ieri mi sono separato da un club, e da una città che ho imparato ad amare. E la verità è che fa male. Profondamente. Quest’estate la mia missione era semplice e impossibile allo stesso tempo: salvare il club. Questa era la realtà. Niente fiabe, niente comfort, niente tempo per respirare. Ogni singolo giorno è stata una battaglia contro il tempo, contro i debiti, contro la paura, contro chi non credeva. Non ho dormito, non mi sono fermato. Ho lottato giorno e notte perché sapevo cosa sarebbe successo se avessi fallito — non a me, ma a tutti coloro che portano questo stemma nel cuore. La verità più dura di tutte è svegliarsi oggi, guardarsi allo specchio e sapere di non aver raggiunto il mio obiettivo. Conoscere il mio potenziale, sapere di cosa sono davvero capace e comunque non essere riuscito... quella sensazione è un peso che porterò con me a lungo. Non mi nascondo dalla responsabilità. Non scappo dalla realtà. Me ne assumo ogni parte. Questa fa male. Quando tutti gli altri vedevano un club che si stava sgretolando, io vedevo solo una cosa: una squadra per cui valesse la pena dare tutto, anche la vita. E sono rimasto nel fuoco per scelta, perché la Triestina meritava qualcuno che non scappasse quando le cose si mettevano male. Qualcuno disposto a sanguinare per lei. Ho trovato soluzioni quando non ce n’erano. Abbiamo portato nuovi investitori quando le luci stavano per spegnersi. Abbiamo aperto porte che sembravano chiuse per sempre. Abbiamo dato a questo club una possibilità — non una promessa, una possibilità. E nella vita, a volte, una possibilità basta per costruire un miracolo. A chi è rimasto leale — a chi mi è stato accanto quando sarebbe stato più facile sparire — il mio rispetto va oltre le parole. Non dimenticherò mai chi è rimasto con me nel buio. E la mia Sara, per essere sempre stata lì per me. Io non ho una casa. Non appartengo a nessun luogo. Ed è per questo che fa così male — perché questo posto era diventato casa mia. Questa città, la sua gente, il suo mare, il suo cielo, la sua bellezza. Trieste è entrata dentro di me. Alla nuova proprietà voglio dire questo, con chiarezza: grazie. In un mondo in cui tanti inseguono solo denaro ed ego, voi avete scelto l’umanità. Avete fatto sacrifici che molti non conosceranno mai. Avete accettato una missione che spaventerebbe chiunque. La Triestina è viva grazie a persone che credono ancora nel cuore più che nel profitto. Ed è una cosa rara. Grazie".